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«Zente sarda» e gente trentina: Un coro di voci per il lavoro

Un 1° Maggio voluto dalla Presidenza del Consiglio provinciale di Trento

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«Zente sarda» e gente trentina.
L’incontro culturale, l’abbraccio personale, si stanno verificando con grande successo in relazione alla Festa del Primo Maggio, celebrata dalla Presidenza del Consiglio provinciale ospitando – assieme alla Sosat di Trento - il valentissimo coro tradizionale del piccolo paese di Ovodda, nella Barbagia nuorese di Ollolai.
 
I venticinque cantori, guidati dal maestro Enrico Pilo, ieri sera si sono esibiti in un’affollatissima sala della Filarmonica, ed è stata l’occasione anche per una raccolta di fondi a favore dei disoccupati del Sulcis.
Lavoratori – dice il maestro Pilo – che in questi tempi così amari si battono per poter essere seppelliti trecento metri sotto terra, a mille euro al mese.
 
E nemmeno a queste condizioni riescono a ottenere un salario sicuro per le proprie famiglie.
Il tema drammatico del lavoro è stato al centro anche dello scambio di battute avvenuto stamattina a palazzo Trentini – sede del Consiglio provinciale – dove il Presidente Bruno Dorigatti ha calorosamente accolto gli amici di Ovodda.
 
Si è parlato della necessità di politiche per rilanciare l’occupazione, e si è parlato anche di autonomie speciali, come patrimoni di storia, di responsabilità e di buon governo irrinunciabili sia per il popolo trentino sia per quello sardo.
I coristi sono arrivati in via Manci accompagnati dal vicepresidente Sosat, Bruno Filippi, e dal segretario Gianni Dorigatti, che poco prima avevano accompagnato il «Zente sarda» in visita alle Cantine Ferrari (il vino, altro grande trait d’union tra l’isola e il Trentino).
 
Lo scambio di cortesie con l’istituzione si è concluso con tre brani cantati nell’atrio d’ingresso di Palazzo Trentini, dove l’impasto delle voci ha dato saggio di potenza, coordinazione e sapiente modulazione.
Il coro «Zente sarda» attinge ad antichissime tradizioni pastorali e a un repertorio in parte sacro e in parte legato al cosiddetto canto a cuncordu, di carattere profano.
 
Un’altra occasione per apprezzarlo ci sarà stasera a Taio, con un concerto che questa volta raccoglierà offerte per i terremotati emiliani.
Suggello perfetto di un soggiorno che ha dato peso e autorevolezza al Primo Maggio dei trentini.
E confermato la bontà della formula adottata l’anno scorso dal Presidente Dorigatti: concerto, cultura e riflessione sui temi dell’occupazione.

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