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Hommage a Vanni Scheiwiller: a Merano fino al 19 gennaio

La mostra «Make It New - Ezra Pound nel vortice delle Avanguardie» riapre al pubblico per un’ultima volta la sera di giovedì 19 gennaio 2023

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La mostra «Make It New – Ezra Pound nel vortice delle Avanguardie» è chiusa dal 6 gennaio e tuttavia riapre al pubblico per un’ultima volta, la sera di giovedì 19 gennaio 2023.
Grazie alla disponibilità di Siegfried de Rachewiltz e di Elfi Prinnegg è stato infatti possibile organizzare un finissage che si articola come «Hommage a Vanni Scheiwiller – Un grande piccolo editore a Merano».
Vanni Scheiwiller, di cui si tratta anche in una sezione della mostra a Palais Mamming, ebbe infatti un forte e duraturo rapporto con Merano e con Castel Brunnenburg, divenendo protagonista di numerose iniziative culturali in riva al Passirio.
 
Vanni Scheiwiller nacque a Milano l’8 febbraio 1934, suo padre era il libraio ed editore Giovanni Scheiwiller, sua madre era Artemia Wildt, figlia del notissimo scultore Adolfo Wildt. La famiglia paterna, a Milano sin dall’Ottocento, era originaria del Canton San Gallo, in Svizzera. Giovanni fu direttore della Libreria Hoepli e poi dal 1925 operò come editore.
I suoi volumi uscirono dal 1936 con il marchio «All’Insegna del Pesce d’Oro», dal nome di una trattoria milanese di via Pattari, poi distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, in cui egli si ritrovava con amici artisti, scrittori e intellettuali.
 
Nel 1951 Giovanni Scheiwiller propose al figlio Vanni, allora ancora studente di liceo, di assumersi la gestione e la responsabilità di tale casa editrice. Fu l’inizio di una importantissima avventura nella cultura che Vanni Scheiwiller proseguirà con passione smisurata e grandissima cura, senza soste, con tutti i mezzi di cui poteva disporre, sino alla morte avvenuta nel 1999.
«All’Insegna del Pesce d’Oro» rimase un marchio legato a poesia e arte: i libretti, spesso di ridottissime dimensioni, divennero famosissimi. Vanni Scheiwiller, oltre al lavoro per la sua casa editrice, svolse consulenze editoriali e tenne rubriche d’arte per diversi periodici.
 
Nel 1977 fondò una seconda casa editrice, la «Libri Scheiwiller», che dette alle stampe prestigiose collane grazie alla committenza bancaria. La sua dimora milanese divenne punto di incontro per artisti e poeti, per intellettuali e scrittori di diverse generazioni.
Vanni Scheiwiller fu anche in prima fila tra gli intellettuali che si mobilitarono per la liberazione di Ezra Pound alla fine degli anni Cinquanta e dunque onde permetterne l’arrivo a Brunnenburg dalla figlia Mary nel 1958. Si deve annoverare ancora Vanni Scheiwiller tra i diversi protagonisti di molte mostre che si organizzarono a Merano nella seconda metà degli anni Cinquanta e negli anni Sessanta del Novecento e proprio le sue edizioni «All’Insegna del Pesce d’Oro» fornirono ad esse numerosi cataloghi, oggi un patrimonio culturale ricercatissimo dai collezionisti e pure esso presente nella mostra a Palais Mamming.
 
Fu ancora a Vanni Scheiwiller che si deve una delle prime mostre del noto scultore Eduard Habicher: la sua opera, non casualmente chiamata «Pesce d’Oro», è visibile a Palais Mamming ancora nella sera del 19 gennaio, quando Siegfried de Rachewiltz ed Elfi Prinnegg, ci daranno le loro preziosissime testimonianze su Vanni Scheiwiller, per molti anni protagonista discreto ma fondamentale della scena culturale del Meranese.

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