Il Quartetto Jerusalem oggi sul Balcone delle Dolomiti
Doss Sabión in Val Rendena: sotto la mole del Brenta e con la cima della Presanella all'orizzonte, un'ora di musica all'insegna di Mozart e Bela Bartok

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La carnagione chiara e i nomi tradiscono probabili origini dell'est Europa. Questo, assieme alla loro storia e al loro nome, Quartetto Jerusalem, porta con sé buona parte delle vicende dell'ultimo secolo fatte di emigrazione, fughe e patrie ritrovate.
Tra le loro mani violino, viola e violoncello prendono vita magicamente in un tappeto sonoro che incanta, così come il paesaggio che circonda il luogo del concerto a pochi minuti di cammino dalla cima del Doss del Sabiòn.
A est la cima della Presanella svetta sopra le ondulazioni dei prati con un simpatico sbuffo bianco che ne copre in parte la sagoma, a ovest - ben più imponente per la vicinanza - la mole del Brenta che alterna la tipica roccia dolomitica a inserti verdi di prati e tappeti di pino mugo.
Alexander Pavlovsky (primo violino), Sergei Bresler (secondo violino), Ori Kam (viola) e Kyril Zlotnikov (violoncello) hanno incantato oggi, 11 luglio, il numeroso pubblico accorso all'appuntamento de I suoni delle Dolomiti, con due lavori molto particolari, opera di maestri come Mozart e Bartok, esponenti geniali e allo stesso tempo emblematici di due epoche diverse e di due modi molto particolari di intendere la musica.
L'apertura affidata al Quartetto d’Archi KV 387 di Mozart si è mossa tra i movimenti allegro vivace, minuetto, allegro (allegretto), andante cantabile e molto allegro.
Le note lievi e colte, le tessiture tipiche del genio salisburghese hanno riportato sui prati dolomitici le atmosfere delle corti europee del Settecento. Un continuo salto non solo temporale, ma anche di contesto con musica da camera proposta open air ha reso il tutto più affascinante.
L'ha voluto in un certo modo sottolineare anche Kyril Zlotnikov, che a fine esibizione ha ribadito come i rapporti tra musica, concerto e acustica cambiano notevolmente in situazioni del genere ma questo non diventa un problema perché il paesaggio, la natura, il pubblico danno vita a contesti nuovi e pieni di un loro specifico significato.
Al termine di Mozart i quattro israeliani hanno mutato completamente orizzonte musicale trasportando il pubblico nel mondo misterioso e notturno di Bela Bartok.
Alle melodie delle corti viennesi hanno fatto da contraltare la percussività, le inquietudini e influenze folcloriche dell'Europa orientale del grande compositore ungherese e del suo Quartetto d'archi n. 6 BB119BB. Quattro movimenti che il pubblico ha dimostrato di apprezzare regalando generosi applausi finali.
I Suoni delle Dolomiti è ideato e curato da Trentino Marketing e dalle Apt della Val di Fassa, della Val di Fiemme, di San Martino di Castrozza, Passo Rolle, Primiero e Vanoi, della Val di Non, di Madonna di Campiglio – Pinzolo – Val Rendena e Dolomiti Paganella.