Venerdì 14 febbraio alla Facoltà di Giurisprudenza di Trento

Convegno: «Quando la malattia si chiama corruzione – Diagnosi e cura per la sanità nazionale con uno sguardo a ciò che succede in Europa»

Si comincerà con il descrivere i fattori che favoriscono il sorgere della corruzione in sanità, gli schemi criminali ricorrenti, gli ambiti più a rischio, le dimensioni del fenomeno a livello regionale, nazionale ed europeo. Poi si metteranno a confronto buone pratiche, misure e interventi per ridurre il rischio di corruzione nel sistema sanitario e potenziarne l’integrità.
Vuole fare la diagnosi, ma anche indicare una cura il convegno dal titolo «Strumenti e buone pratiche per contrastare la corruzione nel settore sanitario», che si terrà venerdì 14 febbraio alla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento (via Rosmini, 27).
I lavori si svolgeranno nell’aula 1 dalle ore 10. Sono attesi rappresentanti delle istituzioni, del mondo accademico e della società civile.
 
Il convegno è promosso dalla Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento con l’Osservatorio di Diritto comunitario e nazionale sugli appalti pubblici e l’associazione contro la corruzione Transparency International Italia.
E ha il patrocinio dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia autonoma di Trento, del centro ricerche Hospital Facility Management e della Presidenza del Consiglio della Provincia autonoma di Trento.
 
«Il convegno – annuncia Michele Cozzio (Università di Trento) del comitato organizzatore – offrirà l’occasione per commentare i dati del recentissimo rapporto della Commissione europea sulla corruzione negli Stati dell’Unione e confrontare su questo tema amplissimo i punti di vista di differenti attori: sanitari, manager, decisori pubblici.
«Penso che l'iniziativa possa suscitare l’interesse non solo del mondo accademico ma anche della comunità trentina e non che invitiamo a partecipare. Una delle questioni che approfondiremo, sarà l’intreccio tra sanità e politica.
«Nella tavola rotonda ci chiederemo ad esempio come si possa gestire al meglio il difficile rapporto tra Stato, Regioni, Aziende e Territori per garantire ai cittadini il diritto alla salute, liberando il sistema sanitario non solo dal problema degli sprechi o dei costi standard ma garantendone integrità, trasparenza e responsabilità.»