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Il Bonporti nel segno dei 450 anni della nascita di Monteverdi

Grande serata ieri con Fresu per l'inaugurazione dell'anno accademico 2016-2017

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Foto di Alessandro Zanon.
 
Si è svolto ieri sera - venerdì 27 gennaio - davanti ad un Teatro Auditorium al completo il concerto d'inaugurazione dell'anno accademico del Conservatorio Bonporti.
Una serata di grande musica con una star d'eccezione, il trombettista jazz Paolo Fresu.
Il programma, interamente dedicato a Claudio Monteverdi, compositore cremonese di cui si celebrano quest'anno i 450 anni dalla nascita, ha proposto un'interpretazione inconsueta delle sue musiche attraverso un intreccio di stili e timbriche diversi, da quello antico con voci e strumenti rinascimentali, a quello odierno con coro ed orchestra sinfonica, sino a quello jazzistico che ha visto duettare Paolo Fresu con il pianista Roberto Cipelli.
«È un vantaggio avere una realtà come il Conservatorio Bonporti – ha dichiarato all'inizio della serata Sara Ferrari, assessora all'università e ricerca della PAT – che costruisce benessere e ricchezza.
«Le sue competenze sono oggi un elemento di innovazione sociale e culturale di cui il nostro territorio può andare fiero.»
 

 
«La musica – come la vita, che è l’arte dell’incontro - è intreccio, intersezione, innesto. Il Conservatorio ha ancora senso se intreccia la conservazione della memoria musicale del passato con l’interpretazione, la pratica e la ricerca musicale di oggi, garantendo l’alta formazione dei nuovi professionisti della musica.»
Nelle parole del nuovo presidente del Conservatorio Bonporti, Paolo Ghezzi, si coglie il senso della serata che ieri – venerdì 27 gennaio 2017 – ha riempito la platea dell'Auditorium S. Chiara di Trento per l'inaugurazione dell'anno accademico, un concerto straordinario dal titolo “Sì dolce ‘l tormento”, incipit di un famosissimo madrigale di Claudio Monteverdi.
Tra dolcezze e tormenti, tra sacro e profano, la serata si è mossa nel 450esimo dalla nascita di Monteverdi con la preziosa presenza del trombettista jazz Paolo Fresu e con tanti giovani allievi/artisti e i loro professori che sul palco hanno rappresentano idealmente tutti gli studenti che frequentano il conservatorio trentino.
All'ascolto è stato un flusso continuo di musica, un intrecciarsi di antico e moderno, di stili e timbriche assai lontane, che quasi naturalmente dialogavano tra loro, svelando in modo inedito la purezza e l'universalità della musica del genio cremonese nonché la valida preparazione degli studenti trentini.
 
«Chi esce dal Conservatorio – spiega la direttrice Simonetta Bungaro – deve possedere la strumentazione necessaria culturale e professionale per guardare e affrontare la situazione artistica contemporanea con occhi nuovi: la società globalizzata chiede infatti figure di musicisti flessibili, pronti a collaborare in una prospettiva internazionale con profili professionali altissimi.»
 

 
La presentazione del concerto è stata curata sin nei minimi particolari, dagli spostamenti quasi teatrali del coro sul palco all'ingresso dell'orchestra sulle note della Toccata dell'Orfeo, rispondendo al senso primo di questo brano strumentale, ossia il richiamo del pubblico all'ascolto dell'opera con la triplice esecuzione richiesta in partitura.
I movimenti della gestualità barocca hanno impreziosito le esecuzioni in stile antico e l'inconsueto alternarsi di passato e presente nel Vespro della Beata Vergine ha creato un climax sorprendente, chiudendo il concerto in un unicum dal Seicento al Jazz.
La presenza di un artista internazionale come Paolo Fresu ha reso straordinaria la serata, incantando il pubblico nel suo continuo entrare ed uscire dalla musica dai madrigali di Monteverdi con eccezionale naturalezza, duettando con il suo storico collega Roberto Cipelli, eccellente pianista jazz nonché uno dei validi docenti del Bonporti.
Cuore della serata, lieve battito di una magica notte, l'esecuzione dell'aria «Sì dolce ‘l tormento», cominciata dal giovane sopranista Federico Fiorio, allievo della Classe di Canto Rinascimentale e Barocco, accompagnato dal Bonporti Antiqua Ensemble con strumenti originali, e proseguita da un'altra voce di soprano, la tromba di Paolo Fresu, il cui suono incantava sulle armonie del piano solo di Cipelli.

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