Lunedì 17 a Forte Strino: «Pace in guerra» de «I Teatri Soffiati»

«Questa è una storia di guerra. Ma anche una storia d’amore. Amore che non si ferma davanti agli scoppi delle bombe»

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La rassegna estiva «Sentinelle di pietra – Incontri sul futuro della memoria nei forti del Trentino», promossa dal Servizio Cultura della Provincia autonoma di Trento e organizzata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara proseguirà lunedì 17 agosto con uno spettacolo programmato a Forte Strino in Val di Sole.
Si tratta di un allestimento della Compagnia I Teatro Soffiati che vedrà in scena Giacomo Anderle e Alessio Kogoj.
«Tanto per cominciare – scrive il regista e drammaturgo Alessio Kogoj – questa è una storia di guerra. Ma anche una storia d’amore. Guerra combattuta in trincea, negli assalti e nelle attese, ma anche guerra raccontata dai giornali, dai manifesti, dalla propaganda, da parole simili a proiettili. E amore; amore che non si ferma davanti agli scoppi delle bombe e che non ha bisogno di messaggi o appuntamenti. “Pace in guerra” è un caparbio dialogo d’amore dove amore non c’è. È la voce della poesia che resiste tenace, mentre tutto sembra scivolare nella notte profonda dell’odio: uomini, corpi, pensieri, parole. In un racconto a più voci, la storia della Grande Guerra s’intreccia a quella di due giovani che non vogliono rinunciare alla loro fragile eppure straordinaria umanità, che non accettano confini e distanze, che vogliono resistere alla normale assurdità dell’odio e che, con le loro scelte, testimoniano come la pace non sia una questione di parole, slogan o bandiere, ma di azioni personali, concrete, rischiose, spesso silenziose e sconosciute. Alla follia scellerata della guerra si può opporre solo la fragile temerarietà dell’amore.»
Collaborano alla realizzazione dello spettacolo Barbara Bertoldi (voce fuori campo) e Mariano De Tassis (disegno delle luci).
Lo spettacolo avrà inizio, a Forte Strino, alle ore 21.00 e il pubblico potrà assistervi gratuitamente. In caso di pioggia la rappresentazione avrà luogo presso il Polo culturale di Vermiglio.
 

Forte Strino in una foto di «Trentino Grande Guerra».
 
 FORTE STRINO 
La fortezza austro ungarica fu realizzata tra l'anno 1860 e 1861 a una quota di 1.538 m s.l.m. allo scopo di controllo e difesa dell'ultimo tratto della strada per il valico.
La struttura ha una pianta a forma di semicerchio, articolata su due livelli.
Nel primo livello presenta tre postazioni, mentre al secondo livello quattro, posizionate verso la strada del Tonale e la val Vermiglio.
La struttura rappresenta la prima opera del cosiddetto sistema fortificato del Tonale: negli anni seguenti alla sua realizzazione fino allo scoppio del conflitto nel 1914, l’area fu infatti interessata da imponenti opere militari di difesa, tra cui ben altri quattro forti (forte Mero, Forte Tonale o Zaccarana, forte Presanella o Pozzi, forte Velon) le cui vestigia sono tuttora visitabili a richiesta, meta di godibili e facili trekking.
Una parte dell’imponente struttura è attualmente adibita a museo e conserva numerosi reperti e cimeli della Guerra Bianca, frutto del certosino e pericoloso lavoro di recupero e bonifica realizzato dei recuperanti di Vermiglio.
La visita al forte, dopo un’introduzione affidata alle immagini di una breve clip, è accompagnata da una pannellatura back-light che introduce non solo ai temi generali del primo conflitto mondiale ma anche ed in maniera più approfondita, a quelli relativi alla storia locale.
Una moderna postazione touch screen permette al visitatore di approfondire ulteriormente le notizie relative al forte, circa le altre numerose opere di fortificazione presenti sul territorio di Vermiglio e di effettuare un trekking virtuale, con possibilità di download dei vari itinerari escursionistici consigliati.
In collaborazione con diverse gallerie, ogni anno il forte ospita anche una mostra d’arte moderna o a tema.
 
 Accesso 
Situato a ridosso dell’attuale Strada Statale 42 a quattro chilometri da Vermiglio ed a circa sei dal Passo del Tonale: a fianco del piano stradale si apre una galleria che conduce all'opera attraverso una scalinata.