Home | Arte e Cultura | Musica | Bad Uok - International impro-jazz quartett a Trento

Bad Uok - International impro-jazz quartett a Trento

Comincia giovedì 14 novembre una serie di eventi musicali al «Circolino» di Trento

image

Inizia giovedì 14 novembre una serie di concerti organizzati al «Circolino» di Trento, un locale sito in Piazza Venezia 41/1.
Si tratta dei seguenti avvenimenti musicali importanti, i prossimi dei quali avverranno il sabato sera. Eccoli.
 
14 NOVEMBRE / BAD UOK / International impro-jazz quartett
27 NOVEMBRE / THE ZAPPA NIGHT / Marco Dalpane project
5 DICEMBRE / A FINNISH CONTACT
11 DICEMBRE / CLAUDIO ROCCHETTI & FABIO ORSI
 
Il «BAD UOK» è di Bologna e vede Leonardo Rizzi, guitar e baritone guitar, Federico Pierantoni, trombone, Andrea Calì Fender Rhodes, piano, Andrea Grillini, drums.
Bad Uok: suoni nuovi. La forza dell’emissione, l’esplorazione ardita delle varie possibilità degli accordi, la liberazione dal peso delle strutture tradizionali nelle improvvisazioni, la radicalità del pensiero compositivo, passaggi strumentali che rimandano ai lavori di Stockhausen, di Anthony Braxton, di Zimmerman e del «situazionismo» free di Barry Altschul, tracciano atmosfere di forte tensione in cui si ha l’impressione di non voler perdere tempo, piuttosto di voler coniugare dividendi musicali in un mondo in cui si abbia in mente di voler fare qualsiasi cosa in virtù della propria abilità per creare sfumature perplesse tra un brano e l’altro.
 
Ruvido, oscuro, a suo modo rock. È l’esordio dei Bad Uok, gruppo di giovani musicisti formatosi circa un paio di anni or sono.
Nasce così una formazione dai contrasti timbrici evidenti, che ama soffermarsi sui registri più bassi e cupi dei proprio strumenti, come nel caso della chitarra baritono di Rizzi.
Gli undici brani del disco, di cui nove a firma di Grillini, sbandierano un amore per la sperimentazione oltre i generi e per la spontaneità dell’atto improvvisativo.
 
Detto ciò, i Bad Uok non lasciano dubbi: il loro modo di esprimersi è deciso e spigoloso e strizza l’occhio senza troppi pensieri al miglior jazz rock degli anni Settanta, alla complessità compositiva del progressive e al jazz modale più in generale.
La scrittura di Grillini si fa interessante negli unisoni tematici e nei repentini scarti di atmosfera di 1112.
Il brano si divide infatti tra chitarre muscolose e una bella prova solistica di Calì al pianoforte.
Accattivanti sono anche gli incastri ritmici di 33, che vedono Rizzi alle prese con suoni taglienti e rugginosi figli di Marc Ribot e Nels Cline.
Senz’altro un esordio che lascia incuriositi e che fa meritare a Bad Uok un occhio di riguardo per i progetti futuri.

Condividi con: Post on Facebook Facebook Twitter Twitter

Subscribe to comments feed Commenti (0 inviato)

totale: | visualizzati:

Invia il tuo commento comment

Inserisci il codice che vedi sull' immagine:

  • Invia ad un amico Invia ad un amico
  • print Versione stampabile
  • Plain text Versione solo testo