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«Oltre l’Oblio»: iniziano le riprese del film

Si tratta del docufilm sulla storia dimenticata di Giovanni Battista Panizza

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Fra qualche giorno, a Canale di Tenno, ci sarà il primo ciak per «Oltre l’Oblio. La storia dimenticata di Giovanni Battista Panizza» un docufilm diretto da Martin Alan Tranquillini e che vede come coautore il nostro collaboratore Maurizio Panizza.
Il film, in parte documentario e in parte fiction, racconta la vita di don Giovanni Battista Panizza a cent’anni dalla morte.
Deputato a Vienna e a Innsbruck, pioniere della cooperazione in Trentino, dopo la morte di don Lorenzo Guetti il sacerdote di Volano guidò il movimento cooperativo per oltre vent’anni.
Le riprese del film, prodotto da Abisso Studio, si terranno dal 16 al 20 maggio in Trentino.
Poco prima dell’uscita del lavoro cinematografico, in occasione del centenario andrà in stampa per Athesia Editore anche il libro omonimo, scritto dal giornalista Maurizio Panizza, al quale si ispira la trama di «Oltre l’Oblio».
 
«Oltre l’Oblio. La storia dimenticata di Giovanni Battista Panizza» è una produzione Abisso Studio, in partnership con l’Associazione culturale Il Buco di Riva del Garda. Si tratta di una docu-fiction che ripercorre le tappe principali della vita del protagonista, nato nel 1852.
«Giobatta», così chiamato da coloro che lo avevano in confidenza, moriva il 5 luglio 1923.
Per celebrare quindi i cento anni dalla morte di questo grande cooperatore, sconosciuto ai non addetti ai lavori, moltissime realtà del territorio hanno deciso di contribuire alla produzione di questo docufilm tutto trentino.
 
La partnership storico-scientifica è affidata alla Fondazione Museo storico del Trentino, grazie alla quale troveranno nel film contributi di alcuni esperti del mondo cooperativo, come Alberto Ianes. Assieme allo storico della Fondazione, sarà protagonista anche Renzo Tommasi, un grande esperto in Storia della Cooperazione e in particolare ottimo conoscitore della figura di Giovanni Battista Panizza.
Il film verrà girato a San Michele all’Adige presso il METS - Museo etnografico trentino San Michele, nel Duomo di Trento, nel borgo medievale di Canale di Tenno e, infine, a Mori dove si riporterà in scena lo storico convegno del movimento cooperativo che avvenne proprio nel Teatro Sociale Gustavo Modena nel 1898.
 

Martin Alan Tranquillini, Maurizio Panizza e Alberto Fravuzzo.
 
Il film vanta una grande varietà di sponsor e partners tra i quali: Cassa di Trento, Lavis, Mezzocorona, Valle di Cembra e Alta Vallagarina. Banca di Credito Cooperativo - Cassa Rurale Val di Non, Rotaliana e Giovo. Banca di Credito Cooperativo - Federazione Trentina della Cooperazione - SAIT Consorzio delle Cooperative di consumo trentine - Comunità della Vallagarina - Cooperfidi. Cooperativa Provinciale Garanzia Fidi. Società cooperativa - Cantina Vivallis - Comune di Volano - Promocoop Trentina Spa, Comune di Mori - Comune di Tenno - Pro loco Mori Val di Gresta e Pro loco di Tenno.
 
Martin Alan Tranquillini, il regista del film, ha dichiarato nel corso della conferenza stampa: «Dirigere questo film mi ha permesso di conoscere meglio il territorio in cui sono nato e cresciuto.
«La storia di Giovanni Battista Panizza è stata per me anche motivo per scoprire alcuni lati nascosti della Storia di questa provincia».
 
Maurizio Panizza, coautore del film e autore del libro: «Da giornalista e da pronipote di Giovanni Battista Panizza mi sono sempre chiesto perché lui, primo esponente del Movimento cooperativo dal 1898 al 1919, nonché deputato a Vienna e a Innsbruck, artefice del riscatto della poverissima classe contadina, fosse stato completamente dimenticato dalla storia della nostra provincia, il Sud Tirolo austriaco divenuto, dopo il 1918, il Trentino italiano.
«Possibile - mi domandavo - che ne sia stato rimosso il ricordo solo perché durante la Prima Guerra Mondiale l’on. Panizza era sempre rimasto fedele alla casa d’Asburgo, adoperandosi affinché la sua terra natale rimanesse austriaca, così come lo era stata nei secoli precedenti?
«E come poteva essere accaduto che del cooperatore e del politico si fosse persa del tutto la memoria nonostante lui avesse speso tutta la vita per il bene del Trentino e della sua gente, convinto com’era che una certa autonomia per la nostra provincia era già stata raggiunta, ma che altro si poteva ancora conquistare?»
 
«Infine un’ultima domanda – conclude Maurizio Panizza. – Se era stato il potere civile e politico post bellico - quello dei vincitori - a cancellarlo dalla memoria collettiva, non avrebbe dovuto essere ricordato quanto meno dalla Chiesa alla quale era appartenuto in una posizione di particolare rilievo? Invece no, neppure la Chiesa aveva ritenuto di ricordarlo. Perché?
«Per dare risposta ai molti interrogativi che la vicenda nasconde da più di un secolo, ora finalmente arriva questo film a togliere Giovanni Battista Panizza dall’oblio nel quale era stato ingiustamente relegato e a far conoscere al grande pubblico la figura di uno dei personaggi più importanti che hanno costruito” il nostro Trentino
 
Alberto Favruzzo, produttore del film (Abisso Studio): «Lavorare per mettere in scena dei momenti così significativi e storici per la cultura e la tradizione del Trentino, è stato estremamente affascinante.
«In quanto produttore del film devo ammettere che sono rimasto sorpreso dall’efficienza di questo territorio che, proprio come il protagonista, si è dimostrato essere abitato da grandi lavoratori.»

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