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«Quando le piante prendono il treno»

È il tema di un progetto di ricerca della Fondazione Museo Civico di Rovereto, del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e dell'Università di Innsbruck

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Oltre mille specie di piante erbacee e circa 90 di alberi e arbusti crescono lungo la linea ferroviaria del Brennero tra Verona ed Innsbruck. Questa grande biodiversità ha a che fare con il treno, che funge da vettore e importa piante anche da posti molto lontani. È il tema di un progetto di ricerca della Fondazione Museo Civico di Rovereto, del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige e dell'Università di Innsbruck nonché della mostra itinerante «Binario 1. Biodiversità in transito», visitabile da oggi al Forte di Fortezza.
Lungo i binari della linea ferroviaria fra la pianura padana e il Brennero, dai 65 metri di quota di Verona ed i 1.371 della stazione del Brennero, la biodiversità è notevole: vi crescono oltre mille specie di piante spontanee erbacee e circa 90 specie di alberi e arbusti. Inoltre, accanto alle specie autoctone se ne trovano anche molte esotiche, provenienti da altri continenti.
Tra le specie più insolite ci sono ad esempio l’Euforbia torinese, una specie del mediterraneo settentrionale molto rara in Italia, trovata recentemente nella stazione di Mezzocorona, oppure il cosiddetto Papavero cornuto, scoperto nella stazione di Verona Porta Nuova dopo 120 anni dall’ultimo ritrovamento.
 

 
La scoperta di specie lungo la ferrovia, che naturalmente crescono solo al di fuori dell’arco alpino, la fece il botanico Wilhelm Pfaff già dopo la Prima Guerra Mondiale. Lo spiega Thomas Wilhalm, conservatore nella sezione botanica del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige: «Wilhelm Pfaff cercò specie esotiche nei pressi delle stazioni, arrivate tramite trasporto involontario in Alto Adige. Prese in esame anche l’ex stazione ferroviaria di guerra di Bronzolo, che durante la guerra fungeva da punto di trasbordo. Fu il primo a porsi la domanda, perché in questa zona si trovassero così tante piante aliene, mai viste prima di allora in Alto Adige e provenienti soprattutto dall’area mediterranea o dall’est europeo. La risposta che si diede fu che questa circostanza, in assenza di altri collegamenti da sud interrotti all’epoca, dovesse avere a che fare con il treno ed i movimenti militari dalle zone dell’Adriatico est e che le piante dovevano essere arrivate a Bronzolo tramite il trasporto ferroviario attraverso la Val Pusteria.»
Il trasporto involontario di semi attraverso il treno e l’ambiente assolato, arido e sassoso nei pressi dei binari costituiscono un singolare ambiente di crescita per una flora alquanto imprevista.
 

 
La diversità della flora lungo la linea ferroviaria Verona - Innsbruck è il tema del progetto di ricerca «La flora in movimento lungo la tratta Verona-Innsbruck ieri, oggi e domani», che la Fondazione Museo Civico di Rovereto insieme al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige ed all'Università di Innsbruck hanno realizzato nell'ambito dell'Anno dei Musei Euregio 2021, incentrato sul tema «Trasporti - Transito - Mobilità».
Nell’ambito del progetto è stata ideata anche la mostra itinerante «Binario 1. Biodiversità in transito». Il percorso espositivo, composto da pannelli, postazioni multimediali ma anche da campioni d'erbario induce a vedere l'ambiente ferroviario con occhi nuovi.
Tematizza anche alcuni curiosi stratagemmi utilizzati dalle piante ferroviarie e argomenti attuali come la globalizzazione e i cambiamenti climatici: molte piante abituate a vivere negli ambienti più caldi non solo utilizzano la linea ferroviaria del Brennero per spostarsi da sud verso nord in risposta al riscaldamento climatico, ma riescono a insediarcisi senza problemi.
La mostra è visitabile al Forte di Fortezza fino al 31 dicembre 2021.

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