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Porte aperte alla fondazione Mach ha fatto il pieno di visitatori

Visite guidate, mostre, musica e tante attività in mostra all'Istituto di San Michele

Complice la bella giornata di sole le «porte aperte» alla Fondazione Edmund Mach hanno registrato una grande affluenza di pubblico.
Oltre 4000 persone hanno letteralmente preso d’assalto la cittadella dell’agricoltura di San Michele per partecipare alle visite guidate e alle diverse iniziative programmate per l’occasione.
 
Molto soddisfatto lo staff organizzatore composto da docenti, studenti, tecnici, ricercatori, personale amministrativo, da mesi alle prese con la preparazione dell’evento che si ripete, come vuole la tradizione, ogni due anni.
Hanno arricchito la manifestazione, aperta dalle 10 alle 17, le mostre fotografiche, gli stand scolastici realizzati con grande impegno ed entusiasmo dagli studenti, le dimostrazioni pratiche di produzione di formaggio e succo di mela, le esposizioni delle nuove varietà di mele messe a punto dai ricercatori, la vetrina dei mezzi agricoli, e non sono mancate attività dedicate ai più piccoli, come lo spazio animali ed i laboratori creativi.
 
Ad allietare l’evento ci hanno pensato l’orchestra studentesca e i punti ristoro con degustazioni di polenta, castagne e altri prodotti del territorio.
Sono state proposte tre differenti visite guidate, ma le aree aperte all’interno del campus sono state  visitate anche liberamente.
 
Il percorso scolastico ha riguardato aule, laboratori, biblioteca e serra studenti; il percorso scientifico-sperimentale ha coinvolto le strutture di ricerca e sperimentazione, passando per il centro ittico, la cantina di microvinificazione; il percorso storico è stato un affascinante salto nel passato tra la chiesa parrocchiale, l’ex monastero agostiniano, la sala degustazione, la distilleria e la cantina storica.
Grande interesse hanno riscontrato la simulazione con camera termica e nuvole di ghiaccio di ciò che viene visto da satellite, le mappe di distribuzione della zanzara tigre, il fuoco perfetto creato da stufe ad alta efficienza, gli strumenti all’avanguardia per diagnosticare le malattie delle piante, il naso elettronico.
 
In «vetrina» anche gli strumenti per diagnosticare le malattie delle piante, i radiocollari e l’uso delle tecnologie per lo studio degli animali in natura, le sperimentazione sul vino presso il laboratori di chimica e consulenza enologica, il test di gradimento sulle mele, e poi ancora, l’impianto ittico e i nuovi sistemi di allevamento dei salmonidi ad energia e impatto zero.
Mentre tecnici e ricercatori erano alle prese con l’illustrazione dei vari reparti della sperimentazione e della ricerca con apparecchi e attrezzature all’avanguardia, gli studenti hanno spiegato attraverso pannelli e mostre i più importanti lavori di classe: i percorsi sull’agricoltura sociale, sul bosco, sulla panificazione, accanto alle degustazioni dei vini proposti dal corso per enotecnici alla scoperta della cultura enologica.
 
Il tutto magicamente decorato dall’esibizione del  gruppo culturale «Come eravamo» di Cimone che ha rievocato gli antichi  mestieri.

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