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Vietato non credere all’impossibile: Torna Circus Lake Fest

Immaginate che così all'improvviso sulla riva di un lago a inizio settembre al posto di un parcheggio spunti un circo...

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Lo scorso anno, in un caldo fine settimana all’inizio di settembre, è successo «qualcosa». Un cambiamento. Una piccola, temporanea, ma significativa trasformazione. Un paesaggio diverso, suoni e rumori inconsueti, luci che hanno illuminato la notte sul lago, accendendo sorrisi e stupori sui volti di chi, per caso o per scelta, ha percorso il lungolago di Calceranica.

In una strada in quel periodo molto trafficata, per alcune ore, le persone hanno preso il posto delle auto, tavoli e panche sono comparsi in mezzo alla carreggiata, una roulotte un po’ eccentrica distribuiva bibite e sorrisi. E al posto del parcheggio… artisti, musicisti, performer.
Era l’edizione «zero» del Circus Lake Fest, un piccolo festival di arti circensi e performative che si è tenuto a inizio settembre presso le rive del lago, portando spettacoli, laboratori per bambini e famiglie, musica e performance dove, solitamente, ci sono automobili in transito o in sosta.
 
Quest’anno il festival ribadisce la sua vocazione rigenerativa e raddoppia. Da giovedì 1 a domenica 4 settembre sul lungolago di Calceranica sarà possibile assistere a spettacoli di circo e marionette, partecipare a laboratori creativi, ascoltare musica dal vivo, farsi sorprendere da spettacoli di fuoco e eventi speciali, acquistare manufatti di artigianato locale, gustare pizze appena sfornate, popcorn e zucchero filato in un bar che sarà una vera e propria installazione artistica catapultata dal circo degli anni ‘30.
 

 
 Ma cos’è questo «Circus Lake Fest»? 
È, prima di tutto, un’occasione. Per stare assieme, per recuperare un po’ di spensieratezza, per camminare e correre senza la paura delle auto che sfrecciano, per riprendere temporaneamente possesso di quello che potrebbe essere definito un «non luogo». Per farci fermare, divertire, immaginare.
 
  Perché proprio in quel luogo? 
Il progetto nasce con l’obiettivo principale di promuovere la riflessione rispetto al nostro legame con alcuni luoghi che negli ultimi decenni da «patrimonio di comunità» sono diventati spazi ibridi, strumentali alle dinamiche turistiche: attraverso la sperimentazione di pratiche di re-interpretazione degli spazi pubblici tramite attività artistiche e culturali, promuovere una riflessione sul concetto di vivibilità, evidenziando il ruolo fondamentale che la cultura, l’arte e la creatività possono rivestire nel miglioramento della qualità della vita.
L’approccio aperto, creativo e sperimentale, mira a «trasformare» temporaneamente un luogo in qualcos’altro attraverso l’immaginazione, la creatività e il cambio di prospettiva: valorizzare le potenzialità sociali e aggregative di quel luogo sottolineandone il pregio ambientale, trasformando un parcheggio in palcoscenico e una strada trafficata in spazio di socialità e convivialità.
 

 
  Perché il circo? 
Il circo, come altre attività performative e di spettacolo, possiede quel «non so ché», quella magia, quella capacità di stupire e divertire, commuovere ed emozionare, farci chiedere sottovoce «ma come è possibile?». Ecco, il circo ci dimostra che l’impossibile è possibile: camminare su una corda senza cadere, guardare il mondo appesi a testa in giù senza nemmeno doversi aggrappare con le mani, giocare con il fuoco facendolo roteare sopra le nostre teste al tramonto, creando fiammelle di luce. Il circo è possibilità, è immaginazione, è libertà.
 
  A chi si rivolge il Festival? 
Il Festival è per tutte e tutti. Per farci stare assieme, per far giocare i bambini in serenità sulla strada come si faceva una volta, per permetterci di bere qualcosa seduti in mezzo alla strada mentre chiacchieriamo e ci godiamo lo spettacolo del lago. Per i nonni e le nonne e per i loro nipoti, affinché possano condividere l’emozione e lo stupore assistendo a uno spettacolo. Per i giovani, perché possano riscoprire il valore dello stare assieme, faccia a faccia, tenendosi la mano, e apprezzare la bellezza e la fortuna di vivere in questo territorio, ma anche il rispetto che questa fortuna merita e la necessità di salvaguardarla.
Come comitato organizzatore ci rendiamo perfettamente conto che chiudere una strada, diminuire i posti di parcheggio e deviare il traffico non sono cose da poco, ma non lo facciamo a cuor leggero… e poi, siamo sicuri che una strada possa essere sempre e solo una strada? Che un parcheggio non possa essere qualcos’altro? Che sarà tutto sempre così?

Per partecipare, dare una mano, chiedere informazioni a: circuslakefest@gmail.com.

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