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Scoperte a Brentonico pergamene musicali medievali

Dopo secoli di oblio, troveranno presto esecuzione moderna

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Sono state recentemente scoperte a Brentonico, negli archivi storici della Pieve e del Castello di Dosso Maggiore, alcune pergamene medievali finora ignote; si tratta di fogli musicali con canti monastici dalle ufficiature dei santi paleocristiani Giacomo e Agnese e dell’alto medievale Ulrico.
Il genere liturgico dei brani è riconducibile alla forma del Responsorio prolisso, coi temi melodici esposti su tetragrammi recanti notazioni miste di neumi, solitamente invece adiastematici, e quadrate; un caso paleografico molto raro ora al vaglio degli studiosi di settore.
 
Da un punto di vista culturale si tratta di una scoperta assai rilevante e pregiata per Brentonico e il Monte Baldo: autentica musica modale, biodiversa, perché in grado di generare naturalmente migliaia di modulazioni grazie ai suoi Octoechos, e capace di intessere, sostanziare e mantenere relazioni senza confini di tempo e di spazio tra le genti.
Si vorrebbe far rivivere questi straordinari materiali glocali, cantandoli dopo secoli di oblio; è nata quindi l’idea di formare un coro aperto a chiunque voglia approcciarsi a questo tipo di musica, coro che avrà il solo scopo di eseguire uno o più di questi canti in occasione della prossima presentazione di una notevole ricerca e pubblicazione sulla chiesa di Brentonico.
 
Chiunque volesse fare parte del gruppo può telefonare al n. 327 9015535 oppure presentarsi direttamente domenica 4 luglio alle ore 20.45 presso la chiesa di Brentonico.
E se a qualche corista in erba potrà sembrare al primo acchito ardua l’impresa, si ricorda che la musica non è solo conoscenza riservata a intenditori o esperti, ma è anche emozione, come già Dante scrisse nel XIV Canto del Paradiso:
«E come giga e arpa, in tempra tesa / di molte corde, fa dolce tintinno / a tal da cui la nota non è intesa, / così da’ lumi che lì m’apparinno / s’accogliea per la croce una melode / che mi rapiva, sanza intender l’inno».

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