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Provincia e Apt nel patrimonio culturale della Val di Non

Approvato oggi uno schema di accordo su proposta dell’assessore Mirko Bisesti

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Valorizzare il patrimonio storico-artistico, archeologico e architettonico della valle, promuovendo attività didattico-scientifiche, formando gli operatori e assicurando la manutenzione ordinaria e straordinaria del Museo Retico e del Centro per l’Archeologia e la Storia antica della Val di Non: sono i principali contenuti dell’accordo di collaborazione fra Provincia autonoma di Trento e Apt Val di Non, oggetto di una delibera proposta in Giunta oggi dall’assessore alla cultura Mirko Bisesti.
Lo schema prevede anche che la conduzione e la responsabilità scientifica delle attività di conservazione e valorizzazione dei reperti custoditi nel Museo Retico avvenga mediante personale della Soprintendenza per i beni culturali nelle sue diverse articolazioni (servizi educativi, comunicazione, laboratorio di restauro).
 
«Tutto il mondo culturale è in attesa della ripresa e anche la Provincia vuole dare risalto e valore a beni come musei e castelli, un patrimonio che dobbiamo rendere di nuovo fruibile e anzi rilanciare, attraverso il ricorso a idee e soluzioni innovative, – ha commentato l’assessore Bisesti. – Questo schema di protocollo rappresenta parte di una visione d’insieme che vuole mettere a frutto il grande lavoro di coordinamento fra i rappresentanti e gli esperti dei settori turistico, museale e sanitario: appena i protocolli di sicurezza già definiti saranno messi in atto e potremo confermare le date della riapertura, anche i beni storici e artistici della Val di Non saranno pronti ad accogliere di nuovo i visitatori.»
 
La Provincia, tramite la Soprintendenza per i beni culturali, è proprietaria dei reperti archeologici del Museo Retico - Centro per l’Archeologia e la Storia antica della Val di Non e titolare del progetto di allestimento, provvedendo anche alla gestione scientifico-culturale delle strutture espositive.
La Soprintendenza, inoltre, coordina il progetto della Rete dei castelli del Trentino, nato nel 2011. La Rete comprende oggi 34 castelli e siti fortificati pubblici e privati, di cui 8 nella sola Val di Non e ne incentiva la fruizione da parte del pubblico, promuovendone nel contempo una politica di valorizzazione unitaria.
 
L’accordo, il cui schema di sottoscrizione è stato approvato oggi, propone appunto la collaborazione fra la Provincia e l’Apt val di Non, in particolare per la valorizzazione del Museo Retico - Centro per l’Archeologia e la Storia antica della Val di Non e della Rete dei Castelli, parte del patrimonio culturale territoriale di interesse comune, attuando eventi di riconosciuto valore culturale, coinvolgendo un pubblico diversificato, promuovendo visite guidate e tour che abbiano come meta l’offerta culturale diffusa sul territorio, collaborando all’apertura e promozione dei luoghi storico-culturali.
Tutte azioni che dovranno necessariamente accompagnarsi a misure di sicurezza e contingentamento del flusso turistico e degli accessi ai luoghi di interesse e allo stesso museo, come previsto dai tavoli di settore che si sono riuniti nei giorni scorsi.

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