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Gli sviluppi della «Ricerca zoologica e botanica in Alto Adige»

I più importanti sviluppi della ricerca sono al centro del 10° convegno internazionale aperto oggi al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige

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Libellula - Foto Hugo Wassermann.
 
Tra oggi, 6 settembre, e domani, 7 settembre, circa 60 ricercatori provenienti da Italia e Austria, ma anche da istituzioni scientifiche di altri Paesi (Svizzera, Canada, Cile, Colombia, Russia, Giappone, Finlandia), si daranno appuntamento al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige per presentare gli ultimi risultati della ricerca nei campi della zoologia, della botanica e dell’ecologia in Alto Adige e più in generale nelle Alpi.
 
Gli studi scientifici presentati nel corso di questo 10° convegno «Ricerca zoologica e botanica in provincia di Bolzano», organizzato ogni due anni dal museo, sono quasi 40, suddivisi in sei grandi sezioni tematiche: biodiversità/distribuzione/conservazione, piante e animali nel loro ambiente, natura e uomo, ecosistemi ed ecologia del paesaggio, archeobotanica e agricoltura/patologia/tossicologia.
«Quest’anno la gamma di temi affrontati è decisamente ampia», spiega Nils Bertol, coordinatore del convegno, «e molti dei lavori hanno una forte connotazione internazionale».
 

Funghi - Foto Georg Kantioler.
 

Ricerche, queste, i cui risultati sono utili per comprendere le trasformazioni dell’ambiente in cui viviamo e lo stato di salute dei nostri ecosistemi.
È il caso, ad esempio, della banca dati della diffusione, in rapporto all’altitudine, dei muschi in determinate zone della provincia, che può fungere da strumento per valutare e tutelare la biodiversità.  
 
Oppure del censimento 2017 dei funghi della provincia di Bolzano, che ha rilevato alcune specie rare da collegarsi al cambiamento climatico.
Uno studio individua la «lista rossa» delle libellule minacciate sul nostro territorio, un altro illustra distribuzione e stanzialità degli uccelli locali durante il periodo di cova.
 

Alberi di castagno - Foto Hugo Wassermann.
 
Non mancano i dati di osservazione di diverse specie di animali: per citarne alcuni, di meduse di acqua dolce non autoctone nei laghi di Monticolo, o dei macroinvertebrati nel terreno nelle foreste di conifere.
Capire se alcune specie di insetti e ragni presenti sia nelle Alpi che nelle regioni scandinave, in gruppi isolati gli uni dagli altri dopo l’ultima glaciazione, differiscano geneticamente e nell’aspetto è l’obiettivo di un progetto di ricerca internazionale a cui partecipa anche il museo.
 
Altri studi poi approfondiscono l’impatto dell’attività umana – come l’alpeggio – sulla biodiversità, le caratteristiche di suoli e terreni agricoli, prati e ambienti umidi, o analizzano la qualità degli ecosistemi utilizzando dati storici, come quelli sull’attività venatoria.
Aperto a tutti senza iscrizione, il convegno si tiene in lingua tedesca, italiana e inglese (senza traduzione simultanea) al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, in via Bottai 1 a Bolzano, nei seguenti orari: giovedì 6 settembre ore 9-13 e 14.30-18 e venerdì 7 settembre ore 8.30-12.30 e 14-17.30.

Il nuovo direttore David Gruber inaugura il X convegno Ricerca zoologica e botanica.

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