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Ben 70 i progetti partecipanti, inviati dall’Italia e dall’estero

Premiati stamattina, nella splendida cornice del Rifugio Passo Feudo, i 10 finalissimi del concorso «DisegnoDilegno»

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Fine settimana all’insegna del design internazionale in Val di Fiemme. Proclamati questa mattina i finalissimi del concorso «DisegnoDilegno. Il tuo disegno di benessere realizzato con il legno», bandito dall’azienda di Predazzo, da 25 anni specializzata in pavimenti, rivestimenti e arredamenti in legno biocompatibile, con la consulenza tecnico scientifica del prof. Kuno Prey e il patrocinio della Facoltà di Design e Arti - Libera Università di Bolzano e degli Ordini degli Architetti delle province di Trento e Bolzano.
 
A conquistare il primo premio (un riconoscimento in denaro di 2.000 euro e la realizzazione del progetto in scala 1:1) gli architetti Gianni Menguzzato & Claudio Nascimben Architetti associati di Vicenza per «Il Pannello».
Come espresso dalla giuria: «il progetto vince il concorso per le spiccate caratteristiche d’innovazione tipologica, complessità risolta in una semplificazione funzionale, ottimo sfruttamento della leggerezza del sistema DisegnoDilegno, versatilità e alto valore estetico, che riesce a esprimersi in piena autonomia».
 
Secondo classificato, il giovane Paride D’Alessandro, da Lanciano (CH), a cui è stato assegnato un premio di 1.000 euro per il progetto «Der Revolution».
Un mobile dinamico in grado di assumere infinite conformità: da oggetto divisorio, sia a livello visivo che acustico, a parete-cassaforte a mensola.
Premiato dalla giuria per «essere riuscito a proporre una idea innovativa di parete divisoria, con una particolare componente ludica e di sorpresa, che permette anche piacevoli giochi di trasparenza e di luce. Per avere sfruttato in modo esplicito, giocoso e intelligente il vuoto caratteristico del profilato DisegnoDilegno. Per le caratteristiche di personalizzazione e interazione».
 
Vincitrice del terzo premio (un riconoscimento in denaro di 500 euro) Lavinia Modesti - Studio Deferrari+Modesti di Firenze con il progetto «Catasta»: un tavolo che rappresenta un vero e proprio «inno al legno» premiato per «l’intrinseca atipicità capace di restare impressa nella memoria, per la valorizzazione estetica, anche se non funzionale del materiale, esaltata dal piano di cristallo, concepito unicamente a questo scopo. Si tratta di una forma arcaica e primitiva, dai tratti iconici, capace di raccontare una storia».
 

La menzione speciale «La Storia dietro il prodotto», assegnata da Domitilla Dardi, storica del design e curatrice per il design al MAXXI-Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, è andata a Rachele Mangano (Bologna) per lo storytelling «T-ego. La Lavatrice»: il racconto di un progetto concepito per nobilitare, attraverso progettualità e salubrità, le aree di servizio della casa.
Selezionato tra i 70 racconti inviati: «per aver saputo utilizzare un artificio narrativo efficace per descrivere con puntualità i passaggi processuali dell'ideazione e del progetto, dimostrando l'importanza della ricerca che precede il progetto vero e proprio.
«Si è apprezzato che il racconto fosse basato su una personificazione, senza per questo diventare favola per l'infanzia (genere molto difficile da controllare), e che, pur entrando in alcune descrizioni puntuali sui ragionamenti dei progettisti, si sia evitato il racconto in soggettiva di chi progetta».
 
Presenti alla due-giorni di cerimonia, tutti i finalisti del concorso: Stefano Lanotte (Gessate – MI), Marsida Gavoci (Castelnuovo – TN), Giuseppe Bellinelli – Studio Bellinelli Architetti (Castione della Presolana – BG), Annalisa Noè (Piacenza), Javier Andrès Deferrari – Studio Deferrari+Modesti (Firenze), Jacopo Ferrari (Milano).
«Siamo davvero entusiasti e onorati dell’attenzione ricevuta – ha dichiarato l’Ad di Fiemme 3000, Marco Felicetti –. L’obiettivo di questo concorso era per noi motivare il mondo degli architetti e dei designer a riflettere sull’importanza del benessere indoor attraverso la progettazione di soluzioni di arredo salubri, oltre che belle e funzionali. E con il prezioso contributo di giuria e partecipanti, speriamo di esserci riusciti.»
 
«È stata un’esperienza molto stimolante, – ha commentato Kuno Prey, designer e professore della Facoltà di Design e Arti. – Libera Università di Bolzano, presidenti di giuria.. Non è usuale ricevere 70 progetti di qualità per la prima edizione di un concorso, con un obiettivo peraltro complesso. Molto interessante lavorare con una giuria altamente qualificata, dalle professionalità differenti, seria e appassionata.»
In giuria, oltre al professor Prey e Marco Felicetti: Porzia Bergamasco, giornalista e curatrice Milano Design Film Festival, Leopoldo Busa, architetto esperto in qualità dell’aria indoor, Nicola Di Battista, direttore di Domus, Giulio Iacchetti, designer, e Laura Traldi, design editor D la Repubblica.

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