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Sanremo serata 3 – Benigni e il Cantico dei Cantici

Ha sorpreso tutti recitando il brano della Bibbia che canta l'erotismo puro, l'amore fisico, l'estasi: «Ci sono voluti 2.400 anni per poterlo leggere senza imbarazzo»

Prima di volgere la serata al poetico, Roberto Benigni ha scandito due battute.
La prima riguardava le pensioni quota 100.
«Io presentai Sanremo 30 anni fa. Che, aggiunti ai 70 del Festival, arriviamo a Quota 100.»
La seconda era una stoccatina per Salvini.
«Si può votare in tanti modi. Quest’anno si può votare anche per citofono…»
 
Poi ha annunciato che voleva cantare una canzone a Sanremo, sogno della sua vita.
Lo fa, ma a modo suo.
«Ho cercato la canzone più bella, – ha detto. – E l’ho trovata. È una specie di cover, la più bella del mondo. È il Cantico dei Cantici che sta nella Bibbia. Non vi spaventate, è la canzone più bella nella storia dell’umanità, di 2.400 anni fa.»
E così Benigni comincia a spiegare la meraviglia e l’estasi del brano della Bibbia.
«Dentro al Cantico dei Cantici c’è erotismo, amore fisico, cose forti. Per tenerlo nella Bibbia che imbarazza ancora, si sono inventati delle cose.
«La verità è che è un poema dedicato alla femminilità. La protagonista è una donna: molti autorevoli commentatori pensano che l’autrice sia una donna. Pensate, 2.400 anni fa, una cosa inaudita.
«Una donna potrebbe aver scritto il libro più bello e voluttuoso della Bibbia. Dopo anni di buio e mortificazione, dove l’amore fisico era considerato un peccato, si benedice la gioia del sesso. Nel Cantico dei Cantici c’è l’amore, la dolcezza, l’amore fisico, e questo fa più paura delle guerre.»
 
Continua, con tono scherzoso.
«Tutte le nuove generazioni parlano tanto di sesso, ma se ne fa poco, io sarei per fare l’amore sempre e di più, anche qui ora con l’orchestra, diretti da Beppe Vessicchio.»
E poi ancora quasi in estasi.
«La versione che io vi canto stasera è anteriore, prima di tutte le revisioni. È quella primitiva, poi sono stati attenuati tutti i termini relativi al sesso.»
Legge il Cantico, quasi commosso. Cliccando l’immagine che segue si avvia il monologo di Benigni.
Alla fine il pubblico applaude, anche se non molto convinto.
Forse si aspettava un Benigni comico che facesse ridere come solo lui sa fare ed è rimasto deluso.
Ma la grandezza di Benigni è fuori discussione.

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