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Se ne è andato Maurizio Costanzo. Aveva 84 anni

È stato un giornalista, conduttore televisivo, conduttore radiofonico e sceneggiatore italiano di grande successo, diventando un’icona per molte generazioni

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Maurizio Costanzo era nato a Roma 28 agosto 1938 da una famiglia originaria di Ortona, dopo il diploma in ragioneria nel 1956 iniziò giovanissimo la sua carriera di giornalista e, solo pochi anni più tardi, di autore radiofonico e televisivo.
Si era sposato nel 1963 con la fotoreporter Lori Sammartino. In seguito, dal 1973 al 1984, è stato invece coniugato con la giornalista Flaminia Morandi, dalla quale ha avuto due figli: Camilla e Saverio, oggi regista cinematografico e di serie televisive.
Costanzo e la Morandi si sono poi separati alla fine degli anni settanta.

In seguito nel 1978 ha iniziato una relazione con l'attrice, regista, sceneggiatrice e doppiatrice Simona Izzo, con la quale ha convissuto dal 1983 al 1986.
Il 7 giugno 1989 si è sposato con la conduttrice televisiva Marta Flavi, dalla quale ha divorziato nel 1995.
Infine, il 28 agosto 1995 si è sposato con Maria De Filippi. Il matrimonio venne celebrato con rito civile presso il Comune di Roma dall'allora sindaco Francesco Rutelli.
Nel 2002 la coppia prese in affido, e poi in adozione, un bambino.
 
Cresciuto con il sogno di diventare giornalista, intraprende la sua carriera nel 1956, a soli diciotto anni, come cronista nel quotidiano romano Paese Sera.
Nel 1957 entra a parte della redazione del Corriere Mercantile di Genova.
A 22 anni comincia a collaborare con TV Sorrisi e Canzoni, intervista fra l'altro Totò; pochi anni più tardi, nel 1960, diventa caporedattore della redazione romana del settimanale Grazia.
Nel 1963 esordisce come autore radiofonico per uno spettacolo affidatogli da Luciano Rispoli - allora caposervizio del varietà a Radio Rai - dal titolo «Canzoni e nuvole», condotto da Nunzio Filogamo.
Nel 1966 è coautore del testo della canzone Se telefonando, scritto insieme con Ghigo De Chiara, con musica di Ennio Morricone e portata al successo da Mina.
 
Costanzo è anche co-ideatore del personaggio Fracchia, creato e impersonato da Paolo Villaggio, che lui stesso scopre nel 1967 e incoraggia a esordire in un cabaret di Roma.
Nel 1969 scrive il copione dell'originale televisivo «Sposarsi non è facile» per la rubrica RAI Vivere insieme di Ugo Sciascia.
Nel 1970 conduce la trasmissione radiofonica di successo Buon pomeriggio con Dina Luce.
A partire dalla metà degli anni settanta è ideatore e conduttore di numerosi spettacoli televisivi improntati a un genere allora agli albori, quello del talk-show: «Bontà loro» (1976-1978), considerato a buon diritto il secondo esempio di talk-show nella storia della televisione italiana dopo «L'Ospite delle 2» di Luciano Rispoli del 1975, «Acquario» (1978-1979), «Grand'Italia» (1979-1980) e «Fascination» (1984).
Queste esperienze lo portano a realizzare il suo spettacolo televisivo più famoso, celebrato e longevo, il «Maurizio Costanzo Show» (in onda dal 1982, sia pure con alcune interruzioni), talk show, registrato al Teatro Parioli di Roma, di cui Costanzo è diventato anche direttore artistico dal 1988 al 2011.
 
Il successo di tali programmi è dato anche dalla particolare tecnica d'intervista di Costanzo, che «è un pontefice dell'interruzione.
Riesce cioè a far dire, a far seguitare la conversazione e il ragionare, inframmezzandosi al discorso altrui e nello stesso tempo rendendolo possibile.
Negli anni, dal Maurizio Costanzo Show - che nel frattempo diventa il «salotto mediatico» più importante e influente della televisione italiana - muovono i loro primi passi nella celebrità televisiva, e non solo, personaggi come Vittorio Sgarbi, attori come Nik Novecento, Valerio Mastandrea e Ricky Memphis, autori satirici e comici come Daniele Luttazzi e Alessandro Bergonzoni, cabarettisti come Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Dario Vergassola, Stefano Nosei e Gioele Dix.
Alcune puntate del Maurizio Costanzo Show erano intitolate «Uno contro tutti» e veniva invitato un solo ospite, solitamente un politico o uomo di spettacolo, che doveva rispondere alle domande del pubblico, a volte anche provocatorie.
 
Nel 1977 intuisce il grande talento dell'allora semi-sconosciuto Luciano De Crescenzo e ne promuove la sua opera prima Così parlò Bellavista, invitandolo nel suo programma Bontà loro.
De Crescenzo può quindi scegliere di dedicarsi solo alla carriera di autore, abbandonando definitivamente la precedente professione di ingegnere all'IBM.
Nel 1978 comincia la sua collaborazione con la Rizzoli editore assumendo la direzione de «La Domenica del Corriere».
L'anno seguente viene incaricato di dirigere il nuovo quotidiano popolare «L'Occhio», che esce nell'autunno del 1979.
Sul network televisivo Primarete Indipendente, appartenente al medesimo editore Rizzoli, nel 1980, viene incaricato di dirigere quello che è il primo esempio di telegiornale nazionale privato della TV italiana, Contatto. Finché nel 1981 lo scandalo della Loggia P2 non travolge tutto.
Il nome di Costanzo compare nelle famose liste che vengono trovate nell'abitazione di Licio Gelli.
Il 31 marzo, prima ancora che la lista venga resa pubblica (ciò avverrà il 21 maggio), Costanzo si dimette dalla direzione de «L'Occhio».
È un duro colpo per l'immagine di Costanzo, che decide di lasciare gli schermi televisivi per un anno. Ricomincia a lavorare per Videolina, una piccola emittente sarda.
Il 14 settembre 1982 la sua carriera conosce un nuovo inizio: parte il Maurizio Costanzo Show e più tardi lavora anche per Napoli Canale 21.
 
Costanzo, frequentemente appellato «dottore», non si è mai laureato, anche se nel 2009 ha ricevuto una laurea magistrale honoris causa in Giornalismo, editoria e multimedialità conferita dalla Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM di Milano.
«Mi sono diplomato soltanto, e invece di andare all'Università mi misi a fare il giornalista a Paese Sera. Ero volontario, come si diceva allora. Cioè lavoravo e non pigliavo una lira.»
Ciò non gli ha impedito di insegnare, a partire dal 1996, alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell'Università La Sapienza di Roma (nell'anno accademico 2008-2009 ha avuto l'affidamento di Teoria e applicazioni del linguaggio televisivo e il Laboratorio sui formati e i generi televisivi).
Durante la sua pluridecennale carriera giornalistica può vantare collaborazioni con alcuni dei più importanti quotidiani e settimanali nazionali come Corriere della Sera, Il Mattino, La Stampa, Epoca. Fino al novembre 1997 tiene anche rubriche su Gioia e Film tv.
 
Il 7 gennaio 2007 conclude il programma Conversando per riproporre l'11 gennaio il Maurizio Costanzo Show, ogni giovedì sempre su Canale 5.
Da aprile dello stesso anno conduce su Rai Radio Uno la trasmissione «L'uomo della notte» dalle 00.20 circa all'una, alternando telefonate, musica e riflessioni su temi d'attualità contattando periodicamente il professor Angelo Vescovi per gli sviluppi della ricerca sulle cellule staminali.
Nell'ambito televisivo, l'11 ottobre 2009 conduce l'ultima edizione del noto Maurizio Costanzo Show, in onda per due sere a settimana, riproponendo in ogni puntata filmati tratti dalle precedenti edizioni e commentandoli in studio con Alfonso Signorini e i protagonisti dei filmati.
Contemporaneamente annuncia di aver firmato un contratto che lo vedrà tornare, dopo quasi trent'anni di assenza, in RAI, dove sarà autore e conduttore del programma di Rai 1 Memorie dal bianco e nero insieme con Enrico Vaime.
Nel 2012 torna a proporsi in vesti di paroliere, firmando per Marcella Bella il brano Da quando mi hai lasciata, incluso nell'album Femmina Bella, con il quale l'interprete catanese festeggia i 40 anni di carriera.
 
Dal 22 febbraio 2010 conduce «Bontà sua su Rai 1» (chiaro riferimento a Bontà loro), rubrica giornaliera in cui intervista personaggi dello spettacolo.
Nell'estate 2010 partecipa alla trasmissione calcistica Notti Mondiali con Paola Ferrari e Giampiero Galeazzi in diretta da piazza di Siena a Roma.
A partire dal 13 settembre 2010 torna alla conduzione del programma Bontà loro che va a sostituire proprio Bontà sua: vengono quindi inseriti più ospiti rispetto al formato precedente, la trasmissione viene poi chiusa il 14 febbraio 2011 a causa dei bassi ascolti.
Poche settimane più tardi, il conduttore è tornato in video nel preserale di Rai 2 con Maurizio Costanzo Talk, e conduce il sabato in seconda serata su Rai 1 la trasmissione Italia mia con Enrico Vaime. Dal 2009 torna su Rai Radio Uno. Da novembre 2011 conduce Di che talento sei? trasmesso al sabato in seconda serata su Rai 1. Dal maggio 2012 Costanzo conduce Italia in 4D su Rai Storia e S'è fatta notte su Rai 1.

Dal 9 maggio torna a Mediaset dove realizza 40 appuntamenti in seconda serata con il meglio del Maurizio Costanzo show intitolato «Maurizio Costanzo Show - La storia».
Programmato inizialmente esclusivamente per la rete tematica Mediaset Extra, dal 7 luglio viene promosso con una puntata settimanale su Canale 5.
Dal 13 settembre è al timone di una nuova edizione di «S'è fatta notte» insieme con Enrico Vaime andando in onda in seconda serata, prima, dopo il varietà di Massimo Ranieri Sogno e son desto, e successivamente, dopo la decima edizione di Ballando con le stelle[27].
 
Dal marzo 2016 torna a condurre una trasmissione quotidiana, dal lunedì al giovedì, su Rai Premium con Parliamone. Nel luglio 2016 sbarca sulla rete Mediaset Iris dove conduce con lo sceneggiatore Alberto Consarino la rubrica cinematografica Maurizio Costanzo racconta.
Il 2 gennaio 2017 lascia Rtl 102.5 chiudendo il Radio Costanzo Show, che trasloca quindi su Radio 105, in co-conduzione con Carlotta Quadri.
Dagli anni duemiladieci, il Diario approda sull'altro principale quotidiano romano, Il Tempo. Sempre su questa testata, oltre che sul quotidiano Libero, di proprietà dello stesso editore, cura la rubrica di critica televisiva Buona Tv a Tutti.
Dal 10 giugno 2021 al 22 febbraio 2022 è stato responsabile per le strategie di comunicazione della Roma, squadra di cui è da sempre tifoso.

È morto a Roma il 24 febbraio 2023.

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