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Benvenuta terza età: vecchiaia sempre più periodo di pienezza

Secondo l'84% dei trentini è persino possibile innamorarsi e iniziare una relazione...

Altro che declino. Per i trentini la terza età è sempre più un periodo di pienezza e possibilità, una fase in cui la vita ha ancora molto da offrire e dove poter realizzare progetti e sogni nel cassetto. E persino innamorarsi. Al punto che ben l’84% pensa che sia possibile, e ormai sempre più comune, iniziare una relazione autentica e soddisfacente dopo i 65 anni.
È quanto emerge dall’Osservatorio di Reale Mutua dedicato al welfare1.
Instaurare una relazione in età avanzata migliora la vita di chi è solo da molti punti di vista, dicono gli abitanti di Trento: per il 49% essere in coppia è un motivo in più per mantenersi attivi e dedicarsi insieme alle passioni in comune.
Ma non solo: avere un partner al proprio fianco permette anche di combattere la solitudine (39%), mantenersi in forma e prendersi cura di sé (37%) e dà anche i giusti stimoli per migliorare l’autostima (35%), scoprendo di poter ancora piacere. Ma non sono solo rose.
 
Una nuova relazione dopo i 65 anni può anche essere fonte di preoccupazioni e difficoltà: il 41% dei trentini vede molto complicato relazionarsi con i figli e nipoti del partner mentre per una quota analoga il principale problema è non avere più le energie per fare quello che si faceva prima.
Il 37% ritiene poi complesso instaurare un nuovo equilibrio nella vita di tutti i giorni mentre per un ulteriore 33% il principale timore è gravare, in caso di malattia, sull’altra persona.
Se i sentimenti non sfioriscono, sono anche molte le attività a cui gli abitanti di Trento si dedicherebbero in questa fase, tanto che solo il 6% aspetterebbe la pensione unicamente per riposarsi.
Il 24% occuperebbe il maggior tempo libero facendo del volontariato, il 25% penserebbe di riprendere gli studi, il 57% di viaggiare e l’88% di dedicarsi a hobby e passioni troppo spesso rimandati.

Che cosa può minare la serenità di questo periodo della vita? Tra i principali timori, i problemi di salute (82%), la mancanza di una rete relazionale forte, spesso causa di solitudine (49%), il calo delle forze fisiche (45%) e l’assenza di stimoli e obiettivi professionali (18%).
Ma a preoccupare i trentini è anche il rischio di trovarsi con scarse disponibilità economiche (65%), tanto che solo il 4% degli abitanti del Trentino ritiene che la pensione di base sarà sufficiente.
Gli altri invece penserebbero a costruirsi, nel tempo, una vecchiaia economicamente serena. Ma come? Il 67% puntando sulla previdenza complementare, il 35% con i propri risparmi e un ulteriore 31% investendo nel mattone.
«Il nostro Osservatorio sul welfare, giunto alla sua seconda edizione, evidenzia come la terza età sia sempre più considerata una seconda giovinezza, da vivere pienamente coltivando interessi e senza rinunciare alle relazioni sociali.» - Afferma Marco Mazzucco, Direttore Distribuzione Marketing e Brand di Gruppo di Reale Mutua – «Una delle maggiori preoccupazioni per questo periodo è rappresentata dalle disponibilità economiche. Per questo motivo, è importante giocare d’anticipo e costruirsi per tempo una vecchiaia serena con le opportunità offerte dalla previdenza complementare.»

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