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L'Opera a 2.000 metri premiata da un mare di applausi

I Suoni delle Dolomiti hanno portato in scena al Pian della Nana sulle Dolomiti di Brenta in Val di Non la grande opera con Il barbiere di Siviglia

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È finita con una festa gioiosa a base di applausi e canti la prima assoluta di un'opera a duemila metri di quota che il festival trentino I Suoni delle Dolomiti ha portato oggi, 31 agosto, nello straordinario scenario del Pian della Nana nelle Dolomiti di Brenta in val di Non.
In un altopiano erboso in cui sole e nubi hanno proiettato mobili e pittoresche ombre, tanto da riprodurre quasi il movimento di onde nel mare, sono bastati pochi arredi - uno specchio, una poltrona - a fare da corredo alla bravura dell'ensemble Musica a Palazzo che ha portato in scena un'opera indimenticabile come «Il barbiere di Siviglia» di Gioachino Rossini.
 
L'ha fatto trasmettendo per due ore un carico di energia, ritmo e gioia alle quali il pubblico - oltre mille le presenze - non è rimasto insensibile, prestandosi spesso ai giochi e alle interazioni degli attori.
Questo perché Bartolo, Rosina, Figaro, il Conte di Almaviva non sono rimasti in scena, ma si sono mossi tra il pubblico assiepato tutt'attorno per non perdersi movenze ed espressioni dei volti, lo hanno chiamato in causa con simpatiche smorfie, giochi, qualcuno la hanno pure portato con loro all'interno della scena e hanno reso la già avvincente storia de Il barbiere di Siviglia ancora più piacevole e magnetica.
 

 
Le vicende sono note: un amore improvviso, le difficoltà per raggiungerlo, camuffamenti, intrighi, bagatelle, un uomo di buon cuore e furbo che aiuta gli innamorati e infine, come vuole la tradizione, l'amore che trionfa.
Il tutto con i bellissimi testi del libretto di Cesare Sterbini.
Dietro ai personaggi finti e reali - perché Il barbiere di Siviglia è anzitutto una storia di camuffamenti e mascheramenti - le voci e la bravura di Lara Matteini che ha interpretato Rosina, di Gabriele Nani nei panni di Figaro, di Massimo Cagnin alternativamente Conte di Almaviva, Lindoro e Don Alonso, ed Eugenio Leggiadri Gallani che ha inscenato il ruolo di Bartolo.
 
Ad accompagnare il tutto con gli strumenti Giovanni dal Missier al pianoforte, Nicola Fregonese al violino, Federico Furlanetto alla viola e Patrick Monticoli al violoncello.
Il pubblico è salito numeroso ed ha premiato gli intepreti e la felice regia di Patrizia di Paolo, che ha saputo sfruttare appieno la particolare ambientazione dolomitica, con numerosi applausi lungo tutta l'esibizione sino alla standing ovation finale e alla richiesta di bis che l'Ensemble Musica ha regalato con un'aria accompagnata in coro da quasi tutti i presenti.

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