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L’Orchestra Haydn suonerà il 18 dicembre in Senato

Sarà diretta dal M° Beatrice Venezi alla presenza delle massime cariche dello Stato. Diretta su RAI 1

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L’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento suonerà domenica 18 dicembre nell’Aula del Senato, in occasione del Concerto di Natale, alla presenza delle più alte cariche dello Stato.
L’Orchestra, diretta nella speciale circostanza da Beatrice Venezi, eseguirà brani tratti dal repertorio di fine Ottocento, da Verdi (la Sinfonia da «Giovanna d’Arco») a Martucci (Notturno op.70/1), da Puccini («L’Abbandono» e «Tregenda» dall’opera «Le Villi») a Mascagni (Sinfonia dall’opera «Le Maschere») e, in prima assoluta, l'«Omaggio a…» di Salvatore Frega.
L’evento sarà trasmesso in diretta televisiva da RAI 1 a partire dalle ore 12.00 circa.
 
Il Concerto di Natale in Senato è un appuntamento tradizionale che ha già visto ospiti orchestre come l’Orchestra Luigi Cherubini e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: «Siamo lieti che la nostra Orchestra sia stata invitata a un evento così importante come il Concerto di Natale in Senato, – commenta Monica Loss, Direttrice Generale della Fondazione Haydn. – «E ciò non può che riempirci di orgoglio, dandoci una forte spinta a continuare nel cammino che la nostra Fondazione ha da tempo intrapreso a livello territoriale con significative ricadute nazionali e internazionali.»
 
Parole di soddisfazione vengono anche da Giorgio Battistelli, Direttore Artistico della Stagione Sinfonica dell’Orchestra Haydn.
«Ogni anno viene invitata ad esibirsi in Senato un’orchestra di rilievo del panorama nazionale: siamo quindi lusingati che quest’anno la scelta sia caduta sulla nostra Orchestra.
«Non sarà un’esecuzione qualsiasi ma un concerto che ha tutti i crismi della straordinarietà, un riconoscimento da parte dei massimi livelli istituzionali della qualità del percorso della nostra Orchestra, che ci dà riconoscimento e una grande visibilità a livello di pubblico.
«Un’orchestra che, grazie alla sua flessibilità e modularità, è in grado di spaziare con senso di modernità dal barocco al Novecento e oltre.»

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Luciana 17/12/2022
Mi dispiace che questa Direttrice non voglia riconoscere di essere donna e preferisca farsi chiamare Direttore. Forse non ha fiducia in se stessa, non si sente autorevole.
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