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In 3.000 per applaudire un travolgente Graham Nash

Nel cuore della Val Duròn al rifugio Micheluzzi, un concerto dagli esordi con i The Hollies alle stagioni con i mitici David Crosby, Steèphen Stills e Neil Young

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Foto di © Marco Oss.
 
Erano in circa tremila persone oggi sui prati della Val Duron, in Val di Fassa, ad ascoltare Graham Nash che ha aperto la stagione 2018 de I Suoni delle Dolomiti, il festival che vede artisti da tutto il mondo esibirsi sulle più belle cime del Trentino.
Un concerto travolgente che ha condotto i fans in un viaggio pirotecnico lungo quaranta, anzi cinquant'anni di musica, dagli esordi con i The Hollies ai brani della sua carriera solista passando per gli omaggi all'incredibile stagione al fianco di David Crosby, Stephen Stills e Neil Young.
Non sono mancati gli omaggi ad altri artisti e musicisti e anche al paesaggio delle Dolomiti. Proprio queste montagne, ora Patrimonio dell'umanità UNESCO sono state illustrate a inizio concerto da Massimo Bernardi, geologo e ricercatore del Muse di Trento.
 

 
Poi spazio alla musica con l'indimenticabile voce di Nash, affiancato da Shane Fontaine alla chitarra e Todd Caldwell alle tastiere, a tessere ballate e a unire continenti.
Sì perché lui è un artista e un uomo sempre sospeso tra Europa - Inghilterra - e America.
Lo ricorda quasi subito prima di cimentarsi con «Immigration Man» raccontando di quando negli anni Settanta, lui in quanto inglese, non poteva avere libero accesso al Canada per un concerto da fare a Vancouver con il combo CSN&Y.
«Una sensazione strana osservare quella linea immaginaria e vedere gli altri di lá e io che non potevo raggiungerli.»
 

 
Non è mancata l'America di oggi e anche il suo sound più caratteristico con Military Song che poi ha ceduto il passo al simbolo della musica inglese, quel Day in Life che i Beatles hanno reso il manifesto di una intera generazione.
Senza stancarsi mai Nash si muove su e giù per il tempo, racconta aneddoti, ricorda amici e musicisti, rende omaggio alla loro bravura e soprattutto si diverte ancora tantissimo a imbracciare la chitarra e suonare e cantare.
Tenui ballate come Wasted, canzoni dal sound ritmante che richiamano lo sferragliare di un treno e lo stupore del viaggio come Marrakesh, scritta durante il viaggio in treno da Casablanca a Marrakesh.
E ancora sognanti ninne nanne come Sleep Song e dichiarazioni d'amore (I'm a simple man). 
 

 
Non sono mancati i ritmi inconfondibili e le atmosfere anni Sessanta con gli omaggi ai The Hollies (la prima formazione di Nash) di Carrie-Anne e The Bus Stop.
Non poteva mancare infine il pensiero agli amici e ai compagni di avventura. Ecco Stephen Stills materializzarsi in 4+20 e il quartetto intero di CSN&Y in Our House.
Tanti gli applausi e forte il calore del pubblico: le ultime due canzoni lo hanno visto esibirsi attorniato da una marea di gente in piedi emozionata alle note di Everyday e, partecipe nel canto, in Teach Your Children.
 

 

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