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Lettere al direttore – Paolo Jungg

Caro sindaco, non esistono solo i problemi del bypass ferroviario e di una migliore accoglienza dei migranti…

Certo, poter evitare rapporti con il Servizio edilizia privata del Comune di Trento farebbe evitare arrabbiature e ansie oltre a discussioni, contrasti e chi più ne ha più ne metta ma, in taluni casi, non è proprio possibile. Questo il nostro calvario.
Dopo diversi anni di residenza, io e mia moglie decidiamo di mettere in vendita l’appartamento che, fin dall’origine, presenta delle semplici difformità edilizie (definite oggi «gravi abusi») prodotte dal costruttore e, in minima parte da noi.
Per correttezza e al fine di agevolare la vendita, decidiamo di sanare tali irregolarità, ovviamente consapevoli di dover affrontare un lungo periodo di attesa, data la nota situazione (covid, bonus), oltre al pagamento di penalità.
Per questo avviamo la procedura un anno prima rispetto al periodo di presunta vendita, assistiti da un tecnico professionista competente (che non finiremo mai di ringraziare).

Dopo alcuni mesi di silenzio il nostro incaricato verifica lo stato di avanzamento della pratica e scopre che, passata di mano ad altro funzionario, giace inerte e, per sopramercato, si sente aggiungere che la procedura adottata non risulta corretta.
Da un esame preliminare, in pochissimo tempo, sarebbe stato possibile chiarire fin da subito tale aspetto e procedere immediatamente alla rettifica.
Perché non lo si è fatto?
Conseguenza: azzeramento della pratica e ripartenza, ovviamente con nuovo costo.
Tengo a sottolineare che anche in questa seconda sede viene confermato che l’onere di sanatoria ammonta a 1.700 euro più euro meno.

Casualità ha voluto che proprio un anno dopo la decisione di vendere trovassimo l’acquirente interessato (che ringraziamo per la sua disponibilità e pazienza) con il quale abbiamo stipulato il compromesso di acquisto, posticipando il rogito di diversi mesi, prevedendo ancora tempi lunghi per la agognata sanatoria.
Nel frattempo il nostro tecnico ha avuto diversi incontri con la persona incaricata dell’istruttoria della pratica e in alcuni di essi viene fatta presente la necessità di acquisire ulteriore documentazione, in un’occasione, l’autorizzazione per uno scarico, peraltro già esistente all’atto della costruzione del complesso, in un’altra una perizia statica, poi altro ancora e infine addirittura una perizia geologica per un edificio esistente dal 1985!
 
Tutto questo per sanare un semplice cambio di utilizzo interno e una piccolissima modifica muraria riguardante il vano cucina.
Superfluo dire che tutto questo non piove gratis, ma comporta costi non indifferenti.
 
I mesi trascorrono fino al traguardo della scadenza fissata nell’atto di compromesso.
Il ritiro dell’acquirente è dietro l’angolo, con l’onere che avrebbe comportato per noi in tal caso.
Situazione da insonnia.
Fortuna nostra di aver incontrato la persona acquirente disponibile a prorogare la data del rogito e quindi della consegna dell’immobile.
 
Crescono le pressioni sul Servizio edilizia (da parte nostra anche a livello dirigenziale).
In dirittura d’arrivo? Nemmeno per sogno! Dopo altri mesi perviene finalmente l’agognato provvedimento di sanatoria con la sorpresina finale: non più 1.700 euro ma 7.416 ridotti a «soli» 6.489 se versati entro 30 giorni dalla comunicazione.
La nostra critica non riguarda i singoli funzionari che si trovano ad operare in una struttura dall’assetto organizzativo a dir poco discutibile e ad applicare una normativa caotica e anche vessatoria, oltre che fonte di burocrazia assurda.

Sindaco, non esistono solo i problemi del bypass ferroviario e di una migliore accoglienza dei migranti, ma anche di un più efficiente funzionamento di certe strutture, come quella di cui sto parlando, i cui tempi continuano ad angustiare la vita di tante persone.
E questa immensa burocrazia stride in maniera fastidiosa con certe norme edilizie che consentono scempi come quelli che vediamo in via Galassa e via della Pozzata/ via Torricelle.
Se anche da noi si verificassero situazioni meteorologiche “stile” val Padana, nessun rischio, Sindaco, per quei condomini in costruzione su quei pendii?

Paolo Iungg
Via Gorizia, 30 – Trento

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