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Archeologia 4.0: ArcheoDays dal 31 gennaio al 1° febbraio

Un’iniziativa di alta formazione su tecniche avanzate di analisi reperti il 4 e il 5 febbraio

Chi è convinto che l’archeologia non abbia nulla da spartire con chimica, fisica e ingegneria nei prossimi giorni avrà la possibilità di ricredersi.
All’Università di Trento, infatti, sono programmate due iniziative sulle frontiere più avanzate dell’archeologia per Indiana Jones e Lara Croft di nuova generazione.
Un primo assaggio si avrà in occasione degli ArcheoDays, la riunione annuale che dal 2009 coinvolge studenti e studentesse, studiosi e studiose, operatori e operatrici che sul territorio si occupano dell’ambito archeologico.
Saranno presentati i progetti di ricerca svolti dai dottorandi e dalle dottorande di UniTrento, ma si farà anche il punto sullo stato dell’arte del settore.
Dalle relazioni si capirà quanto l’archeologia sia caratterizzata dalla varietà dei temi, dall’estensione cronologica e geografica, dalla diversità degli approcci e delle tecniche impiegate.
 
Gli ArcheoDays si svolgeranno giovedì 31 gennaio (dalle 10 alle 18) e venerdì 1 febbraio (dalle 9 alle 12.30) a Palazzo Paolo Prodi (Trento – Via Tommaso Gar, 14).
Si tratta di un seminario di Metodologie della ricerca archeologica, organizzato nell’ambito del corso di dottorato «Culture d'Europa. Ambiente, spazi, storie, arti, idee» con la partecipazione di studenti e studentesse della laurea magistrale in «Quaternario, preistoria e archeologia» (Dipartimento di Lettere e Filosofia), corso interateneo attivato dall’Università di Trento con le Università di Ferrara, di Verona, di Modena e Reggio Emilia.
 
Gli ArcheoDays sono aperti a chi si occupa di archeologia o, in generale, è interessato a capire il passato umano.
Il responsabile scientifico è Diego E. Angelucci, professore di Metodologie della ricerca archeologica e coordinatore del corso di dottorato.
Un secondo momento per comprendere che l’archeologia è sempre di più una disciplina umanistica e scientifica al tempo stesso, si avrà la settimana successiva con l’iniziativa di alta formazione «Analisi sui materiali per l’archeologia e i beni culturali», che si terrà lunedì 4 (dalle 9 alle 17.30) e martedì 5 febbraio (dalle 9 alle 12.45) sempre a Palazzo Paolo Prodi.
 
Tra spettroscopie vibrazionali, imaging e tomografia per i beni culturali, virtual paleontology e microscopia chimica dei reperti, saranno illustrate le possibilità offerte dal centro di ricerca internazionale Sincrotrone ELETTRA di Trieste alla ricerca archeologica e dei beni artistici e culturali.
La proposta è per giovani ricercatrici e ricercatori che operano nel campo archeologico e dei beni culturali, in università, enti museali e soprintendenze.
L'iniziativa è organizzata dal Laboratorio Bagolini di archeologia, archeometria e fotografia e dal Centro alti studi umanistici (CeASUM), nell’ambito del progetto «Dipartimento di eccellenza», e rientra, nuovamente, nelle attività del corso di dottorato in «Culture d’Europa. Ambiente, spazi, storie, arti, idee», oltre che del laboratorio Beni culturali del Dipartimento di Ingegneria industriale.
 
Il comitato scientifico è composto da: Diego E. Angelucci, Stefano Grimaldi e Annaluisa Pedrotti (Dipartimento di Lettere e Filosofia, Università di Trento) e da Stefano Gialanella (Dipartimento di Ingegneria industriale, Università di Trento).

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