«La multiculturalità misura la maturità di una comunità»

Dorigatti è intervenuto al rito di chiusura del Ramadan e promette di mantenere alta l'attenzione sui temi della convivenza

Ramadan, che in arabo significa letteralmente «mese caldo», rappresenta secondo il calendario musulmano il nono mese dell'anno ed è caratterizzato, per la religione islamica, da un periodo di digiuno che dura dai 29 ai 30 giorni.

Oggi la comunità islamica di Trento, guidata dall'Iman Aboulkeir Breigheche ha celebrato la fine del Ramadan, da lui stesso definito «il mese del dono, del digiuno, della solidarietà».
«È durante questo periodo di sacrificio e privazione, - ha detto, - che si riaffermano i valori della fratellanza e del rispetto reciproco.»

Breigheche ha ringraziato il presidente Bruno Dorigatti, intervenuto al rito a portare il saluto della comunità trentina.
«La presenza delle istituzioni trentine è un segnale positivo per noi tutti - ha osservato rivolto ai fratelli musulmani, - uno sprono a proseguire insieme, con determinazione, nella costruzione della civiltà dell'uomo.»

Dorigatti, che ha ricevuto dall'Iman in dono la statuetta di un cammello, «simbolo della pazienza, della costanza e della perseveranza», ha posto l'accento sulla multiculturalità come motivo di arricchimento e crescita per la comunità.
«Oggi il Trentino è quello che è grazie al contributo di tutti i suoi cittadini indistintamente, in un equilibrio di diritti e doveri senza discriminazioni. La multiculturalità e la convivenza misurano la maturità di una comunità.»

Nel corso dell'incontro che ha preceduto la preghiera di rito, è intervenuto brevemente anche il giovane Ahmed, ingegnere, ultimo profugo dalla Libia in Trentino da poco più di due mesi, che ha sollevato gli applausi di solidarietà di tutti, «per lui e per il suo popolo finalmente libero dalla dittatura», come ha osservato Breigheche.

Dorigatti ha concluso con una riflessione ed insieme una promessa.
«La libertà di culto è uno dei diritti fondamentali della democrazia, troppo spesso dimenticato o sottoposto a gravi limitazioni - ha detto. - Mi auguro quindi di poterci rivedere, il prossimo anno, in una sede che rispetti in pieno le esigenze della vostra comunità.»