Home | Arte e Cultura | Musica | Conclusa la maratona di Sanremo: vince il rock di Maneskin

Conclusa la maratona di Sanremo: vince il rock di Maneskin

Incredibilmente fuori dal podio sia Annalisa che Noemi, si sfidano Ermal Meta, Fedez/Michielin e i Maneskin – Due parole su tutti i 26 big che si sono sfidati

image

>
Tra qualche critica e sempre senza pubblico, anche il Festival arriva all'ultima serata.
Dopo giuria Demoscopica, Orchestra e Sala Stampa, serata il giudizio è affidato al televoto, con tutti e 26 i big ad esibirsi di nuovo sul palco.
 
GHEMON «Momento perfetto»
Di ascolto in ascolto, sempre più orecchiabile. Il commento più azzeccato, quello di tale Marianna: «Mi son sentita come alle elezioni: Consapevole che il mio voto non servisse ma felice di aver fatto la cosa giusta.»
 
GAIA - «Cuore Amaro»
Non sbaglia una nota della sua «cuore amaro», canzone pronta per far ballare la sua generazione, non abbastanza per ambire alle vette del Festival. Frange, anche nell'ultima serata.
Glamour è glamour, lei lo sa (e osa) portare, ma il minidress azzurro (sempre Ferragamo) della terza serata mi aveva convinta di più. Comunque è il presente e il futuro della musica italiana.
 
IRAMA - «La genesi del tuo colore»
Dispiace davvero non vederlo dal vivo, resta l'inespresso dell'esplosione elettronica che avrebbe potuto scatenare, il pezzo si prestava. Sarebbe bello, per curiosità, vedere anche le prove degli altri e fare un confronto alla pari. Si può consolare con l'apprezzamento pressoché unanime del suo pezzo eseguito in smart working.
 
GIO EVAN - «Arnica»
Ma davvero ha già cantato? Dritto nel dimenticatoio. Puf.
 
ERMAL META - «Un milione di cose da dirti»
Parte il primo accordo di pianoforte e già è un'esplosione di «pregnant» online.
Lunga vita a Ermal, successo meritato.
 
FULMINACCI - «Santa Marinella»
Anche se è romano, ascoltare questa canzone è come fare un giro di notte fra i portici di Bologna all'alba, quando torni dopo una festa, calciando i sassi. Un po' di leggerezza, una spolverata di malinconia.
 
FRANCESCO RENGA - «Quando trovo te»
Al primo ascolto non mi era piaciuta. Stavolta invece non ho dubbi: è proprio bruttina.
 
EXTRALISCIO FEAT. DAVIDE TOFFOLO - «Bianca luce nera»
Probabilmente la canzone avrò la sua nicchia di mercato, nel mondo del liscio, patrimonio nazionale. A me però danno l'idea di quei vecchi che fanno i giovani, senza riuscirci, per ovvi motivi.
 
COLAPESCE/DIMARTINO - «Musica leggerissima»
Il pezzo continua a piacermi, sentito anche in radio, di quelli da cantare col finestrino rigorosamente chiuso. Però a riascoltarla mi viene in mente: «La valigia sul letto è quello di un lungo viaggio...»... Julio Iglesias avrà nulla da dire?
 
MALIKA - «Ti paci così»
Di nuovo total black Armani, impeccabile nell'esecuzione, decisamente più a suo agio che nella prima uscita, la classe non è acqua.
Il brano, però, non credo che si ricorderà (nel caso, me lo potete rinfacciare).
 
FRANCESCA MICHIELIN/FEDEZ - «Chiamami per nome»
Uno dei vestiti più belli quello di lei, versione Biancaneve/gemelline di Shining, si fa perdonare la palandrana da scolaretta della terza serata. Lui invece, si vede che la moglie è rimasta a casa. Io non l'avrei mai fatto uscire, così.
La canzone? Ah, hanno cantato? Promossi lo stesso, con Gaia, Irama e Annalisa sono (per me incomprensibilmente) già ai vertici delle classifiche italiane. PS: Non erano in libertà vigilata, quelli erano braccialetti elettronici antistress.
 
WILLIE PEYOTE - «Mai dire mai (la locura)»
La scoperta più bella del 71mo festival. Il testo migliore su una musica orecchiabile e ballabile, pure.
 
ORIETTA BERTI - «Quando ti sei innamorato»
Gioca in un'altra categoria, la sua. E vince.
 
ARISA - «Potevi fare di più»
Non vedo l'ora di impararla a memoria per cantarla sotto la doccia, sbagliando le parole.
 
BUGO - «E invece sì»
Lui su twitter: «Grazie Amadeus per farmi cantare dopo la Juve».
Dai ragazzi, ci siamo divertiti per un anno, ora basta infierire. Ma sai che tutto sommato, voce a parte, la canzone non è male?
 
MANESKIN - «Zitti e buoni»
Si mangiano il palco, un'altra volta. Non sbagliano un colpo.
 
MADAME - «Voce»
Col velo da sposa, in total white, a mezzanotte chiude il trittico, dopo Maneskin e l'ultimo quadro di Achille Lauro. A distanza, però.
Se ci metti anche La Rappresentante di lista, prossima a cantare, è la «midnight gender fluid».
Nelle classifiche vola, a me continua a non far impazzire.
 
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA - «Amare»
E il bello è che arriva vestita da sposa anche lei, un vestito enorme che la avvolge come un lenzuolo.
«È ora di legalizzare il matrimonio gay» - aveva detto Achille dopo aver baciato nel quarto quadro il suo Boss Doms, vestito di piume bianche con il tricolore in mano. Repetita iuvant, anche da parte del duo queer pop siciliano. Si saranno messi d'accordo, o la trasgressione ha perso fantasia?
 
ANNALISA - «Dieci»
Praticamente Nadia Comăneci alle olimpiadi di ginnastica del 1984. Tutti 10.
Per la canzone, la voce, la classe, il vestito. Tutto. Dieci.
 
COMA COSE - «Fiamme negli occhi»
A me continua a piacere, originali senza strafare.
 
LO STATO SOCIALE - «Combat pop»
Continuano a sembrarmi usciti dalla festa delle medie, forse era meglio se cantava Lodo.
 
RANDOM - «Torno da te»
Alla prima uscita avevo pensato: sarà emozionato. E invece no, è proprio stonato come una campana.
Ma che ci fa, a Sanremo?
 
MAX GAZZÈ - «Il farmacista»
Ammetto che la prima volta non l'avevo capita. E invece ha il suo perché. Sia come musica che per il testSeo. Bravo Gazzè.
 
NOEMI - «Glicine»
Come per Ermal: basta un accordo. «Parla parla parla parla con me» si candida a seconda hit «sotto la doccia» 2021.
 
FASMA - «Parlami»
Se fosse stato già famoso, starebbero tutti a dire quanto è bravo. E invece paga il prezzo della squadra minore che gioca contro la Juve, nessuno se la fila e l'arbitro gli fischia contro.
Stasera però non la cantra benissimo. All'1:44 è dura per chiunque...
 
AIELLO - «Ora»
Pare che i vicini, sentendo urlare, abbiano chiamato i Carabinieri di Sanremo. Ma erano già impegnati a controllare che l'Orietta nazionale non violasse di nuovo il lockdown per andare a provare il vestito con le vongole.

Emma M.

Ciò premesso...

Ore 2: si apre il televoto.
Fra i primi 3, degna prosecuzione di un anno di Covid.

Arrestate gli autori.
Incredibilmente fuori dal podio sia Annalisa che Noemi, si sfidano Ermal Meta, Fedez/Michielin e i Maneskin (dagli USA ha invitato a votare per loro nientemeno che Lady Gaga).
Alle 2:31, vincono i Maneskin!
Una crudeltà per il piccolo Leone Lucia Ferragni, quest'anno va così.
Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo