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Le emozioni mistiche di Franco Battiato – Di Sandra Matuella

Riportiamo l'articolo scritto da Sandra Matuella e pubblicato da L'Adigetto.it il 10 novembre 2014 sullo spettacolo tenuto all'Auditorium S. Chiara

Domenica 9 novembre, ore 21.10, il Teatro Auditorium di Trento è tutto esaurito, anche nei posti in piedi: sul palco si accendono le luci, due musicisti entrano in scena e si accomodano nelle rispettive postazioni; il palco assomiglia a un laboratorio di musica elettronica, con tastiere, sintetizzatori, video e computer, distribuiti su due blocchi, anche se da quello di destra spunta un pianoforte a coda.
Non ci sono altri strumenti tradizionali e dall’alto scendono tre coni di luce blu che conferiscono alla scena una atmosfera rarefatta.
Contemporaneamente arriva Franco Battiato e, prima di iniziare suonare, si rivolge così al pubblico.
«Il problema per voi è la prima parte: dura 45 minuti ed è un po’ indigesta.»
Sorride e il pubblico, che è formato soprattutto dagli appassionati di sempre, applaude con convinzione: il maestro indossa le cuffie, si siede alle tastiere e inizia così il viaggio «mistico» sospeso tra suoni ineffabili, pulsazioni ritmiche e lunghi «tappeti» sonori, che sostituiscono così il classico tappeto persiano su cui Battiato canta nei suoi concerti tradizionali.
 
Nella prima parte del concerto, organizzato da FiabaMusic, il cantautore propone un flusso continuo di suoni punteggiati qua e là da parole oracolari e sonorità elettroniche legate alle avanguardie musicali del secondo Novecento.
Sonorità a cui Battiato ha dedicato il suo ultimo disco «Joe Patti’s Experimental Group», insieme a due straordinari musicisti, che ieri sera a Trento hanno ottenuto un grande successo personale: Pino «Pinaxa» Pischetola, musicista elettronico e storico tecnico del suono di Battiato, e il pianista Carlo Guaitoli, concertista classico molto amato anche nella nostra regione, dove ha suonato con l’Orchestra Haydn, e poi nella rassegna «Kawai» in Val di Ledro, e nel 1997 si è classificato quinto al Concorso pianistico Busoni di Bolzano.
In un crescendo ritmico e vocale, nella seconda parte del concerto Battiato propone, sempre in chiave sperimentale, alcuni grandi classici del suo repertorio: «E ti vengo a cercare», «La cura», «La stagione dell’amore» e la sublime «Prospettiva Nevsky».
La versione rarefatta di questi brani proposta ieri da Battiato, ne ha sprigionato tutta la loro essenza e la loro intensità.
 
Nel finale, tutti sotto il palco a ballare sulle note di «Voglio vederti danzare» e poi di un brano dance: tra un pubblico scatenato dopo quasi due ore di ascolto intimo e raccolto, spettacolari luci colorate che pulsano a ritmo, in teatro c’è subito l’effetto discoteca, naturalmente con un dj d’eccezione.
 
Sandra Matuella – s.matuella@ladigetto.it

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