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A 2.500 metri per «dipingere un cielo»

La recente esperienza di una classe quarta di pittura dell'Istituto Vittoria di Trento al rifugio Antermoia

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La classe 4ªF del Liceo artistico Alessandro Vittoria di Trento (con la sezione arti figurative, composta da nove studenti) durante i giorni dal 2 al 6 ottobre ha concluso la prima parte di un progetto in collaborazione con la SAT: presso il rifugio Antermoia in Val di Fassa, a 2496 m, con il coordinamento del professor Rolando de Filippis, ha infatti trasferito su muro il bozzetto progettato l’anno scolastico precedente su cartone, e tornerà nel prossimo anno scolastico per completare il secondo giroscale e i corridoi.
Gli interventi pittorici sono stati effettuati ad acrilico e ritraggono flora e fauna locale.
L’esperienza per i ragazzi è stata sicuramente formativa nel campo lavorativo, insegnandogli ad assumere un atteggiamento professionale ripagato dai risultati ottenuti.
 

 
Come hanno ricordato le studentesse Aurora e Beatrice, «la vita a più di duemila metri non è scandita dalle lancette né da obblighi assillanti, ma dal compimento di mansioni semplici quanto necessarie.
«La giornata pare dilatata, immersa nella desolazione. Si sono alternati momenti di impegno al riposo, tempo non costretto ad essere occupato compulsivamente, limpido nulla che ci ha spontaneamente avvicinati; non avendo altre distrazioni, si fa tesoro di ogni occasione, legandoci in un modo che altrimenti non sarebbe stato possibile in circostanze scolastiche e quotidiane.»
 

 
Quest’intesa , creata tra divertimento e disagi della situazione, è servita loro per ritrarre i monti pallidi, questo territorio che il primo giorno li ha accolti , immerso nella nebbia, simile ad un paesaggio extraterrestre.
Lo stesso che li ha salutati l’ultima sera con un incontro al confine tra leggenda e realtà, al poetico lago di Antermoia, dove gli studenti hanno avvistato, tra le ombre delle montagne illuminate dalla fioca luna piena, un profilo maschile, a cui hanno attribuito l’identità di Oswald, il giovane protagonista della leggenda locale innamorato della ninfa Antermoia.
«A confronto delle Dolomiti – hanno dichiarato le studentesse, – la nostra presenza è minuscola: sentendoci sfidati abbiamo lasciato una testimonianza e una celebrazione di queste sconfinate opere d’arte naturali.»
Appuntamento dunque al prossimo anno scolastico, sempre coi pennelli in alta quota!

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