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«Da Heidi alla Luna» al Festival d’alta quota «Mistero dei monti»

L’undicesima edizione si svolge a Madonna di Campiglio dal 2 al 23 agosto 2013

«Da Heidi alla Luna» è il titolo dell'undicesima edizione del Festival d'alta quota «Mistero dei monti» e la prima tappa d'una trilogia.
Da un lato la montagna vista da Heidi, la piccola protagonista del celeberrimo anime ideato da Isao Takahata e disegnato da Hayao Miyazaki: una montagna tradizionale, incantata, ideale. Dall'altro la Luna, il satellite della Terra, simbolo della grande avventura dell'esplorazione dello spazio e di una direzione futura che per la montagna è invece tutta da costruire.
Il programma del Festival è stato illustrato oggi a Trento nel corso di una onferenza stampa dai curatori del programma, Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza.
 
Tradizione e futuro della montagna. Due immaginari giganteschi e contrapposti: uno terrestre, stabile e conservativo, luogo di naturale bellezza, di aria fresca e nuvole; l’altro extraterrestre, instabile e dinamico, immagine di un universo lontano che apre ad orizzonti immensi, visionario ed enigmatico.
Dove siamo ora? Quali smottamenti sono in atto?
Gli interrogativi cercheranno risposte con gli strumenti del «Mistero dei monti», da oltre dieci anni occasione d'indagine e riflessione che porta in quota la cultura con incontri letterari, filosofici, scientifici, percorsi in ambiente, mostre e cinema.
Mobilità di pensiero d’immaginazione per sollecitare un’ampia riflessione culturale che parte dalla montagna e che si apre agli orizzonti conoscitivi della contemporaneità.
 
L’edizione 2013 è quella che inaugura la trilogia «Da Heidi alla Luna», uno spazio di pensiero aperto al cambiamento che s'interroga muovendosi tra due elementi simbolici: da una parte Heidi, icona sorridente e capolavoro del regista giapponese Isao Takahata, ispirato dal romanzo che la scrittrice svizzera Johanna Spyri ha pubblicato nel 1880; dall’altra la Luna, direzione luminosa alla quale guardare in una prospettiva futura tutta da scoprire, da pensare, da realizzare.
Tre anni di incontri che si aprono, nell'edizione 2013, con la tradizione dei pastori e del loro rapporto – tutt’altro che idealizzato – con un’economia necessaria e antica nata dentro la montagna, fino alla scoperta delle montagne extraterrestri, altissime e poco conosciute.
Il «decollo» del festival è avvenuto con un’ incursione urbana dalle Dolomiti all’Urbe, per portare nella metropoli il metodo di lavoro culturale già affermato in quota.
 
L’incontro si è svolto all’Università LUISS di Roma il 18 luglio, pensato come un viaggio da un’impresa terrestre, la conquista dell’Everest – cima più alta della Terra – da parte dell’alpinista Nives Meroi senza ossigeno e sherpa, ad un’ascensione ben diversa perché extraterrestre, quella in corso dal robot laboratorio Curiosity della NASA che sta arrampicando una montagna su Marte alla ricerca della vita.
Scenari a confronto per capire ciò che orbita intorno a noi, spesso ricurvi su un presente ristretto e restrittivo.
Il programma in quota proseguirà dentro un dibattito che alterna tradizione e futuro: saranno ospiti il giornalista e scrittore Beppe Severgnini (Italiani di domani); il fondatore della rivista ALP Enrico Camanni (La metafora dell’alpinismo: 12 gradi di futuro); il telecronista della Luna Tito Stagno (Su un altro pianeta); il vicepresidente di Slow Food Italia Silvio Barbero (Pastori. Volti e storie dentro le montagne). Non mancherà l'omaggio d Heidi con una proiezione in quota all’alba del 17 agosto sul monte Spinale (Risveglio con la piccola Heidi).
 
Si partirà dalla tradizione con la mostra itinerante dal titolo «Pastori. Volti e storie dentro le montagne»: un omaggio ai pastori che salivano i sentieri erti dalla valle per raggiungere gli alpeggi in quota.
I loro volti e le loro storie, all’apparenza scomparsi nella veloce trasformazione del dopoguerra, saranno restituiti alla collettività attraverso un percorso espositivo (2‐18 agosto) all’interno delle scuderie di Palazzo Lodron‐Bertelli a Caderzone Terme e del Museo della Malga.
E con i pastori ci saranno «le bestie», gli animali compagni dei giorni. Una serie di interviste inedite raccolte in un docufilm, saranno in duplice visione: in mostra, e in quota all’interno della Capanna Hofer sul Monte Spinale, no degli alpeggi più belli delle proprietà collettive delle Regole di Spinale e Manez.
 
Questi sono solo alcuni dei tanti appuntamenti, tra i quali il meglio del cinema selezionato dallo staff e dal comitato scientifico del Trento Film Festival che da sempre collabora con il Mistero dei monti, in una felice sinergia culturale.
Il Festival «MISTERO DEI MONTI – Da Heidi alla Luna» è ideato e curato da Roberta Bonazza e Giacomo Bonazza e promosso da: Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento.

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