Internet, usare le potenzialità ma capirne i rischi/ 1
Safer Internet Day, oggi a Trento il convegno sulla sicurezza in rete dei minori
«Mano sul mouse e piedi per
terra. E' più di un gioco, è la tua vita»
E' il messaggio che più di 40 realtà - tra istituzioni, società
scientifiche, media, industrie ICT e di telefonia mobile,
associazioni, università, tra cui la Provincia autonoma di Trento -
diffondono tutte insieme, in occasione del Safer Internet Day 2011,
la Giornata internazionale della sicurezza in rete dei minori, per
promuovere un utilizzo sicuro e responsabile dei nuovi media tra i
più giovani.
L'iniziativa rappresenta la prima azione comune del Comitato
Consultivo del Centro Italiano per la Sicurezza in Rete, la cui
costituzione è stata annunciata oggi a Trento, al convegno Safer
Internet Day, nella Sala Belli del palazzo della Provincia,
promosso dal Progetto speciale Coordinamento politiche familiari e
di sostegno alla natalità.
Sui temi della «rete sicura» e del digital divide la Provincia
autonoma di Trento si sta già muovendo da tempo e prossima è la
firma di un accordo tra Provincia e Save the Children per la
costituzione di un tavolo locale tra le realtà, enti e associazioni
che in Trentino si occupano di tali temi.
E che la tutela dei minori di fronte ai rischi della rete
rappresenti una frontiera educativa reale e non virtuale sulla
quale occorre mobilitarsi, lo si è ribadito proprio al convegno di
oggi, aperto da un intervento dell'assessore all'istruzione Marta
Dalmaso.
Il convegno
Alle opportunità, e dunque non solo ai rischi, legati alle nuove
tecnologie ha fatto riferimento l'assessore Dalmaso, spiegando che
la Provincia sta dotando le scuole trentine dei nuovi strumenti
informatici.
«Ma avere gli strumenti è una cosa, saperli usare correttamente,
rapportandosi ad essi in maniera matura, cogliendone le opportunità
e limitando i rischi, un'altra. Per questo è utile lavorare su
questi temi. Vogliamo fornire alle famiglie ed alle scuole ausili
aggiornati per insegnare loro come rapportarsi con bambini e
ragazzi, aiutandoli a crescere con una realtà sempre più complessa
e nella quale è difficile orientarsi».
Quando un bambino impara ad andare in bicicletta non ha una meta
precisa e non sa evitare gli ostacoli, ma intanto pedala ed è
felice di farlo.
La stessa cosa vale per internet e le nuove tecnologie della
comunicazione.
Una recente indagine commerciale (AVG, gennaio 2011) svela come
l'11 % dei bambini 2-5 anni sa allaciarsi le scarpe da solo, a
fronte del 69 % che sa usare il mouse.
Da un'altra ricerca, questa volta trentina, sappiamo che il 5 % dei
ragazzi 15-19 anni gioca d'azzardo online. Opportunità e rischi,
appunto.
Di fronte ai quali - ne ha parlato il dirigente del Progetto
speciale coordinamento politiche familiari, Luciano Malfer - la
Provincia vuole attrezzarsi (l'1 ottobre 2010 è stato approvato il
documento di indirizzi «La famiglia e le nuove tecnologie») per
accompagnare la cablatura dell'intero territorio provinciale con la
crescita e maturazione di una nuova cittadinanza, quella
digitale.
Molti, in quest'ottica, gli aspetti affrontati dal convegno.
La psicologa e psicoterapeuta Serena Valorzi ha parlato di
videogiochi, gioco d'azzardo e violenza digitale e del confine tra
divertimento, abuso e dipendenza: «L'evidente e sorprendente
capacità nell'utilizzo dei mezzi tecnologici dei nostri ragazzi si
accompagnano spesso a difficoltà relazionali ed a gestire le
proprie emozioni.
I videogiochi sono da loro vissuti quasi come pillole di sollievo o
di eccitazione solitaria, il gioco d'azzardo online apre le porte
alla dipendenza, i contenuti culturali violenti confluiscono nel
cyber-bullismo e slabbrano il concetto di legalità».
Che devono fare i genitori? «Non lasciarli soli, fornire loro
filtri interpretativi, armarsi di cuore e conoscenze che permettano
di accompagnarli in questo nuovo mondo di cyber-balocchi».
Una sviluppata esperienza sull'argomento viene riconosciuta a Save
the Children. L'associazione, tra l'altro, firma la bella guida per
i genitori «Educazione e nuovi Media» diventata un numero della
collana «Trentino Famiglia».
«Ai bambini e ragazzi - ha affermato Mauro Cristoforetti, lodando
quanto si sta facendo in Trentino - dobbiamo fornire strumenti
emotivi, tecnici e valoriali».
La guida espone varie situazioni tipo («papà mi compri il
cellulare?», «una foto compromettente», «e tu quanti contatti
hai?», «anch'io ho il diritto di navigare»...), accompagnandole con
una chiave interpretativa e da «piste educative» utili ai genitori.
Suggerimenti che valgono come contromisure, un approccio condiviso
anche da Paolo Gasperi, consulente di informatica giuridica, che
invita le famiglie a «spostare l'asse dalla parte tecnologica alle
contromisure da prendere quando interviene un problema».
«E proprio dalle famiglie - come ha detto Massimo Zanoni,
presidente assieme alla moglie Alberta dell'associazione Famiglie
Insieme - arriva una richiesta di formazione all'uso delle nuove
tecnologie non limitata agli aspetti tecnici ed a misura
della singola famiglia. Spesso le famiglie si sentono impotenti e
sole nell'approcciarsi a questi temi».
Da un'altra realtà, l'Associazione provinciale per i minori, arriva
un'interessante e certo proficua indicazione di come si possano
sviluppare percorsi educativi e di sensibilizzazione dei ragazzi in
collaborazione con le scuole parlando di internet, social network,
telefonia mobile, tutti mezzi che ormai sono diventati un
prolunghamento della vita sociale dei giovani e che spesso, se
assolutizzati, rischiano di condurre ad una percezione distorta
della realtà.
La prossima settimana, ad esempio - ha spiegato Nicoletta Tomasi,
coordinatrice progetti e innovazione dell'Appm - partirà nelle
classi seconde dell'Istituto comprensivo paritario Gardascuola di
Arco il progetto «Supermedia».
Rivolto agli adulti è invece il progetto «Stupefacenti tecnologie»
in collaborazione con i Comuni di Levico, Calceranica, Caldonazzo e
Tenna focalizzato sulle dipendenze, mentre altri progetti
coinvolgono gli Istituti «Eccher Dall'Eco» di Mezzolombardo
(cyberbullismo) e l'Istituto «A. Manzoni» di Trento.
Altri interessanti contributi hanno offerto, al convegno di oggi,
il dirigente dell'Istituto Artigianelli Erik Gadotti, l'esperto di
progetti e comunicazione legati alla didattica Paolo Holneider, la
sociologa Viola Durini, infine Mario Bolzani e Ingrid Monaco
dell'associazione Giano Family, che ha attivato un servizio
gratuito di «sicurezza informatica preventiva» destinato a
famiglie, minori, genitori ed anziani della provincia di Padova e
che verrà fatto proprio dal Progetto speciale coordinamento
politiche familiari attraverso il nuovo blog (annunciato oggi) di
Family in Trentino.
Il Comitato consultivo nazionale
L'organismo si propone di diventare un punto di riferimento sul
tema a livello nazionale.
Nei prossimi mesi il Comitato lavorerà per elaborare un'agenda che
indichi le priorità d'azione e una serie di misure di intervento
diretto per la tutela dei minori in ambito nuovi media.
La partecipazione della Provincia autonoma di Trento a tale
organismo si inserisce all'interno di un complesso di iniziative
che la stessa Provincia sta realizzando per fornire alle famiglie
trentine strumenti per porre rimedio al «digital divide
generazionale», con la consapevolezza che la tecnologia informatica
divide le generazioni e ne accresce la distanza nella misura in cui
gli adulti, soprattutto i genitori, a causa del proprio
analfabetismo informatico, sono estranei ai linguaggi informatici,
alle potenzialità e ai rischi connessi al mondo virtuale.
Il Comitato Consultivo si inserisce nelle attività del Centro
Italiano per la Sicurezza in Rete, coordinato da Save the Children
e Adiconsum, nell'ambito del Programma Safer Internet della
Commissione Europea.
Per saperne di più: http://test.sicurinrete.it/
Il tavolo di lavoro locale
Uno degli ambiti d'intervento previsti nel Libro Bianco sulle
politiche familiari adottato dalla Provincia autonoma di Trento nel
2009 riguarda il tema del digital divide generazionale, sul quale
sta lavorando a livello locale un tavolo, appositamente costituito
in collaborazione con Save the Children, la più grande
organizzazione internazionale indipendente che lavora per
migliorare la vita dei bambini nel mondo e che in Italia, uno dei
120 paesi nei quali è presente, gestisce il Centro italiano per la
sicurezza in Internet.
Obiettivo dell'accordo di collaborazione tra la Provincia e StC,
che l'assessore alle politiche sociali ugo Rossi firmerà a breve, è
quello di coinvolgere i soggetti del territorio che si occupano di
questo tema, creando una rete dove condividere le buone pratiche
già sviluppate in questo campo, offrendo, con un progetto
d'intervento specifico, a scuole e famiglie l'opportunità di avere
un supporto significativo nel loro ruolo educativo.
Queste le organizzazioni e gli enti partecipanti al tavolo
Progetto Speciale Coordinamento Politiche Familiari
Format
Forum delle Associazioni delle Famiglie
Polizia Postale
Rete oratori
Università di Trento Facoltà Di Sociologia
Fondazione Bruno Kessler
Associazione Provinciale Per I Minori
Associazione Villa S. Ignazio
Associazione Amaranta
Cooperativa kaleidoscopio
Alcuni istituti comprensivi