Conferenza nazionale delle organizzazioni civiche per la salute
Al Palazzo dei Congressi di Riva del Garda il 10 e l'11 giugno 2011
Riva del Garda ospiterà la prima
Conferenza nazionale delle Organizzazioni civiche per la salute dal
titolo: «Qualità e sostenibilità attraverso la partecipazione», in
programma al Palazzo dei Congressi venerdì 10 e sabato 11
giugno.
L'evento, promosso dal Coordinamento nazionale delle associazioni
dei malati cronici (CnAMC) - Cittadinanzattiva, dalla Provincia
autonoma di Trento e dall'Azienda provinciale per i servizi
sanitari, nasce per affrontare le criticità dell'assistenza
sanitaria e sociale delle persone con patologia cronica e rara, per
aiutare cittadini, associazioni e decisori pubblici e privati a
confrontarsi e progettare, insieme, un welfare sostenibile, equo e
solidale.
La Conferenza ha ottenuto il patrocinio del Senato della
Repubblica.
Oggi la presentazione del programma, che quest'anno si concentrerà
in particolare sull'età pediatrica, con: Livia Ferrario, dirigente
del Dipartimento provinciale Politiche sanitarie; Eugenio Gabardi,
direttore sanitario dell'APSS di Trento; Paola Maccani, direttore
per l'Integrazione Socio Sanitaria dell'APSS di Trento; Tonino
Aceti, coordinatore nazionale del CnAMC - Cittadinanzattiva; Pietro
Fabbri, segretario provinciale di Cittadinanzattiva.
La partecipazione dei cittadini è una necessità assoluta in
particolare nel governo della sanità.
Senza il loro coinvolgimento nella gestione delle politiche
sanitarie, vi è il rischio di condannare molte, troppe persone
malate, insieme con le loro famiglie, all'esclusione sociale;
considerato che l'accrescimento della vita media e la possibilità
di cura di tante malattie rendono sempre più numerosi i cittadini
ai quali garantire efficacia di trattamento e tutela dei diritti,ma
pongono per ciò stesso ineludibili questioni legate alla
sostenibilità della spesa pubblica.
Proprio in questa direzione si muove la riforma del sistema
sanitario recentemente varata in Trentino.
«La legge provinciale - ha chiarito la dirigente Ferrario - ha
istituito la Consulta provinciale della Salute che dà una voce
certa a tutte le organizzazioni che si muovono in ambito sanitario.
Inoltre, nel Consiglio sanitario, che viene interpellato dalla
Giunta provinciale per tutte le decisioni di rilievo, siede un
rappresentante della Consulta.»
In questo senso la due giorni promossa da Cittadinanzattiva a Riva
del Garda, come spiegato dal segretario provinciale Fabbri,
rappresenta un momento importante, dove le diverse realtà potranno
fare sintesi, confrontarsi e stabilire reti di collaborazione.
«Obiettivo della conferenza - ha aggiunto il coordinatore Aceti - è
quello di accendere i riflettori sul tema delle patologie croniche
e rare, per far si che le istituzioni orientino le politiche
pubbliche volte a sostenere e prendere in carico queste
patologie.»
Perché il 70% della spesa è relativo al costo delle cure per i
malati cronici, che rappresentano il 38,6%: «Curare bene questo
38,6% - ha proseguito Aceti - può permettere di risparmiare risorse
per tutti.»
In chiusura i direttori dell'APSS, Maccani e Gabardi hanno
sottolineato la situazione decisamente positiva del Trentino
ricordando la creazione di un centro di riferimento unico per tutta
la provincia per cronicità e malattie rare soprattutto a livello
infantile, collegato con il Veneto e il Friuli Venezia Giulia.
In Trentino vi è una situazione decisamente positiva, come hanno
evidenziato anche i rappresentanti di Cittadinanzattiva che, come
unico appunto, hanno evidenziato che i dati Istat rilevano una
presenza più bassa di medici di medicina generale (6,5 per 10.000
abitanti rispetto a una media nazionale di 7,9) e di servizi di
guardia medica (4 per 100.000 abitanti rispetto a una media di
5,1).
Oggi dunque il costo dell'assistenza per il trattamento della
cronicità rappresenta circa il 70% della spesa pubblica
socio-sanitaria e la diffusione delle patologie croniche in Italia,
secondo l'Istat, si attesta al 38,6% dei residenti nel Paese.
Le malattie o condizioni croniche più diffuse sono: artrosi/artrite
(17,3%), ipertensione (16,0%),malattie allergiche (9,8%),
osteoporosi (7,0%), bronchite cronica e asma bronchiale (6,1%),
diabete (4,9%).
A queste devono aggiungersi le malattie rare che, secondo una stima
accettata, nei 25 paesi dell'Unione Europea circa 30 milioni di
persone soffrono di una malattia rara, vale a dire la somma della
popolazione di Olanda, Belgio e Lussemburgo.
Nonostante la diffusione di tali patologie (croniche e rare), dal X
Rapporto, realizzato da Cittadinanzattiva, sulle politiche della
cronicità, intitolato «Minori: diritti rari, costi cronici» e che
sarà presentato domani, emerge che per l'88% delle Associazioni
esiste una difficoltà di accesso ad una diagnosi tempestiva, con
ovvie ricadute sulla tempestività del trattamento, sulla
possibilità di prevenire le possibili complicanze, nonché sui costi
a carico del Sistema Sanitario nazionale e delle singole
persone.
Se a livello nazionale i tagli sulla sanità ci sono stati, a
livello trentino la situazione è decisamente migliore, alcuni
esempi possono chiarire quanto è stato fatto e quanto si sta
facendo.
Malattie rare: in Trentino c'è un centro unico di riferimento per
la malattie rare gestito dall'U.O. di pediatria dell'ospedale di
Trento, che opera nell'ambito dell'area vasta del Nord. Celiachia:
recentemente è stata approvata una legge provinciale sulla
celiachia che non solo garantisce i diritti sulla fornitura degli
alimenti ma il capitolato di appalto per la ristorazione
ospedaliera prevede una corretta gestione dei pasti per dipendenti
e pazienti affetti da celiachia.
L'Apss ha inoltre realizzato dei corsi di aggiornamento su «cucina
dietetica ospedaliera e sicurezza alimentare», tenuti dalle
dietiste dei servizi di dietetica e nutrizione clinica e destinati
al personale delle mense ospedaliere (cuochi e operatori tecnici),
nei quali è affrontato il tema della celiachia. Gli ultimi corsi
sono stati tenuti nel 2009 e nel 2010.
In merito ai farmaci in Trentino vengono garantiti ad esempio anche
i farmaci per la terapia del dolore e sono state semplificate tutte
le prescrizioni.
Per quanto riguarda i LEA, Livelli essenziali di assistenza, nel
nostro territorio sono garantiti, ma non solo in ambiti particolari
come quello dell'odontoiatria esistono, in base alle legge
provinciale del 2007, prestazioni aggiuntive che coprono la fascia
fino da 0 a 18 anni(nel resto dell'Italia da 0 a 14 anni.
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