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Torna a splendere Castel Belasi di Campodenno

Ieri pomeriggio l'inaugurazione, alla presenza del vicepresidente della Provincia Mario Tonina

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Dopo 17 anni dall’inizio dei lavori di restauro, ieri pomeriggio a Campodenno ha aperto le porte al pubblico Castel Belasi, un monumento che rappresenta un punto di riferimento ed un valore identitario per tutta la popolazione locale, alla quale è stato restituito il gioiello più prezioso.
Un folto pubblico ha voluto partecipare all'evento e all'inaugurazione della mostra di artisti contemporanei «Contemporaneamente a Castel Belasi», che ha potuto trovare collocazione all’interno della struttura, ripensata anche per ospitare eventi culturali di rilievo.
Alla cerimonia erano presenti il vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina e il soprintendente ai beni culturali Franco Marzatico, assieme a rappresentanti istituzionali locali: il sindaco di Campodenno Daniele Biada, il vicesindaco con delega al castello Oscar Pedò, l'ex vicesindaco con delega al castello Ivan Pezzi, il presidente del Consorzio Bim dell'Adige Donato Preti, il presidente dell'Apt Val di Non Lorenzo Paoli.
 

 
«La provincia ha partecipato convintamente, fin dal 2000 al progetto di far rivivere Castel Belasi, – ha detto il vicepresidente Mario Tonina complimentandosi con l'amministrazione di Campodenno per il successo dell'iniziativa. – Adesso è necessario fare rete, ma la Val di Non sa farlo benissimo.
«Si potranno creare grandi opportunità per il turismo culturale e la Provincia sarà al vostro fianco, per mettere il castello a disposizione della comunità e per valorizzarne gli spazi.»
Tonina, oltre a portare i saluti dell'assessore alla cultura Mirko Bisesti, ha anche ringraziato per la presenza all'inaugurazione i consiglieri provinciali Denis Paoli, Lorenzo Ossanna e Paola Demagri e l'ex assessore provinciale Franco Panizza.
L'evento storico di apertura al pubblico del castello è stato evidenziato anche da Franco Marzatico, che oltre all'apprezzamento per il recupero del valore artistico del maniero, ha prospettato la concreta possibilità di incremento delle visite turistiche in valle, grazie all'impegno di tutti.
 

 
Il castello, che risale al XIII secolo, nel corso della storia ha ospitato diversi membri di famiglie nobiliari nonese, per poi essere stato abitato fino al 1950 da mezzadri e quindi abbandonato.
Il complesso è stato acquistato in due diversi momenti sul finire degli anni ’80 dal comune di Campodenno.
La completa ristrutturazione ha visto, per gran parte dell'investimento che ammonta a oltre 10 milioni di euro, il sostegno della Provincia autonoma di Trento e la partecipazione del Bim dell'Adige, al cui presidente Giuseppe Negri, scomparso lo scorso anno, è stata dedicata una sala di rappresentanza.
 

 
«Contemporaneamente a Castel Belasi», l’esposizione inaugurata ieri, è una mostra originale, dedicata all’espressività di artisti contemporanei di fama, affiancati da artisti emergenti e al dialogo intimo con gli spazi del maniero.
Il castello si apre alle opere dei trentini Federico Lanaro, Bruno Fantelli, David Aaron Angeli, Aldo Valentinelli e Pietro Weber, del sudtirolese Willy Verginer, del marchigiano Simone Pellegrini, dei piemontesi Luigi Stoisa e Marcovinicio, dello scozzese Andrew Gilbert.
L’esposizione, curata da Marcello Nebl, che ieri pomeriggio ha brevemente illustrato al pubblico le opere esposte, è giocata sulla natura del castello, nato per controllare il territorio e rinchiudersi quasi su se stesso, contrapposta alla libertà espressiva dell’artista.
 

 
La serata, moderata dal giornalista e responsabile dell’Ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento Giampaolo Pedrotti, è stata accompagnata da momenti d’intrattenimento musicale con esecuzioni dell’Amira saxophone quartet.

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