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Gli Stati generali delle Comunità alle Gallerie di Piedicastello/ 2

Gilmozzi: «Lavorare insieme per costruire un sistema»

«Significato e obiettivi degli Stati generali; coordinamento, informazione e formazione; da un sistema di isole a un sistema di rete; la fase operativa della riforma e le principali sfide; la finanza locale.»
Questi gli argomenti affrontati oggi da Mauro Gilmozzi, assessore della Provincia autonoma di Trento nell'intervento agli Stati generali in corso alle Gallerie di Piedicastello.

Anche Gilmozzi ha rilevato con piacere l'alto numero delle presenze e ha così esordito:
«Abbiamo invitato non solo le Comunità di Valle ma anche tutti i sindaci e i rappresentanti comunali. La Riforma non riguarda infatti solo le Comunità, ma anche i Comuni e la Provincia. E' un percorso che può essere tracciato per grandi temi, per evitare che si interpretino le cose in modo sbagliato, ognuno a modo proprio. E' un lavoro strategico che Provincia, Comunità e Comuni devono portare avanti. Quel che ci chiede la gente è un impegno per portare avanti un'idea di futuro, per vincere le sfide che rappresentano per tutti noi dei problemi, da ogni punto di vista. Dobbiamo affrontare sfide non semplici da gestire e risolvere. Per questo il confronto è fondamentale».

L'assessore Gilmozzi è poi entrato nel merito delle questioni e ha tracciato l'impostazione generale con la quale si vuole accompagnare la riforma.

«Si comincia con la programmazione - ha detto Gilmozzi - perché le Comunità nascono per essere soggetti di riferimento fondamentali; su un tema come quello del welfare, la prima concreta materia trasferita alle Comunità. Non si tratta più, come era fino a poco tempo fa, di discutere se costituire la Comunità o il Comprensorio. Così come non si parla più di delega, ma di competenza. L'altra grande questione programmatica è legata all'urbanistica e allo sviluppo, perché bisogna avere una visione di insieme e di futuro all'interno di un quadro provinciale.
«Cominciare a parlare di sviluppo vuol dire rapportarsi con gli enti e con i soggetti del territorio; c'è bisogno di una politica che sappia guardare avanti e che sappia gestire i conflitti. Abbiamo bisogno di politiche di sviluppo, accompagnate da personale qualificato, senza che la Provincia diventi il soggetto referente bensì il soggetto che accompagna il percorso.
«L'esempio dell'Urbanistica parla chiaro: per la prima volta possiamo sovrappore le mappe di un territorio e riusciamo a portare nell'analisi anche tutti i dati socio-economici per fare non solo buona programmazione e sviluppo ma anche un'analisi di bilancio. Parlare di sviluppo vuol dire aprire un ragionamento con i rappresentanti di questo territorio, vuol dire mettere sul tavolo vari soggetti, quindi cercheremo di farvi capire come potremo aiutare le Comunità a gestire questi momenti.
«Le Comunità saranno accompagnate da strumenti e da personale qualificato, cercheremo di accompagnare le Comunità senza che la Provincia si sostituisca alle comunità.»

Gilmozzi ha poi toccato il tema dell'organizzazione e dei rapporti finanziari e tecnici.

«Perché la Riforma deve essere vista come elemento di aiuto e di congiunzione tra il sistema dei Comuni e della Provincia: organizzare il personale e prevedere la possibilità di interfacciarsi per stabilire forme di collaborazioni, è un elemento estremamente importante per tutti. Non c'è dubbio che i nostri cittadini ci chiedono maggior efficienza, meno burocrazia, più specializzazione e risposte efficaci e veloci che non possono nascere che da interazioni.
«Abbiamo cominciato a presentare il progetto Fare comunità che oggi vedrete qui in sintesi: esprime un'analisi di quello che c'è. Il personale dei Comuni è molto disperso e dobbiamo chiederci se questo è il modello che vogliamo portare avanti. Dobbiamo ragionare insieme per costruire un sistema. Per fare questo abbiamo bisogno di parlare la stessa lingua, abbiamo bisogno di reti, di connessioni. Tutto il Trentino sarà connesso con una rete e con un livello di portata che ci permetterà di raggiungere anche il posto più lontano del Trentino.
«Abbiamo bisogno che i software si assomiglino e si parlino. Oggi le soluzioni che i Comuni hanno in carico sono molto diverse tra di loro. Dobbiamo costruire insieme un sistema comune. Offrire una nuova prospettiva. Ci sono poi tutte le questioni della finanza locale da affrontare. Occorre condividere una programmazione degli investimenti pubblici e una gestione di questi investimenti.»

Infine, l' informazione e la formazione di tecnici, di assessori, di consiglieri.

«Il forte cambiamento del quale saremo protagonisti - ha detto ancora Gilmozzi - richiede un robusto intervento di formazione e di conoscenza. Dobbiamo metterci tutti in gioco per intervenire al meglio e confrontarci con i cittadini evitando il sovrapporsi delle azioni.
«Abbiamo voluto coordinare tutta l'azione che ci sarà sul territorio, abbiamo delle postazioni multimediali sul territorio, e per questo abbiamo immaginato un crono-programma per organizzarci al meglio. Azioni sul territorio, edilizia, urbanistica: un calendario ci dirà quando le affronteremo.»

«Oggi iniziamo da qui - ha concluso l'assessore Gilmozzi, - lo facciamo cercando di sintonizzarci, di programmarci. Questo è solo l'inizio, poi ci ritroveremo sul territorio e affronteremo i temi uno per uno. Dobbiamo avere la consapevolezza di fare parte di un unico sistema e potremmo vincere questa sfida solo se riusciamo a passare dalla discussione della Riforma (perché la riforma c'è, la base e le fondamenta ci sono) alla costruzione comune della casa, evitando di disperdere forze e energie.»

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