«Educa»: il teatro apre la VI edizione

Oggi e domani a Rovereto 40 appuntamenti sul tema «Desiderio e conflitto»

Si è aperto stamattina con due spettacoli dedicati a bambini e ragazzi, il festival dell'educazione che per due giorni a Rovereto proporrà 40 appuntamenti sul tema «Desiderio e Conflitto».
Per gli adulti EDUCA è iniziata con l'esortazione «Litigare fa bene!^ del pedagogista Daniele Novara e con seminari dedicati alla giustizia e alla pace. Grande partecipazione dal vivo ma anche online alla campagna di sensibilizzazione «L'educazione mi sta a cuore».
Da più parti di Italia sono giunte sulla pagina Facebook di EDUCA le immagini del cuore assunto a simbolo dell'iniziativa promossa da EDUCA per dire che l'educazione riguarda il futuro di tutti.
 
La guerra e l'esilio vissuti dagli italiani nel secolo scorso e la conquista della luna da parte di due topolini raccontati attraverso il linguaggio del teatro: è stato questo l'inizio della VI edizione di EDUCA, il festival dell'educazione che per due giorni si svolgerà a Rovereto.
Due spettacoli per parlare a bambini e ragazzi di «Desiderio e Conflitto», il tema scelto quest'anno dalla manifestazione promossa da Provincia autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento e Comune di Rovereto e organizzata dal consorzio Con.Solida con la collaborazione di Cooperazione trentina e del consorzio nazionale Cgm.
Un festival che da oggi fino a domani sera proporrà incontri con studiosi ed esperti di fama nazionale, laboratori esperienziali e giochi dedicati non solo ai più piccoli, ma anche a genitori, insegnanti, educatori e più in generale a tutta la comunità.
 
L'obiettivo del festival - rimettere l'educazione al centro dell'attenzione collettiva - è stato perseguito quest'anno anche attraverso la campagna di sensibilizzazione «L'educazione mi sta a cuore» che ha avuto il suo momento simbolico al Teatro Rosmini quando i bambini hanno sollevato in aria piccoli cuori di legno colorati per dire che l'educazione è importante, riguarda il loro futuro e il futuro di tutti.
«Il nostro intento – ha affermato Remo Job direttore del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive dell'Università di Trento e coordinatore scientifico di EDUCA – è quello di creare negli anni un movimento di sensibilizzazione sull'importanza che ha l'educazione nella vita delle persone e per il Paese; un movimento di partecipazione collettiva capace di attraversare i confini provinciali e di coinvolgere persone di tutte le età e professioni.»
Adesioni alla campagna sono arrivate già quest'anno da molte parti di Italia – ad esempio da Matera, Biella, Roma – attraverso i social network: sulla pagina Facebook del festival si possono vedere i cuori di EDUCA colorati e reinventati da grandi e piccoli.
 
Mentre ragazzi e bambini erano impegnati a teatro, Daniele Novara, pedagogista fondatore del Centro per l'educazione e la gestione dei conflitti di Piacenza, rivolgeva agli adulti l'esortazione: «litigare fa bene!».
«Dobbiamo uscire dalla routine per imparare ad affrontare il conflitto – afferma il pedagogista – le sorprese sono il motore dell'apprendimento per bambini e per adulti.»
L'inizio del seminario ha stupito il pubblico: i partecipanti sono stati infatti invitati a fare un test per capire la loro capacità di gestire i conflitti con domande sulla loro quotidianità: dai comportamenti quando sono in coda al supermercato all'attesa per sedersi al ristorante, fino al riciclo dei regali ricevuti a Natale.
«Ogni giorno ci troviamo in situazioni di contrasto ma le superiamo; siamo toccati solo da quelli che ci fanno rivivere i nodi dolenti della nostra infanzia.»
Ecco allora che per Novara è importante fin da piccoli imparare a gestire i conflitti: non occorre, infatti, cercare subito la soluzione, ma so-stare e comunicare con gli altri; affrontare le situazioni di contrasto evita che il litigio sfoci in violenza.

Novara infine ha invitato i genitori e gli insegnanti a non alzare la bandiera dell'emergenza o della tensione, ma a lavorare sulla capacità dei figli e degli studenti, per gestire i litigi e non eliminarli.
Nella mattinata è stata presentata anche la ricerca «Diritti alla pace» presentata dal Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani che ha indagato l'opinione di più di 1.000 ragazzi delle scuole superiori su temi quali la guerra, il conflitto e la migrazione.
Dallo studio è emerso che il 49% dei giovani intervistati non giustifica la guerra per nessuna ragione e la maggior parte di loro ritiene vada risolta con la diplomazia e la disponibilità al compromesso.