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«Life Wolf Alps»: l’intervento dell’Ordine dei Veterinari

I cinque temi peculiari che l’Ordine si sente di condividere nelle esperienze del progetto in essere

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Foto by Dr Matteo Amadori, APSS Trento.
 
La recente Conferenza Internazionale sul progetto «Life Wolf Alps» tenutasi a Trento, ha aperto in modo trasversale la discussione sulla presenza nel territorio dell’affascinante predatore.
Compatibilmente con il proprio ruolo, le proprie mansioni e responsabilità sanitarie, l’Ordine Provinciale dei Medici Veterinari di Trento ritiene necessario contribuire al dibattito sul tema «lupo» al fine di assicurare, per quanto di competenza, la necessaria formazione e corretta informazione su pericoli e opportunità della coesistenza di popolazione tra uomini e lupi.
 
In particolare, i temi peculiari che da sempre investono la nostra categoria professionale e dei quali lo scrivente Ordine si sente di condividere le esperienze del progetto in essere, sono individuabili:
a)  nella valutazione dei possibili attacchi e conseguenti danni sulla popolazione degli animali domestici (rimborso danni agli allevatori);
b)  nella ricerca di un percorso di prevenzione e messa in sicurezza degli animali -bovini, ovi-caprini, cavalli ed asini - sui pascoli di montagna;
c)  nel forte contrasto delle uccisioni illegali con bocconi avvelenati, trappole, bracconaggio;
d)  nel controllo, attraverso l’anagrafe canina provinciale, dei pericoli di eventuali ibridazione di specie;
e)  nello studio, educazione e comunicazione al pubblico, della corretta interazione tra l’uomo e i grandi predatori, orso e lupo in particolare;
 
A tal fine è possibile prevedere sul territorio l’identificazione di una equipe di collegh i - formati ad hoc - in grado di fornire un valido supporto professionale negli specifici settori ora menzionati: supporto concreto per il raggiungimento degli obiettivi del progetto.
 
La prevenzione, la difesa della biodiversità, la costruzione di una rete di esperienze nazionali ed internazionali: da qui dovrà passare il controllo dell’impatto di questo predatore sulle attività antropiche legate al territorio di montagna.

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