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Due appuntamenti chiudono le Feste Vigiliane 2019

Dopo «La Passeggiata organistica», spazio al racconto de «La città nascosta» – Infine i Fuochi artificiali di chiusura

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In attesa dello spettacolo dei fuochi che «saluterà» questa 36ª edizione delle Feste Vigiliane, il calendario degli appuntamenti offrirà anche per la giornata di mercoledì 26 giugno due interessanti proposte di spettacolo, tra musica e narrazione.
A partire dal pomeriggio, infatti, dalla Chiesa di S. Francesco Saverio partirà la «Passeggiata Organistica» a cura dell’Associazione Organistica «Renato Lunelli» e della Federazione Cori del Trentino.
Un percorso lungo alcune storiche chiese della città di Trento, caratterizzato da quattro brevi concerti tenuti da altrettanti organisti: il primo ad esibirsi, alle ore 16, sarà Saulo Maestranzi, mentre alle ore 16.40, nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio, toccherà a Erwin Costa.
Alle ore 17.20 la passeggiata si sposterà nella Cattedrale di S. Vigilio con l’organista Paolo Delama, per concludersi alle ore 18.45 (dopo la celebrazione solenne dei Secondi Vespri di S. Vigilio, presieduta da Mons. Lauro Tisi) con l’esibizione nella Basilica di S. Maria Maggiore del coro «I Musici Cantori» di Trento, accompagnati da Tarcisio Battisti.
 
Spostando i riflettori su Piazza Battisti-Teatro Sociale, il pubblico potrà assistere a «La Cittá Nascosta» (ore 20.30), spettacolo da «Le città invisibili» di Italo Calvino, prodotto da TrentoSpettacoli.
Quando Marco Polo, il narratore scelto da Italo Calvino per il suo racconto, descriveva i luoghi da lui stesso visitati al Kublai Khan, aveva in realtà in mente una sola città, nascosta in ciascun luogo di cui descriveva bellezze e imperfezioni: Venezia.
Le Città Invisibili sono dunque, per chi le narra e chi le ascolta, null’altro che la città amata, sognata, desiderata.
In questa nuova rilettura del romanzo di Calvino, la città nascosta è quella di Trento, raccontata attraverso i suoni, le voci e i rumori che la contraddistinguono e la rendono «unica».
Gli spettatori verranno così accompagnati dalle voci di Maura Pettorruso e Stefano Pietro Detassis e dalle atmosfere sonore di Gianluca Agostini in un viaggio onirico in un’altra Trento, più nascosta, essenziale e invisibile agli occhi.

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