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La solidarietà trentina all’ONU/ 2 – I dettagli della missione

Ieri al Palazzo di Vetro la delegazione di Provincia e Campana dei Caduti guidata dall'assessore Lia Giovanazzi Beltrami

Come abbiamo scritto stanotte, la solidarietà trentina è approdata ieri al Palazzo di vetro delle Nazioni Unite, a New York.
Oggi, con più calma scendiamo nei dettagli, perché si tratta pur sempre di un avvenimento eccezionale.
 
A presentare le iniziative della Provincia autonoma di Trento e della Fondazione Opera Campana dei caduti di Rovereto, in particolare quelle in favore delle donne rurali dell'Africa, una delegazione guidata dall'assessore alla solidarietà internazionale e convivenza Lia Giovanazzi Beltrami, e di cui facevano parte anche Morena Berti, in rappresentanza della Campana dei Caduti e Jenny Capuano del Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale.
Il tutto nell'ambito della CSW56, la manifestazione organizzata dalla Commissione dell'Onu sulla condizione delle donne e sulla loro valorizzazione, a cui hanno preso parte centinaia di organizzazioni da tutto il mondo, che si chiuderà il 9 marzo.  

«Fondazione Campana dei Caduti e Provincia autonoma di Trento con le donne africane», questo il titolo dell'incontro organizzato dal Trentino ieri a New York, nella sede dell'Onu, nell'ambito degli eventi messi in campo dalla «Commission on the status of women» (Commissione sulla condizione delle donne) per questo marzo dedicato alla condizione femminile nel mondo e in particolare alle donne che vivono in ambiti rurali.
 
Ad aprire i lavori è stata Morena Berti, in rappresentanza della Fondazione Opera Campana dei Caduti, che dal 2009 è parte della consulta internazionale delle organizzazioni della società civile presso l’ECOSOC-Consiglio economico e sociale dell'Onu, e partecipa ai lavori della Commissione sulle donne.
Quindi l'assessore alla solidarietà internazionale e convivenza della Provincia autonoma Lia Giovanazzi Beltrami, che ha illustrato i molti progetti realizzati dalle associazioni trentine, anche con il contributo dell'assessorato, in special modo in Africa, che vedono come protagonista la popolazione femminile, progetti che spaziano dal microcredito alla sanità, dalla scuola all'economia rurale in tutte le sue forme.
 
«Il Trentino rafforza la sua identità e riesce ad essere pienamente se stesso quando si confronta, quando dialoga con il mondo, quando si mette in gioco anche a livello internazionale – ha detto l'assessore Beltrami. – Con la Fondazione Campana dei Caduti, simbolo della cultura della pace coltivata dalla nostra terra un tempo teatro di conflitti, siamo alle Nazione Unite  per portare un pezzo di noi stessi, della nostra identità, del nostro impegno, ma anche e soprattutto per ascoltare, per raccogliere  indicazioni e suggerimenti che ci aiutino a proseguire nel nostro cammino, per stringere alleanze e sviluppare nuovi percorsi di cooperazione.»
 
All’incontro ha preso parte anche Jenny Capuano del Centro per la Formazione alla Solidarietà Internazionale che ha sottolineato l’importanza attribuita alla formazione e alla ricerca sui temi della solidarietà internazionale da parte del territorio trentino.
Alla discussione sviluppatasi nel corso del pomeriggio hanno partecipato numerosi delegati e rappresentanti di organizzazioni non governative che operano in seno all'Onu, e si è sviluppata principalmente attorno a tre filoni.
 
In primo luogo il tema della risoluzione dei conflitti e il ruolo delle donne come mediatrici di pace; l'attenzione si è concentrata sul Senegal, dove sono in corso dei progetti sostenuti dalla Fondazione Campana dei caduti, e sull’adesione del Trentino alla campagna Noppaw– premio Nobel per la pace alle donne africane, ottenuto nel 2011.
In secondo luogo il protagonismo delle donne in ambito sociale, economico, politico e nel dialogo interreligioso, con particolare riferimento ai progetti sostenuti dalla Provincia autonoma di Trento in Medio Oriente, in Ghana, in Zimbabwe, in Kenya, in Mozambico.
 
Infine, il tema della formazione e della ricerca, «cuore» delle attività del Centro per la formazione alla Solidarietà internazionale, di Trento, con una particolare attenzione alla cooperazione decentrata, che ha come oggetto lo sviluppo di comunità e il rafforzamento della governance a livello locale.
Molte le domande e le sollecitazioni provenienti dal pubblico in sala, in particolare, da parte di alcuni delegati americani, sull’attivazione di gemellaggi e lo scambio di buone pratiche nella promozione della pace, mentre la delegazione dalla Nigeria si è soffermata sull'impegno nel settore delle migrazioni e della convivenza.
 
Forte l'interesse inoltre per il ruolo politico-istituzionale, ma anche sociale ed economico, delle donne nella provincia di Trento
La rappresentanza trentina parteciperà ai lavori della Commissione dell'Onu, iniziati il 27 febbraio, fino a venerdì, portando il suo contributo agli incontri in agenda e rafforzando la rete di contatti internazionali del Trentino.
 
Nella giornata conclusiva, in assemblea plenaria, saranno presentate le risoluzioni convenute tra governi e società civile sul ruolo delle donne rurali nei processi di sviluppo in corso nei rispettivi paesi e nella lotta alla povertà e alla fame.
 
Nella foto, la delegazione trentina davanti al manifesto della CSW56.
 

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