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Focus «Gaetano Pesce. Il ponte sullo Stretto di Messina»

Da un’idea di Vittorio Sgarbi il Mart di Rovereto presenta tre modellini e una serie di disegni del grande progetto per il Ponte sullo stretto di Messina di Pesce

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Il Mart di Rovereto presenta tre modellini e una serie di disegni del grande progetto per il Ponte sullo stretto di Messina di Gaetano Pesce, uno degli architetti e designer italiani più famosi al mondo.
Allestito negli spazi del cavedio del museo, il focus rispolvera uno dei progetti recenti di Pesce mettendolo in relazione con i fondi dell’Archivio del ’900 del Mart. Vero e proprio centro di ricerca, l’Archivio conserva fondi documentari e librari relativi all’arte e all'’architettura italiana del XX secolo.
L’idea di collegare la Calabria e la Sicilia è un antico sogno che, dai resoconti romani alle cronache più attuali, periodicamente riemerge.
 
L’architetto Pesce recentemente è entrato nel dibattito sull’opera, immaginando dal suo studio di New York un «ponte abitato» luogo di transito, da visitare. Nelle sue intenzioni il progetto, tra le imprese più impegnative e simboliche del Paese, incarna la più ampia necessità di sostenere una via italiana all’architettura
«È mia convinzione che l’Italia abbia bisogno di ritornare a realizzare opere originali e innovative, che le portino l’ammirazione del mondo».
 
Il progetto del ponte diventa quindi un’opera manifesto che a partire dalla tradizione italiana dei ponti abitati (Rialto, Ponte Vecchio) immagina uno spazio vivo che nasca grazie alla partecipazione delle regioni e delle forze economiche sociali e culturali più vitali del Paese.
Il ponte di Pesce, una lunga strada a forma di S, sarebbe retto da diciotto piloni, uno per ogni regione d’Italia (salvo Sicilia e Calabria, sulle quali il ponte sarebbe costruito). Alle regioni infatti il compito di sostenerne i costi di realizzazione e di selezionare sui territori l’architetto che avrà l’incarico di progettare il pilastro della propria regione.
 
Queste strutture portanti potrebbero ospitare attività commerciali, strutture ricettive, gallerie d’arte, spazi ricreativi o servizi. Alla funzione pratica – il collegamento tra le due sponde – si unirebbe quella sociale, urbanista che pone il bello e l’utile al centro di ogni progetto.
L’esposizione si completa con spunti progettuali e disegni; volutamente il progetto si allontana dall’idea di pura funzionalità a favore di un’architettura simbolica e identitaria.
 

 
  Il Ponte sullo stretto di Messina in 10 punti 
1 - Un ponte a «S» per decelerare la velocità e per ricordare l’iniziale di Sicilia.
2 - Un ponte sostenuto da 18 piloni (quante sono le regioni italiane meno Sicilia e Calabria)
3 - I piloni sono di grandi dimensioni in modo da ospitare al loro interno degli spazi espositivi e dei parcheggi.
4 - Ogni pilone è rappresentativo di una regione italiana e ne ospita la sua cultura, le sue tradizioni, la sua arte ed i suoi prodotti.
5 - Il costo di ogni pilone è sostenuto da una regione.
6 - Ogni pilone è progettato da un architetto proveniente dalla relativa regione.
7 - La scoperta del ponte consente una mini vista dell’Italia e, così concepito, è un’opera che può attrarre visitatori dal mondo intero, con i conseguenti benefici economici.
8 - Il ponte può essere uno strumento di promozione dell’immagine dell’Italia nel mondo ed un ritorno energetico per quelle parti del nostro Paese a volte dimenticate.
9 - Oltre a quanto descritto, i piloni dovranno anche ospitare degli alberghi, ostelli, ristoranti e tutte quelle infrastrutture necessarie ai visitatori ed alla quantità di personale che ne garantirà la gestione.
10 - Il personale che perde il lavoro dall’industria delle navi traghetto dello Stretto potrà essere reimpiegato nelle diverse attività di intrattenimento ospitate nel ponte.

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