Home | Arte e Cultura | Lettere al Direttore | Lettere al direttore – Paolo Farinati

Lettere al direttore – Paolo Farinati

Anche il nostro Trentino ha bisogno di un riformismo visionario, responsabile e concreto

«Movimento e metodo d’azione politica che, ripudiando sia i sistemi rivoluzionari, sia il conservatorismo, riconosce la possibilità di modificare l’ordinamento politico, economico e sociale esistente solo attraverso l’attuazione di organiche, ma graduali riforme».
Questa è la definizione chiara e precisa che dà di riformismo l’Enciclopedia Treccani.
Oggi di esigenza di una politica riformista si parla ovunque. In Italia come in Europa e nel mondo intero. Tutte le democrazie occidentali, chi più e chi meno, in quest’inizio di XXI secolo, abbisognano di riforme strutturali e culturali improrogabili, soprattutto per rimediare ai disequilibri sociali e naturali provocati da decenni di conduzione della res pubblica non sempre responsabile, equa e lungimirante. Di Riformismo si riempiono la bocca molti esponenti del proscenio politico, parecchi anche in maniera strumentale e, mi sia concesso, spesso a casaccio.
 
Ma il vero riformismo richiede visione, competenza, responsabilità, rispetto, coraggio, determinazione, umiltà.
E nel nostro Trentino? Credo che oggi più che mai anche il nostro amato Trentino abbia bisogno di un vero Riformismo, visionario, responsabile e concreto. Molti, troppi problemi sono stati messi sotto il tappeto o sotto alti faldoni di carte. Fare Politica e buona pubblica amministrazione richiede conoscenza dei problemi, confronto costante, rispetto nell’ascolto delle varie ipotesi di loro soluzione, determinazione nel prendere le conseguenti necessarie decisioni, coraggio nel difenderle. Tutto questo porta a costruire credibilità, fattore indispensabile per dare risposte eque e veloci in ogni ambito. Del resto responsabilità non significa altro che «abilità di dare risposte».
 
Non ci si inventa tutto questo in una notte, o gridando nelle piazze e in TV, o inveendo gratuitamente contro tutti e tutto. Ci vuole tempo, bisogna fare esperienza, anche attraverso gli errori, per arrivare a riconoscere il merito e l'affidabilità di una persona, di uno o più leader, di un partito.
Il RIFORMISMO ha bisogno in ogni situazione di persone capaci, riconosciute dai più come tali e quindi investite di una delega importante e talvolta decisiva per una comunità, piccola o grande che sia. Fare il Sindaco o l’Assessore o il Presidente di una Regione o di un Governo o il Ministro non è cosa per tutte o per tutti. La conoscenza, il merito, le capacità vanno «costruite» nel tempo, con disponibilità, rispetto e umiltà. Non siamo tutte o tutti eguali, per fortuna.
 
È giusto qui ricordare, comunque, che anche il nostro Trentino ha avuto grandi fondamentali stagioni politiche pregne di valido Riformismo. A partire dalla grande intuizione di Alcide Degasperi, che portò alla Regione Trentino – Alto Adige Sudtirol un’Autonomia Speciale straordinaria per quei tempi. A lui seguì in campo democristiano Bruno Kessler con la venuta dell’Università e la creazione dei Comprensori, a cui aggiungo per onestà e verità storiche, l’apporto decisivo anche delle forze laiche e socialiste, con in primis le figure di Mario Raffaelli e Marco Boato in tema di secondo Statuto di Autonomia, che portò alle due Province di Trento e Bolzano competenze primarie fondamentali, e di Walter Micheli con leggi di tutela del nostro prezioso ambiente.
 
«Autonomisti», autenticamente e concretamente, lo si è solo attraverso queste scelte coraggiose e lungimiranti. Sono in molti a professarsi «autonomisti», soprattutto in prossimità di stagioni elettorali, ma a tanti la necessaria visione autonomista manca, e non poco. Ma la nostra comunità saprà anche ad ottobre 2023 ben valutare. Ne sono più che certo.
Il vero Riformismo porta con sé valori universali e compie di conseguenza scelte politiche ben precise. Ad esempio, l’ideologia del «6 politico», del «tutti promossi», ha fatto danni, culturali e materiali in Italia e nel mondo. Il riconoscimento del merito individuale, sempre e ovunque, è l’unico strumento per garantire la libertà di ognuno e quella collettiva, oltre che essere l’unica modalità per garantire a tutte e a tutti il giusto ascensore sociale, senza comunque non dimenticare mai di salvaguardare il benessere di tutti. La mia libertà finisce dove inizia quella di un altro. Il mio merito è riconosciuto liberamente e oggettivamente se sono assicurate la libertà, il rispetto e l’uguaglianza.
 
Il Riformismo riconosce e difende i diritti universali di tutte e di tutti, sempre e ovunque, ma nel contempo pone ad ogni essere umano con decisione e severità il tema dei doveri. Doveri civili, morali, culturali, contrattuali che dir si voglia, ma sempre precisi inderogabili doveri. Questo in ogni ambito della nostra vita, sin da bambini e fino all’età matura. Senza osservanza condivisa dei doveri non può essere assicurato con forza alcun diritto. Il Riformismo, nel suo lungo ma incessante percorso storico, politico, economico e sociale, è condito da questi fondamentali valori. Il sacrosanto universale diritto al lavoro, fonte di dignità e di libertà per ogni persona, non può scindersi dal dovere di essere lavoratori capaci, leali, generosi, innovativi, collaborativi, rispettosi.
 
Le progressive conquiste del riformismo si fondano anche sul garantire a tutte e a tutti il DIRITTO all’istruzione e alla salute. Dove la salute è quella delle persone, come pure quella del mondo animale e di tutto l’ambiente che ci circonda. Nessuno è padrone di nessuno, agiamo tutte e tutti inter pares, con responsabilità e con visione. Ovvero, ripeto, con l’abilità e la capacità di dare risposte, in ogni luogo e in ogni tempo.
Un nuovo «vento riformista» non potrà che fare bene anche al nostro Trentino. Le competenze le abbiamo, utilizziamole per il bene di tutta nostra comunità. Sul tema di una revisione dell’assetto della Regione e delle due Province, all’interno di un possibile e, per me indispensabile, Terzo Statuto di Autonomia, richiede idee precise. Mario Raffaelli ha fatto su questo tema in queste settimane una precisa proposta in chiave «europeista» della nostra Autonomia Speciale che, come ci ha lasciato scritto Alcide Degasperi, va meritata ogni giorno: «...facendo meglio con meno...».
 
Su un altro tema fondamentale per la nostra comunità, ovvero il lavoro, mi sento di condividere la recente proposta del Segretario della CGIL del Trentino Andrea Grosselli, di lavorare per arrivare ad un Sindacato unito e unico. Da figlio di sindacalista, ricordo le parole e gli scritti di mio padre Aldo: «Il Sindacato è e sarà sempre forte se sarà autonomo dalla politica e unito al suo interno».
Ma in maniera riformista possiamo parlare in Trentino anche della sanità, della scuola, dello sviluppo sostenibile, del welfare state e di molto altro. È sempre una questione di conoscenza, disponibilità, visione, determinazione, coraggio e rispetto. I risultati andranno inevitabilmente a vantaggio di tutti i nostri concittadini e compaesani.
 
La Politica ha perso credibilità, il 50% di noi non vota. È la drammatica sconfitta della nostra democrazia, conquistata col sangue di tante italiane e di tanti italiani, non dimentichiamolo mai. Il professor Norberto Bobbio ci ha sempre detto e scritto che «...un diritto conquistato non lo è mai per sempre, ma va coltivato e difeso in ogni istante…».
Oggi tutti e tutte, e soprattutto i nostri giovani, abbiamo e hanno bisogno di rinnovata fiducia, di stimolare il loro coraggio e la loro fantastica energia. Ne va e ne andrà del loro futuro e della loro serenità di degni e rispettabili cittadini. Alla Politica, ma a quella vera, spetta il dare l’ardua ma improrogabile risposta.

Paolo Farinati

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo

Pensieri, parole, arte

di Daniela Larentis

Parliamone

di Nadia Clementi

Musica e spettacoli

di Sandra Matuella

Psiche e dintorni

di Giuseppe Maiolo

Da una foto una storia

di Maurizio Panizza

Letteratura di genere

di Luciana Grillo

Scenari

di Daniele Bornancin

Dialetto e Tradizione

di Cornelio Galas

Orto e giardino

di Davide Brugna

Gourmet

di Giuseppe Casagrande

Cartoline

di Bruno Lucchi

L'Autonomia ieri e oggi

di Mauro Marcantoni

I miei cammini

di Elena Casagrande