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Lettera aperta per Arte e Cultura

Barbara Cappello, Presidente Fida Trento - Federazione Italiana Degli Artisti

«Con fascino nuovo l’intolleranza riemerge prepotentemente come meccanismo regolare dei rapporti tra le singole persone, tra i popoli, tra i gruppi. La violenza dell’uomo sull’uomo oggi pare vivere senza appoggiarsi apparentemente a una ideologia, a una fede che abbia un preciso nemico e a un avversario da annientare.
«Tuttavia si esprime più forte e irresistibile, innanzi tutto nei singoli comportamenti quotidiani con una rara ferocia e volontà di calpestare, distruggere, torturare.
«È la ferocia che si profila come mezzo abituale e immediato per sgombrare il proprio percorso personale, spazzare via gli ostacoli, vincere le paure, con il senso di sconfinata potenza che nasce dall’eliminare dal nostro orizzonte gli altri diversi da noi ed esterni alla nostra cerchia, per l’affermazione di un potere innanzi tutto individuale.»

Glauca Michelini - Storie di ordinaria violenza - da Trattato sulla Tolleranza di Voltaire

Apro questa mia lettera con questo scritto di Glauca Michelini, in quanto è fervente di un pensiero che ad oggi si addice con una sovrapposizione precisa al concetto espresso. Da tale concetto, in maniera delicatamente chirurgica, va estratto il fulcro, la cellula, la cisti, ovvero l’uomo. Definisco l’uomo con tali sostantivi, in quanto rispecchia, a mio avviso la triade descritta. Fulcro, come elemento centrale della comunità; cellula, come sostanza biologica che si mette in relazione con la comunità cui appartiene e al di fuori di essa; cisti, in quanto talvolta avrebbe necessità di curare le infiammazioni di natura prettamente egoistica.
Dunque un prologo che vuole mettere in risalto quanto l’identità artistica e culturale vigente siano una sorta di relazione da aprire, curare, guarire tra il cittadino, la comunità e le istituzioni per poter creare una fitta rete di crescita affinché il tessuto sociale possa essere esente da tale violenza, da intolleranza e potere prettamente individuale.
 
Naturalmente le parole da me scelte, per aprire questo concetto, per cercare di far sì che un dialogo col proseguo discorsivo possa realmente concretarsi, sono crude, nude da quei fronzoli di etichetta che ne renderebbero ingannevole il focus.
Ebbene, da cittadina, come da presidente di una associazione di artisti, ovvero Fida Trento, mi preme di mettere gli accenti sull’importanza dell’espressione artistica e culturale del Genius Loci, la quale avrebbe quella naturale necessità di essere sostenuta da quei cittadini preposti nei campi istitutivi, affinché tale verbo identitario venga obliterato e dunque riconosciuto, in modo da confermare l’identità territoriale proprio attraverso questo linguaggio.
 
E questi accenti vogliono essere di natura grave, così da evidenziare la parola della comunità come vera e naturale espressione di quella che in futuro potrebbe essere l’educazione al percorso personale dell’individuo come futuro membro identitario di una variegata comunità.
È lodevole che nel contesto attuale l’istituzione ponga ricovero e riconoscimento ad arte e cultura di eccelso livello, mettendola a fruizione del cittadino e della comunità; forse potrebbe altresì risultare un poco discutibile la talvolta poca presa di coscienza, da parte della stessa, nei confronti di ciò che una parte della comunità si prodiga nel tentativo di mettere a disposizione la produzione di arte e cultura.
 
Dunque provo a mettere insieme alcune punteggiature per fare in modo di rendere questa mio metaforico scritto il più reale possibile.
Arte e cultura sono un mezzo assolutamente indispensabile per la crescita personale e collettiva, nonché comunitaria e per riverbero anche extra comunitaria. Tale crescita rafforza e incide le radici proprie, mantenendo un carattere identitario forte e preciso.
Dunque una salvaguardia del proprio tratto culturale, che una volta solidificato e forte non teme confronto con chi considerato «diverso», bensì può relazionarsi e attingere nuove informazioni, come altresì dare per far crescere a volta sua.
 
Arte e cultura possono all’unisono bandire la sopraffazione degli uni sugli altri, come dell’uno sull’altro e perseguire attraverso tali espressioni il rispetto delle scelte, delle posizioni, dei diritti, in parole povere della diversità.
Arte e cultura possono essere anche fonte di crescita economica, laddove tale prezioso argomento di crescita non venga considerato un prodotto da quotazione, bensì un servizio, un mezzo di acculturamento vero e proprio con la finalità di dare lo strumento per poter aprire un canale anche economico nel percorso di ognuno.
Arte e cultura sono quel modus vivendi che crea un senso di esistere al di là di quel sistema capitalistico che ha reso l’uomo solo e egoista all’interno di una comunità virtuale.
Arte e cultura hanno oggi più che mai necessità di spazio espressivo all’interno di ogni comunità e per fare in modo che ciò avvenga, la mano istitutiva potrebbe porgervi il palmo in sostegno, offrendo degli spazi da gestire per attività da mettere a disposizione della comunità, come del fruitore occasionale; snellendo la burocrazia per eventuali sostegni economici; attivando un serio programma educativo sia per le scuole di ogni grado che per il cittadino relativo all’educazione dell’arte contemporanea (argomento questo, purtroppo tabù, ma assolutamente esistente); aprendo un maggior dialogo con coloro che si esprimono attraverso arte e cultura in modo da avviare un serio e importante progetto divulgativo e costruttivo del Genius Loci in modo da poter pensare di attivare laboratori, botteghe e luoghi in cui imparare ed insegnare divenga un reciproco scambio tra generazioni.
 
Arte e cultura sono oggi nostre come saranno di chi domani sarà.
Pensare a ciò come una immensa ricchezza è la migliore eredità che possiamo dare e lasciare alle future generazioni, ma con una clausola: il danaro mai potrà comprare il bagaglio della Sapienza, perché questa è frutto dell’esperire attraverso il dialogo della cultura.
Dunque proviamo a pensare che l’intolleranza potrebbe essere zittita dalla voce dell’Arte e della Cultura.

Barbara Cappello
Presidente Fida Trento - Federazione Italiana Degli Artisti - Trento

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