Il sistema della ricerca guarda al futuro
Oggi il seminario-dibattito sulle prospettive di un settore sempre più strategico per il Trentino
Il sistema della ricerca trentino
guarda al futuro e si confronta sulle opportunità e gli standard da
garantire per rimanere nel circuito europeo, e sulle necessità di
dotarsi di un quadro normativo efficace per affrontare le nuove
sfide.
Questo ed altri temi sono stati toccati nella giornata di oggi
presso la sala Belli del Palazzo della Provincia autonoma di Trento
in occasione del seminario dal titolo il «Sistema trentino della
ricerca verso il prossimo Programma Quadro».
Il seminario «Sistema trentino della ricerca verso il prossimo
Programma Quadro»- organizzato nella giornata di oggi presso la
Sala Belli del Palazzo della Provincia autonoma di Trento di piazza
Dante - prosegue il dialogo intrapreso con la comunità scientifica
sul tema della futura programmazione europea nel settore della
ricerca e dell'innovazione.
La prima relazione è stata curata da Giuliana Donini, funzionaria
del Servizio Università e ricerca scientifica e da anni distaccata
presso la Commissione Europea.
Donini ha illustrato illustrato le regole e le modalità nella
presentazione per il finanziamento dei progetti nell'ambito delle
«Azioni Marie Curie».
Si tratta di progetti che mirano a valorizzare dei giovani di
talento e eccellenze scientifiche e, quindi, alla facilitazione e
allo sviluppo di prospettive di carriera nel settore pubblico e
privato.
In particolare, sempre nella logica di favorire ed incrementare
l'interazione fra organismi di ricerca ed imprese, vengono
finanziati - tra gli altri - programmi innovativi di dottorato;
partenariati fra accademia e industria per la mobilità
intersettoriale e lo scambio di conoscenze; oltre ai
cofinanziamenti con i programmi internazionali, nazionali e
regionali nel settore della ricerca. Tra questi rientra il Progetto
Trentino.
«In futuro - ha sottolineato Donini - si affermerà la tendenza che
favorirà le semplificazione, per il dottorato europeo industriale e
l'estensione al predoc delle opportunità oggi riservate al
postdoc».
Da ultimo, la funzionaria ha descritto le fasi di monitoraggio e
verifica sia tecnica/scientifica che finanziaria.
Nel suo intervento Mariemma Antoniol, funzionaria del Servizio
Università e ricerca scientifica, ha presentato i numeri del
Progetto Trentino, cofinanziato dall'Unione Europea per 2,66
milioni di euro su un totale di quasi 14 milioni di euro.
Il progetto, partito il 25 giugno 2009, ha durata quadriennale e
intende aumentare il numero di borse di studio per la crescita del
capitale umano, e favorire il reinserimento di trentini operanti
all'estero, incrementando così la dimensione internazionale del
sistema trentino della ricerca.
Su oltre 300 progetti presentati, 58 progetti sono stati vinti da
uomini e 27 da donne, mentre 21 sono stati aggiudicati da
ricercatori stranieri.
Le aree che hanno ricevuto i maggiori finanziamenti sono state
ambiente, ICT, genomica e micro-nano tecnologie.
Nella relazione conclusiva, il professor Carlo Calandra, presidente
del Comitato Tecnico - scientifico per la ricerca e l'innovazione
della PAT, ha spiegato le metodologie e i criteri di valutazione
osservati nello scrutinio dei progetti ammessi al Progetto
Trentino.
Il docente ha più volte sottolineato la necessità di mantenere una
dimensione internazionale, così come le modalità per la
formulazione del giudizio sull'originalità e la fattibilità della
proposta nonché sulla congruenza del budget e sulla congruità con
il bando.
«Il Progetto Trentino - ha concluso il docente - rappresenta una
best practice per il panorama europeo. Il lavoro del Comitato è
stato possibile grazie al forte e sistematico impegno
dell'amministrazione.»