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Solstizio d’estate 2019: va in scena la «fame»

Presentata questa mattina nella 29ª edizione da Alessia Gabrielli e Federico Dorigati

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Attorno a un tavolo.
 
Fame, all’italiana, non fame, la fama all’inglese. Fame, di cibo, di conoscenza, di libertà, di giustizia, di spensieratezza.
Alla fame, compagna atavica dell’umanità dalla sua alba, nemica da sconfiggere in ogni battaglia di civiltà, è dedicata la 29ª edizione del Solstizio D’estate 2019, presentata questa mattina nel corso di una conferenza stampa da Alessia Gabrielli (direttrice artistica Solstizio d’estate) e Federico Dorigati (presidente Gruppo Arte Mezzocorona).
Perché parlare di fame è parlare del mondo: di quei due terzi dei terrestri che patiscono la fame mentre il terzo restante fa la dieta, di quella fame di progresso e crescita che sta mettendo in ginocchio l’ambiente, di quella fame di vita e di esperienze che si trasforma in fame di cibo.
All’interno del festival di teatro, musica, e arti performative che dal 5 al 21 giugno animerà la Rotaliana, si racconterà il cibo, come motore di coesione e condivisione, cibo inteso anche come cibo per l’anima, come gioia e spensieratezza, come riflessione e ispirazione.
 

La ballata dei senza tetto.
 
Perché, anche se «con la cultura non si mangia», come dicono un po’ tutti, con il teatro, la danza, la musica e la performance speriamo di nutrire la voglia di stare insieme e conoscere il mondo, di indagare le storie di vite, anche quelle degli ultimi della Terra, di saziare la fame di civiltà, di bellezza, di umanità.
Quest’edizione di Solstizio, alla vigilia del trentennale, si aprirà a Roverè della Luna il 5 giugno: con «Fame mia, quasi una biografia» di Annagaia Marchioro, per la regia di Serena Sinigaglia.
Un teatro d’attore liberamente ispirato al romanzo di Amèlie Nothomb.
Dopo la tappa a Roverè, la rassegna curata dal Gruppo Arte Mezzocorona, proseguirà con un fitto programma fra teatro, cinema, circo e balletto: Il 7 giugno andrà in scena a Mezzocorona il cinema di «Cinema Amore», selezione di pellicole dalla Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico, dal Trento Film Festival e dal Religion Today Film Festival.
Sarà poi la volta del balletto con «Golden Days», spettacolo di danza gioioso ed esplosivo della compagnia Aterballetto, per la regia di Johan Inger, il 9 giugno sul palco delle cantine Rotari a Mezzocorona.
 

Golden Days.
 
L’11 giugno tornerà il teatro, a Mezzocorona, con lo spettacolo «Il problema», intenso corale dedicato al delicato tema della sindrome di Alzheimer.
Ancora teatro, ma sta volta attorno ad un tavolo, con lo spettacolo da mangiare del Teatro delle Ariette, a San Michele all’Adige il 13 e 14 giugno, prima della giornata di «Sol in Festa» che sabato 15 giugno animerà la piazza della Chiesa di Mezzocorona con teatro di strada, clownerie acrobatica e laboratori di circo, e si concluderà con la musica irish degli Alban Fùam in concerto e il teatro scientifico del giocoliere della scienza Federico Benuzzi.
Giro di boa della Rassegna con «Mi abbatto e sono felice», il monologo eco-sostenibile di Daniele Ronco che andrà in scena a Faedo il 19 giugno.
Con un programma così, la conclusione non potrà essere da meno: il 21 giugno, per il solstizio d’estate, l’omonimo festival si concluderà con il grandissimo teatro d’autore: Ascanio Celestini porterà sul palco, a casa Menestrina, la sua «Ballata dei Senzatetto».

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