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Il 9 novembre, Castello del Buonconsiglio: «Ai Confini e Oltre»

A Trento, nella sala Marangonerie del Castello, alle ore 20.45. Entrata gratuita con prenotazione obbligatoria dei posti

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Rita Collura sax soprano, Emilio Galante flauto, Alessandro Bianchini vibrafono, Stefano Colpi contrabbasso, Nelide Bandello batteria.
 
La musica è quel motore invisibile che muove il mondo: ci accompagna durante un viaggio, ci rilassa dopo una lunga giornata, ci dà la carica per affrontare una sfida.
La musica scandisce gli attimi della nostra vita e regola i battiti del nostro cuore, ci emoziona, ci rende felici, ma soprattutto ci rende vivi.
Secondo alcune ricerche psicologiche la musica è un ottimo mezzo per comprendere la nostra personalità e la nostra psiche. Spesso leggiamo che la musica è lo specchio dell’anima e in effetti è così, riflette quello che abbiamo dentro.
 
Musica e personalità hanno uno stretto legame. La musica è l’arte di organizzare i suoni nel tempo e nello spazio; proprio come la scultura, la danza o la pittura è in grado di esprimere e di definire l’interiorità di una persona.
La psicologia musicale si occupa da tempo di scoprire cosa spinge le persone ad ascoltare un certo tipo di musica, piuttosto che un altro.
Gli studi più interessanti in questo campo sono stati realizzati da Jason Rentfrow professore di psicologia sociale della University of Cambridge e hanno avuto buoni risultati nel dimostrare come la musica definisca il nostro carattere.
 
La musica suscita emozioni attraverso l’attivazione di diverse aree del cervello, separate tra loro e legate alle immagini, ai ricordi e all’empatia.
Il compositore traduce le proprie emozioni, le proprie esperienze, la propria personalità in musica, organizzando così le note, le scale, il ritmo, la dinamica, le pause, in modo da trasmetterla agli ascoltatori che possano raccoglierla e sperimentarla.
 
«La mia musica è caratterizzata da un’attenta ricerca di suoni, di armonie, di ritmi, al fine di evocare immagini visive e trasmettere stati d’animo ed emozioni.
«Un caleidoscopio di percezioni, colori, ombre del mondo interiore espresse tramite l’universo armonico.
«Con le mie composizioni e i miei arrangiamenti ho cercato di dare un originale identità ai brani, pur nella trasversalità di combinazioni e stili, appendendo così ad una solida struttura jazzistica echi di tango, valzer, tarantelle ed altre sonorità etniche e latine.
«Senza documenti, vaganti e curiosi nell’universo sterminato delle note.»

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