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Film Festival della Lessinia: i vincitori dell’edizione 2019

A trionfare è stato «Le temps des forêts / Il tempo delle foreste» del regista e François-Xavier Drouet: documentario sull’importanza di preservare la natura

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Si è conclusa oggi a Bosco Chiesanuova (Verona) la venticinquesima edizione del Film Festival della Lessinia. La Giuria internazionale – composta da Igor Bezinović (Croazia), Mandy Denise Dickinson (Regno Unito), Nestor «Tato» Moreno (Argentina), Betty Schiel (Germania) e Federico Spiazzi (Italia) – ha assegnato la Lessinia d’Oro, il massimo riconoscimento della rassegna cinematografica internazionale dedicata a vita, storia e tradizioni in montagna al documentario «Le temps des forêts / Il tempo delle foreste» (Francia 2018) del regista e sceneggiatore François-Xavier Drouet.
«Il film dà voce alla foresta sia da parte di coloro che la considerano un organismo vitale complesso, da accudire e con cui collaborare, sia da parte di coloro che la trattano come un bene da utilizzare secondo le regole del mercato globale, – si legge nella motivazione della Giuria. – Il film mostra con semplicità e coerenza le conseguenze dei due approcci, scuotendoci con un pressante grido ad agire subito.»
 
I metodi dell’agricoltura intensiva, sempre più automatizzata e industrializzata, minacciano anche selvicoltura e preservazione delle foreste.
Meccanizzazione pesante, monocolture, fertilizzanti e pesticidi sono strumenti di un modello accelerato che non tiene molto conto dei ritmi naturali.
Giunto dieci anni fa sull’altopiano di Millevaches nella regione francese del Limosino, zona boschiva al 70%, il regista si è reso conto che le monocolture di conifere presenti avevano poco di naturale.
Drouet è andato alla ricerca delle testimonianze di chi lì abita e lavora, filmando senza giudizio un viaggio tra selvicoltura industriale e possibili alternative.
Perché le scelte di oggi determinano il paesaggio di domani.
 

Il tempo delle foreste.

A conquistare la Lessinia d’Argento per la migliore regia è stato «Honeyland / La terra del miele» (Macedonia 2019) lungometraggio di Ljubomir Stefanov e Tamara Kotevska.
«”Prendi metà, lascia metà” è la saggia filosofia di vita di Hatidze, e potrebbe essere un rimedio per salvare il nostro mondo da una catastrofe ecologica, – evidenziano i giurati. – I registi raccontano questa storia in un documentario splendidamente girato attraverso gli occhi di una protagonista forte, con straordinaria capacità di narrazione.»
Per Hatidze le api sono la vita stessa. Nei suoi abiti dai colori sgargianti, a mani nude, si arrampica fra le rocce per raccogliere il miele dai favi selvatici.
Ultima discendente di una famiglia macedone che ha preservato l’antica arte dell’apicoltura selvatica, la donna trova il tempo anche per dedicarsi all’anziana madre e alle cure della loro modesta abitazione.
 
Non perde mai il peculiare buonumore, nemmeno quando la chiassosa carovana composta dal nomade Hussein, dalla moglie, dai sette figli e dalle loro vacche si installa rumorosamente nel villaggio.
La donna accoglierà con gioia e generosità i nuovi vicini, condividendo con loro il suo prezioso sapere.
Ma l’avidità di Hussein e l’irrequietezza della sua famiglia metteranno a serio repentaglio la sopravvivenza del piccolo ecosistema che Hatidze con la sua fatica contribuisce a preservare.
 

La terra del miele.

 Altri riconoscimenti ufficiali 
Al regista Guillermo Quintero è stato attribuito il Premio per il miglior documentario per «Homo Botanicus / Attraverso lo specchio» (Colombia, Francia 2018).
Julio Betancur, docente universitario di Botanica e accademico di fama, viene accompagnato dal giovane allievo Cristian Carso attraverso la foresta amazzonica, in Colombia, alla ricerca di nuove specie di orchidee.
Con loro si incammina il giovane regista, ex allievo del professore, che dopo quindici anni torna nella città dove ha studiato, Bogotà, per documentare quest’avventura in una delle zone più remote e selvagge del paese.
 
Come migliore lungometraggio a soggetto è stato premiato «Jinpa» (Cina 2018) del regista, documentarista e scrittore tibetano Pema Tseden.
Nelle desolate altitudini del Kekexili, altopiano polveroso e desertico del Tibet, sta viaggiando Jinpa, finché con il suo camion investe una pecora: pessimo presagio.
Subito dopo incontra un ragazzo, in cammino nel nulla, che porta il suo stesso nome: un giovane alla ricerca di vendetta, del sangue di un uomo che gli ha rovinato la vita, per sempre.
 
Migliore cortometraggio a soggetto è risultato «Chienne de vie / Vita bastarda» (Svizzera 2018).
Lo scenario ripreso dalla macchina da presa del regista Jules Carrin è quello della deserta campagna francese dove gli eterni adolescenti Yannick e Lamiche trascorrono le giornate tra noia, birre e continue bravate.
Lamiche, di dieci anni più vecchio, tormenta Yannick e lo trascina in scelte sbagliate: un’amicizia si consuma in un crescendo di frustrazione e violenza che coinvolge i pochi abitanti del piccolo paese, scatenando reazioni estreme.
 
Due menzioni speciali sono state assegnate ai cortometraggi «Oro Blanco / Oro Bianco» (Argentina, Germania 2018) di Gisela Carbajal Rodríguez e a Kanarí / Canarino (Islanda 2018) del regista e sceneggiatore Erlendur Sveinsson.
 

Homo botanicus.

 Premi speciali 
A ottenere il Premio del Curatorium Cimbricum Veronense alla memoria di Piero Piazzola e Mario Pigozzi per il miglior film di un regista giovane è stato il regista Giovanni Gaetani Liseo che al Festival ha presentato il corto «La patente».
Ambientato in una Sicilia rurale e remota, ha per protagonista Domenico, che tutte le mattine deve alzarsi all'alba per occuparsi del gregge nella fattoria di famiglia.
Alla patente però non vuole rinunciare, perciò si iscrive a un’autoscuola, giù in paese, e per raggiungerla deve percorrere chilometri a piedi.
 
Il Premio della Cassa Rurale Bassa Vallagarina al miglior film sulle Alpi è stato consegnato a «Die bauliche massnahme / La barriera di confine» (Austria 2018). I campi lunghi della cinepresa di Nikolaus Geyrhalter svelano un dibattito sempre più urgente sullo stato dell’Europa.
Una barriera avrebbe dovuto sorgere al Brennero dopo che nella primavera del 2016 il governo austriaco dichiarò di voler erigere una recinzione al confine, sulle Alpi, per poter monitorare i flussi migratori provenienti dall'Italia.
Dopo due anni, la temuta invasione non si è ancora verificata e il recinto giace inutilizzato nei container, mentre il centro per la registrazione dei migranti che è stato costruito non è mai entrato in attività.
 
Il Log To Green Movie Award per la migliore opera cinematografica ecosostenibile è stato conquistato da «Oro Blanco / Oro Bianco» (Argentina, Germania 2018) di Gisela Carbajal Rodríguez.
È ambientato nei vasti deserti salini a nord-ovest dell’Argentina, che ospitano uno dei più grandi giacimenti mondiali di litio: si tratta dell’oro bianco bramato dalle società minerarie internazionali che lo scavano e raccolgono a ritmi intensivi, in disprezzo delle popolazioni indigene che abitano quei territori.
Genti pacifiche, dedite all’allevamento dei lama e alla tradizionale raccolta del sale, ora minacciate dalla graduale scomparsa dell’acqua dal terreno.
 
Altro riconoscimento per «Honeyland / La terra del miele» di Ljubomir Stefanov e Tamara Kotevska è stato attribuito dalla Giuria MicroCosmo del Carcere di Verona.
Il Premio dei bambini è andato all’animazione «Hors piste / Fuoripista» (Francia 2018) di Léo Brunel, Loris Cavalier, Camille Jalabert e Oscar Malet.
Uno sprovveduto sciatore, bloccato in cima a una montagna, viene raggiunto da due soccorritori ancora più sprovveduti. La discesa a valle si trasformerà in esilarante sequenza di errori e incidenti.
 
Infine, a ottenere il Premio del pubblico Cantine Bertani è stato Giovanni Gaetani Liseo che al Festival della Lessinia ha presentato il corto La patente.
 
Il Film Festival della Lessinia ha ottenuto quest’anno l’Alto Patrocinio del Parlamento Europeo, il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e il Patrocinio di Wwf Italia Onlus. Importanti riconoscimenti che si aggiungono al sostegno di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, Regione Veneto, Comunità Montana e Parco della Lessinia, Comune di Bosco Chiesanuova, Provincia di Verona, Fondazione Cariverona, Università degli Studi di Verona, Curatorium Cimbricum Veronense. Sponsor della manifestazione sono Cassa Rurale Vallagarina, Cantine Bertani e Fimauto Bmw.
   Info 
Ingresso alle proiezioni 5 euro; ingresso ridotto per bambini FFDL+ 3 euro.
Biglietteria al Teatro Vittoria in Piazza G. Marconi (orario 9-13 e 14.30-23); telefono 045.7050789, email biglietteria@ffdl.it. Biglietteria on line: www.ticket.cinebot.it/vittoria
www.ffdl.it.

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