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Vola al MUSE nella serra tropicale del museo

Torna l’Oasi delle Farfalle accompagnata dall’installazione interattiva «The mistery of the blue moth»

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Copyright Francesco Barbieri.
 
Tornano dal 4 maggio al 3 giugno nella Serra tropicale del MUSE numerose specie di farfalle tropicali originarie delle foreste pluviali dell’Africa, del sud est asiatico e del centro America.
L’iniziativa L’Oasi delle Farfalle, che nel 2017 aveva riscosso un notevole successo e apprezzamento da parte del pubblico, quest’anno si arricchisce con due importanti novità: la maggiore presenza di lepidotteri che provengono dalle foreste tropicali africane e l’installazione artistica The mistery of the blue Moth, a cura di Falenablu, un progetto artistico che propone una esperienza virtuale sulla trasformazione dei lepidotteri e sulla parità tra uomini e donne, in un connubio speciale tra tecnologia e comunicazione sociale.
Il progetto artistico sarà occasione anche per visite guidate e una serie di laboratori di approfondimento per bambini e famiglie.
Il giorno dell’inaugurazione, che si svolgerà venerdì 4 maggio alle 18.30, oltre all’apertura della installazione e alla liberazione in serra di farfalle e falene, si potrà assistere a un breve talk sulla comunicazione efficace.


 
 L’OASI DELLE FARFALLE 
Saranno oltre 1000 gli esemplari, portati al museo allo stadio di crisalidi, da cui sfarfalleranno gli adulti all’interno della serra.
Verranno ospitate in un’apposita «nursery», un’incubatrice dove sarà possibile osservare l’eccezionale evento della schiusa delle crisalidi.
Nella nursery le crisalidi recuperano - in ambiente protetto - le forze necessarie al primo volo verso la vegetazione tropicale della serra, dove trovano decine di piante in fiore, come Pentas e Saintpaulia, pronte a fornire loro sostentamento attraverso secrezioni nettarine.
Ulteriormente, sono stati posizionati in serra i cosiddetti «Bar delle farfalle», strutture colorate che contengono frutta matura e fiori recisi necessari per il loro nutrimento.
Queste farfalle troveranno nella serra del MUSE un ambiente perfettamente consono alle loro esigenze: un’alta temperatura del dì e della notte e un’altissima umidità relativa dell’aria, quest’ultima strettamente necessaria per una corretta metamorfosi e successiva crisalide schiusa delle crisalidi.
L’esposizione L’Oasi delle Farfalle é realizzata grazie alla consulenza dell’associazione Farfalle nella testa.
 
 L’INSTALLAZIONE THE MISTERY OF THE BLUE MOTH 
Come comunicano le farfalle? E le falene che vivono al buio? Quanti tipi di comunicazione utilizzano donne e uomini? Ne sono consapevoli? L’installazione The mistery of the blue moth, creata ad hoc per il MUSE, propone un parallelismo tra il modo di comunicare delle farfalle e quello dell’uomo.
All’esterno della serra tropicale del museo, una gigantesca crisalide e un oculus, condurranno i visitatori a vivere un'esperienza immersiva nel mondo della comunicazione non verbale e non violenta.
«Questa installazione – spiega Valentina Musmeci di Falenablu, associazione che si occupa di trasformazione, di recupero da situazioni di violenza attraverso l'arte e la bellezza - propone un’esperienza virtuale sulla trasformazione dei lepidotteri e sulla parità tra uomini e donne, in un connubio speciale tra tecnologia e comunicazione sociale. La metafora della trasformazione permette di proporre una riflessione sociale sulla comunicazione, che sta alla base dei problemi di disparità e di violenza che la nostra società si trova ad affrontare.»
Una volta entrati nella grande crisalide e indossato il visore - attraverso il movimento degli occhi - sarà possibile effettuare le proprie scelte e procedere nel percorso.
In una «caverna» si parteciperà a un questionario interattivo che fa luce su diversi contesti della società contemporanea, portando a riflettere su comportamenti che si considerano sessisti e sugli stereotipi che condizionano le azioni quotidiane.
Al termine dell'esperienza virtuale ci si troverà all'interno della serra circondati da centinaia di farfalle e falene.
Possono accedere all'utilizzo dell'oculus solo i maggiori di 14 anni.
 
L’installazione è a cura di Falenablu, art director: Valentina Musmeci, set designer: Laura Scapin, produzione: Nuovartec.
Supporto scientifico: Francesco Barbieri e Lorenzo Gasparrini.
Sviluppatore VR: Victor Dabjia.
Falenablu ringrazia la Provincia autonoma di Trento, Creval, Dorigoni.

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