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Tre giorni all’insegna di cognizione ed evoluzione al CIMeC

Un convegno sulle capacità cognitive umane e degli altri animali

Inizierà giovedì 28 giugno il Rovereto Cognition and Evolution Workshop, CogEvo, convegno dedicato all’evoluzione della mente animale e umana.
Il workshop, giunto ormai alla sua terza edizione, vedrà la partecipazione di alcuni tra i più grandi studiosi di questi temi, che si riuniranno per discutere i recenti avanzamenti delle nostre conoscenze sul pensiero degli esseri senza linguaggio verbale, sullo sviluppo cognitivo degli esseri umani e sulle capacità cognitive degli animali.
 
Il convegno, organizzato dal Centro Interdipartimentale Mente/Cervello (CIMeC) dell’Università di Trento, si svolgerà da giovedì 28 giugno a domenica 1 luglio a Palazzo Istruzione, in Corso Bettini 84 a Rovereto.
Pur adottando prospettive diverse, lo studio di bambini e animali può gettare luce su alcune questioni irrisolte sul cervello umano e sul suo funzionamento.
 
Pensiamo anche al dibattito natura-cultura; all’origine innata di alcune capacità umane che troviamo anche nel regno animale; al linguaggio, alla sua origine e al ruolo che gioca nella cognizione umana; alle varie forme di intelligenza.
Con gli animali condividiamo meccanismi della percezione visiva e della navigazione  spaziale, dell'apprendimento, della memoria, del pensiero, della cognizione sociale e dell’uso di strumenti.
 
Commenta uno degli organizzatori del convegno, il professor Giorgio Vallortigara, direttore vicario del CIMeC e direttore del Laboratorio di Cognizione Animale e Neuroscienze.
«Nulla ha senso in biologia se non alla luce dell’evoluzione. Ciò vale anche per lo studio della mente. Ci aspettiamo perciò di imparare molto da questo convegno sull’evoluzione della mente, nella nostra e nelle altre specie.»
 
Tra gli scienziati che parteciperanno ai lavori di quest’anno, ci sono gli etologi Robert Seyfarth e Dorothy Cheney dell’Università della Pennsylvania, celebri al grande pubblico per i lavori sui cercopitechi grigioverdi e sui segnali d’allarme che queste scimmie dell’Africa subsahariana usano per comunicare la presenza di diversi predatori, dai quali la biologa e lo psicologo, che oggi dirigono un laboratorio congiunto, sono partiti per indagare la comunicazione e l’evoluzione delle mente sociale nei primati non umani.
I loro interventi riguarderanno proprio il possesso di una teoria della mente e delle condizioni emotive e cognitive alla base della cooperazione animale.
 
Un’alta etologa, Elisabetta Visalberghi dell’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (CNR), presenterà i suoi studi riguardanti i processi decisionali e l’uso di strumenti nei cebi cappuccini.
I risultati che la coordinatore dell'Unità di primatologia cognitiva dell'Istc-Cnr presenterà a Rovereto estendono anche alle scimmie delle caratteristiche considerate finora appannaggio esclusivo di uomini e di antropomorfe.
 
Parlerà dell’uso di strumenti nel mondo animale la neuroscienziata cognitiva Gillian Forrester dell’Università di Westminster. Spiegherà come la preferenza per l’uso della mano destra, e la sua origine nella specializzazione cerebrale emisferica, non siano caratteristiche unicamente umane e non siano conseguenza dello sviluppo del linguaggio – come da più parti sostenuto – ma siano legate piuttosto all’uso di strumenti.
Insomma, un tratto probabilmente ereditato dal comune antenato di uomini e delle due specie del genere Pan, bonobo e scimpanzé.
 
La professoressa Lucia Jacobs dell’Università di Berkeley (USA) affronterà un argomento di grande interesse per le neuroscienze cognitive, quello della convergenza evolutiva, fenomeno secondo il quale organismi lontani filogeneticamente sviluppano in modo indipendente tratti comuni, come risultato dell’adattamento ad ambienti simili.
Le neuroscienziata presenterà il caso delle mappe cognitive spaziali, rappresentazioni mentali che descrivono le relazioni spaziali tra oggetti, e avanzerà un’ipotesi di come questo esempio di  evoluzione convergente possa essersi realizzato.
 
Il controllo della direzione da seguire nei propri spostamenti da parte delle formiche sarà il tema di un altro intervento dedicato agli animali, del neurobiologo Thomas Collet dell’Università del Sussex.
Alcuni scienziati cognitivi affronteranno poi questi stessi temi dal punto di vista dello sviluppo infantile: apprendimento sociale nei bambini e sviluppo della cognizione sociale (Andrew Meltzoff, University of Washington), sviluppo della specializzazione cerebrale e mancinismo (Jacqueline Fagard, University of Paris Descartes, che paragonerà la comparsa della preferenza per la mano destra nella manipolazione di oggetti e nella gestualità nei piccoli di uomo e nei piccoli di scimmia), percezione dell’intenzionalità in un mondo altamente tecnologico (Deborah Kelemen, Boston University).
 
I meccanismi dell’apprendimento saranno spiegati da Gergeley Csibra (Central European University, Budapest), in particolare il concetto di pedagogia naturale, predisposizione dell’uomo a trasmettere conoscenze generiche la cui utilità non si limita ad un unico contesto, acquisizioni di applicazione flessibile e non immediata.
La capacità di apprendere dai propri conspecifici non è unicamente umana, ma è caratteristica che condividiamo con i cuccioli degli altri animali, pur con alcune differenze che Csibra esporrà nel corso del suo intervento.
 
Infine, tornando agli animali non umani, Alex Kacelnik dell’Università di Oxford analizzerà i meccanismi alla base dei processi decisionali in contesti determinanti.
Come e perchè un individuo di una certa specie agisce in un certo modo? Cosa spinge un corvo a scegliere di trascurare una preda in favore di un’altra? Secondo il biologo e zoologo da anni nel Regno Unito, per rispondere a questa domanda è necessario intrecciare costantemente teoria e fatti, cioè «collegare la funzione del comportamento adottato ai meccanismi psicologici che sottendono la scelta.»
Come? Adottando sia l’approccio basato su euristiche di natura evoluzionistica sia quello basato sui contributi della psicologia sperimentale e della psicofisica.
 
Gli organizzatori del workshop sono Sang Ah Lee (Università di Trento e Harvard University), Lucia Regolin (Università di Padova), Anna Valeria Sovrano (Università di Trento), Elizabeth Spelke (Harvard University) e Giorgio Vallortigara (Università di Trento).
Il workshop è stato organizzato con il supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto e i singoli interventi saranno visibili in live web streaming (visitare il sito web del workshop dove sarà disponibile il collegamento allo streaming video).
http://events.unitn.it/en/cimec-cogevo2012

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