«Movie Concert»: martedì 30, al Sociale, l'orchestra J. Futura
Sul palco musiche da film di tutta Europa: dalla Dolce vita al musical
Il programma estivo dell'orchestra
J. Futura International diretta dalla bacchetta di Maurizio Dini
Ciacci porta in scena le migliori colonne sonore. Cinema d'autore e
compositori celebri.
Nino Rota e Leonard Bernstein.
Due protagonisti assoluti delle melodie che hanno incantato gli
amanti del grande schermo e l'appuntamento con «Movie Concert» è
per martedì 30 agosto, al teatro Sociale di Trento (alle 21,
ingresso libero e gratuito).
Arrivano da tutta Europa e per l'occasione interpreteranno una
scaletta interamente dedicata alle pellicole d'autore
Il complesso internazionale dell'orchestra J. Futura si costituisce
per la terza volta in Trentino grazie a un'intesa raggiunta con
partner belgi, portoghesi, cechi e rumeni, ovvero il Conservatorio
di Liegi, l'Accademia Esart di Castelo Branco, l'Esmae di Porto, il
Conservatorio e l'Accademia di Praga, l'Orchestra Filarmonica di
Timisoara.
Martedì 30, al teatro Sociale è in programma una scaletta ricca. Ad
aprire la serata le melodie di Nino Rota con la suite da «La
Strada».
A seguire un grande classico pescato dal repertorio di Leonard
Bernstein. Per l'occasione, i musicisti diretti dal maestro
Maurizio Dini Ciacci interpreteranno la prima suite da «West Side
Story».
Maria; One Hand, One Heart; Somewhere; Balcony Scene le arie in
successione rese sul palco dalla soprano Giulia Semenzato e dal
tenore Stefano Rigon.
A chiudere il cerchio le celebri Danze sinfoniche.
NOTE AL PROGRAMMA
Nino Rota è stato uno dei più fecondi compositori del
ventesimo secolo: la sua non comune facilità di ispirazione ha
prodotto una mole impressionante di lavori, di qualità talvolta
discontinua, ma che abbracciano praticamente tutti i generi
musicali: sicuramente la musica per film e in particolare
l'incontro con Federico Fellini ha dato vita a una serie di
«colonne sonore» indimenticabili che, forse, sono tra le cose
migliori scritte dal Maestro: «La Strada» (del '54), «Amarcord»,
«La Dolce Vita», «Giulietta degli Spiriti», «Otto e mezzo», «Roma»,
«Casanova», «Prova d'Orchestra» testimoniano della profonda
vicinanza e sensibilità con cui le immagini vengono associate alla
musica.
Il linguaggio di Rota rimane sostanzialmente semplice, rifiutando
ogni complicazione esteticamente progressiva in favore di una
colloquialità melodica non banale ma ricca di invenzioni, di humour
e di fantasia in grado di arricchire le immagini e ancor più la
vicenda.
West Side Story è sicuramente uno dei
musical più fortunati del secolo scorso.
All'esordio newyorkese del '54 hanno fatto seguito centinaia di
repliche, culminate nella realizzazione di un film; inoltre non si
devono dimenticare i 10 Academy Award che gli sono stati
attribuiti.
Il tema tragico (una rivisitazione in chiave moderna della vicenda
di Romeo e Giulietta), la musica sofisticata e le istanze sociali
che connotano la trama hanno determinato quell'incredibile successo
che si prolunga fino ai giorni nostri.
Il sincretismo musicale di Bernstein, che si nutre con disinvolta
maestria di influssi «classici» e jazz di derivazione gershwiniana,
si fonde mirabilmente con il plot narrativo della vicenda, con le
sue contraddizioni sociali, con il lirismo e il pathos che
promanano da una tragica storia d'amore.
D'altro canto l'intensità melodica dei Songs, la ritmica
coloratissima e l'orchestrazione lussureggiante fanno di questo
lavoro un autentico capolavoro del genere.