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Lo splendore della musica barocca scende in cava

Si terrà il 14 agosto alla Cava di porfido di Romano Vicentini in loc. Agola a Fornace l’evento «Musica che fuor di vena spiccia» – Inizio concerto ore 21; dalle 19 cena

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Un appuntamento che permetterà ai presenti di immergersi in una serata d’altri tempi; lo sfarzo delle corti barocche verrà riproposto all’interno di uno scenario molto suggestivo e permetterà di unire l’ottima proposta culinaria del Ristorante Prime Rose di Levico Terme alla raffinata mescita di vini del Consorzio Cembrani doc, il tutto accompagnato dalla musica in stile rappresentativo del Seicento del glorioso Claudio Monteverdi.
 
Con la valorizzazione dello scenario cava si vuole promuovere mediante l’arte un ambiente che per sua natura è sempre stato considerato un luogo deputato esclusivamente al faticoso lavoro manuale; modificandone in parte, grazie al presente progetto, la sua immagine che nell’ideale comune appare molto lontana da qualunque forma di espressione artistica.
Nell’ottica del lavoro di rete si è voluto puntare alla collaborazione tra le imprese locali del porfido, Amministrazioni Comunali, l’Amministrazione Provinciale e Regionale e l’Associazione Culturale di Formazione musicale del paese, al fine di unire realtà caratterizzate da competenze e ruoli diversi, per un fine comune.
 
L’aspetto innovativo del progetto si evince primariamente dall’utilizzo della cava e dei suoi macchinari quotidianamente utilizzati per la lavorazione della pietra come scenario sempre nuovo e in costante evoluzione.
La musica, regina delle arti, è il potente mezzo che si è scelto per valorizzare tale cornice paesaggistica.
Essa, tra le Muse, rappresenta la principale forma di espressione che beneficia delle caratteristiche acustiche di tale contesto; l’ambiente offre la possibilità di esaltare le emozioni che la musica, come linguaggio degli affetti, naturalmente esprime.
 
L’utilizzo di questo innovativo teatro all’aperto offre al pubblico la possibilità di vedere il mondo del porfido come elemento vivo e aperto alla sperimentazione, un connubio perfetto per unire tradizione e futuro della Comunità.
Infine progetto offre a Fornace la possibilità di farsi conoscere e creare una nuova occasione di turismo attraverso la valorizzazione di un prodotto che per tradizione ne segna la sua immagine e storia a livello nazionale e internazionale, il tutto viene accompagnato dalla musica che costituisce il mezzo attraverso cui coinvolgere e avvicinare un ampio pubblico grazie alla sua bellezza e alla innovazione del contesto in cui è eseguita.



Lo scopo evidente del programma della serata è di suscitare grandi emozioni.
Innanzitutto per la sede: siamo in un luogo di lavoro, di grande fatica che nel corso del tempo ha assunto, suo malgrado, un’architettura particolare, altamente ispiratrice e scenografica.
La musica di Claudio Monteverdi ne sarà protagonista assoluta con solo tre interventi di canzoni frescobaldiane a enunciare e separare le parti.
Verranno proposti tre momenti significativi della produzione del Cremonese tratti dal Settimo e dall’Ottavo libro, quando lo stile madrigalistico si fonde con la canzone a ballo.
All’epoca la struttura del balletto in Italia aveva solitamente un’ambientazione pastorale, senza cambiamenti di scena né interventi di macchinari teatrali, un’azione contenuta quindi, un intreccio semplice con movimenti coreografici del coro e dei personaggi.

Nel primo ballo, che aprirà la serata, lo stile madrigalesco si fonde con lo spirito della Canzone a ballo; dopo una Introdutione in cui la figura del Poeta canta le lodi di Ferdinando III (il pezzo fu probabilmente scritto per la sua incoronazione) e invita le Ninfe dell'Istro a danzare in onore delle Dame presenti, inizia il Ballo vero e proprio a 5 voci diviso in due sezioni.
Seguirà il ballo concertato Tirsi e Clori una pagina fresca, vivace e piacevolissima, rappresentata probabilmente nel Teatro di Corte a Mantova nel 1616; un dialogo, quello fra il pastore Tirsi e la pastorella Clori, serrato e dinamico, che muove l'azione in un accattivante quadro bucolico completato dalla danza, un vero Madrigale concertato strutturato a sezioni come una Canzone a ballo.
 
A concludere la serata Il Ballo delle Ingrate, un ballo di corte creato nel 1608 a Mantova, in occasione delle nozze del principe Francesco Gonzaga con l’infanta Margherita di Savoia: per non stancare il duca Vincenzo I, il neosposo e gli altri nobili che vi partecipavano danzando, in esso la componente coreografica è tuttavia limitata a pochi minuti di musica strumentale, e ben più estesa è l’azione cantata che la incornicia, nello stile della neonata favola in musica.


 
 Programma  
Canzon terza
(Tratta da: Canzoni da sonare a una, due, tré et quattro voci con il Basso Continuo, libro primo, Venezia 1634)
Musica: Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Introduzione al ballo, SV 154 a cinque voci con doi violini Musica: Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Testo: Ottavio Rinuccini
Ruoli: Poeta: Mauro Cristelli
Prima rappresentazione: Vienna, palazzo imperiale, 30 dicembre 1636
Edizione: Alessandro Vincenti, Venezia, 1638 in Ottavo Libro de Madrigali
Dedica: Alla Sacra Cesarea Maestà dell'Imperator Ferdinando III
 
Canzon trigesima settima «La Sardina»
(Tratta da: Il primo libro delle canzoni da sonare a una, due, tre et quattro voci, accomodate, per sonare ogni sorte de stromenti, Roma 1628) Musica: Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Tirsi e Clori, SV 145, Ballo concertato con voci et istrumenti a 5
Musica: Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Testo: Alessandro Striggio
Ruoli:
Tirsi: Mauro Cristelli
Clori: Alice FraccariCoro di Ninfe e Pastori:
Alice Fraccari, Barbara Perrotta, soprano
Alessandro Simonato, controtenore
Mauro Cristelli, tenore
Niccolò Roda, basso
Organico: tenore, soprano, 5 violini, basso continuo
Edizione: Bartolomeo Magni, Venezia, 1619 in Settimo Libro de Madrigali
Dedica: Caterina de' Medici, duchessa di Mantova e Monferrato
 
Canzon terzadecima
(Tratta da: Canzoni per sonare con ogni sorta de stromenti, Venezia 1608)
Musica: Girolamo Frescobaldi (1583-1643)
Ballo delle ingrate, SV167, Ballo in genere rappresentativo
Musica: Claudio Monteverdi (1567 - 1643)
Testo: Ottavio Rinuccini
Ruoli:
• Amore: Alice Fraccari
• Venere: Federica Cassati
• Plutone: Niccolò Roda
• Quattro Ombre d'Inferno: Alessandro Simonato, Mauro Cristelli, Michele Iob, Walter Scarpa
• Otto anime Ingrate che ballano: Barbara Perrotta, Giorgia Zandonella Golin, Mariami
Mariami Tkemaladze, Alessandro Simonato, Elena Ajani, Ilaria Sainato, Serena Botett, Bianca Silvia Za.
Organico: 3 soprani, coro di 3 soprani e contralto, 5 viole da brazzo, clavicembalo, chitarrone
Prima rappresentazione: Mantova, palazzo Ducale, 4 giugno 1608
Edizione: A. Vincenti, Venezia, 1638 (in Madrigali Guerrieri et Amorosi)
Scritto per le nozze di Francesco Gonzaga, erede del trono ducale di Mantova con Margherita, infante di
Savoia, 1608, a Mantova
 

 
 Cast degli artisti  
Alice Fraccari, Barbara Perrotta, soprano
Federica Cassati, Mezzosoprano
Alessandro Simonato, Controtenore
Mauro Cristelli, Tenore
Niccolò Roda, Basso
Yayoi Masuda, Marialuisa Barbon, Violino barocco
Alexander Monteverde, Elena Saccomandi, Viola
Eddy Serafini, Arciliuto
Fabiano Merlante, Tiorba
Francesco Galligioni, Violoncello barocco
Paolo Zuccheri, Violone
Lars Heinrik Johansen, Organo e clavicembalo
Maestro al cembalo: Lucio Golino
Regia e coreografia: Ilaria Sainato
Scenografia e Costumi: Elena Ajani.

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