I Rifugi, fra tradizione e innovazione, venerdì 20 maggio
Convegno nella sala Depero della Provincia autonoma di Trento
In un'epoca di grandi trasformazioni
sociali, economiche e culturali, anche i rifugi di montagna
richiedono il coraggio di un ripensamento, in rapporto alle
aspettative di chi va in montagna.
Per questo, il 20 maggio dalle 9 alle 17.30, la sala Depero del
Palazzo provinciale, in piazza Dante 15, ospiterà il convegno dal
titolo: «I rifugi fra tradizione e innovazione: quale rapporto con
la montagna?», promosso dall'Accademia delle Montagna del
Trentino.
Coordinatore scientifico sarà l'antropologo Annibale Salsa,
presidente del Comitato scientifico dell'Accademia, mentre
moderatrice sarà Iva Berasi, direttrice dell'Accademia.
Il Trentino è una terra nel cuore delle montagna, una delle mete
turistiche più importanti dell'arco alpino.
Solo il 20% della superficie, dove si colloca la maggior parte
della popolazione, è al di sotto dei 600 metri, mentre nel resto
del territorio sono fiumi, laghi, foreste e, soprattutto, montagne
a caratterizzare il contesto geografico.
Un ambiente naturale fatto di scenari magnifici, ma di equilibri
fragili, per questo, circa il 17% del territorio provinciale è
soggetto a tutela ambientale.
Un ambiente davvero formidabile come sancito anche dal recente
riconoscimento Unesco delle Dolomiti patrimonio dell'umanità.
Da quando, quasi un secolo fa, la montagna ha cominciato a essere
concepita non più come un ambiente ignoto e inospitale, ma come un
luogo ideale per il relax e l'avventura, il Trentino si è
rapidamente trasformato in un territorio a forte vocazione
turistica.
Gli ultimi cinquant'anni sono stati caratterizzati da investimenti
costanti nelle strutture ricettive, nella rete stradale, negli
impianti di risalita e di innevamento artificiale, nella formazione
degli operatori, nella tutela dell'ambiente, nella
commercializzazione e nella promozione.
Un'evoluzione incessante che ha trasformato profondamente questa
terra di confine fra mondo germanico e mediterraneo, dove le
verticalità alpine si incontrano con i profili e i colori
mediterranei del lago di Garda.
E oggi, in un'epoca di grandi trasformazioni, anche i rifugi di
montagna devono affrontare con coraggio un ripensamento, modulato
sulle aspettative dei frequentatori.
Due le problematiche che si evidenziano con maggiore peso:
l'omologazione e la funzione. La prima richiama l'esigenza di
legare la struttura del rifugio al territorio montano sul quale
tale struttura insiste; questo per dare al rifugio una precisa
carta d'identità e farne la vetrina del luogo ospitante, evitando
il rischio di trasformare i rifugi in non-luoghi anonimi,
impersonali e tutti uguali.
La funzione consiste invece nell'accompagnare il mutamento dei
bisogni e dei costumi di chi frequenta la montagna verso nuove
aspettative che non sono più quelle dei fruitori di fine Ottocento,
ovvero del periodo in cui molti rifugi vennero edificati.
Da queste ormai non più rinviabili esigenze è maturata la
convinzione dell'Accademia della Montagna del Trentino di avviare
una rivisitazione attenta alle nuove attese del mondo della
montagna. Di qui è nato il convegno «I rifugi fra tradizione ed
innovazione», in programma venerdì 20 maggio in sala Depero, presso
la Provincia autonoma di Trento, che vedrà la partecipazione di
studiosi e di operatori «testimonial di frontiera» del mondo
alpino.
IL PROGRAMMA
9.15/10.30
Lorenzo Dellai, presidente della
Provincia autonoma di Trento
Tiziano Mellarini, assessore al turismo, agricoltura, foreste e
promozione della Provincia autonoma di Trento
Adriano Dalpez, presidente della Camera di Commercio, Industria,
Artigianato
Piergiorgio Motter, presidente della S.A.T.
Ezio Alimonta, presidente dell'Associazione Gestori Rifugi del
Trentino
10.30/11
Il rifugio come presidio territoriale
Annibale Salsa
11/11.30
Il rifugio tra tradizione e
innovazione
Silvio Guindani, sociologo Università di Ginevra
11.30/12
La rinascita del rifugio Pagarì a 2650
metri nel Parco naturale delle Alpi marittime (Cuneo)
L'esperienza di Aladar
12/12.30
Donne montagna rifugi
Renata Rossi, prima guida alpina italiana anche gestore di
rifugio
12.30/13
Dibattito
14.30/15
Salvaguardare l'identità del rifugio
nei flussi turistici
Egidio Bonapace, presidente Accademia della Montagna, gestore di
rifugio, guida alpina e maestro di sci
15/16
Buone pratiche in Trentino
Le testimonianze dei gestori
16/17.30
Discussione e confronto per la stesura
del primo: «Manifesto del rifugio: le buone pratiche di
riposizionamento del ruolo dei rifugi»
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