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«Siate case accoglienti per tutti: poveri, esclusi, stranieri»

Il vecovo di Trento ai 300 ragazzi in cattedrale per il mandato ai Cantori della stella

«Portate il suo amore nelle vostre parrocchie: siate la casa dell’accoglienza di tutti, in particolare dei poveri, degli esclusi, degli stranieri perché si sentano fratelli. Come i Magi, seguite la stella che vi conduce a incontrare Gesù nelle case di chi soffre, di chi è solo, ammalato: a tutti portate gioia.»
La formula del mandato pronunciata dall’arcivescovo Lauro Tisi pare decisamente impegnativa, ma non spaventa certo gli oltre trecento bambini e ragazzi che, provenendo dalle loro comunità parrocchiali e gruppi scout, hanno affollato nel pomeriggio di oggi, venerdì 27 dicembre, la cattedrale di Trento per la tradizionale benedizione ai Cantori della stella.
Vestiti da angeli, pastori e magi al seguito dei portatori della stella, inizia così il loro cammino a piccoli gruppi in tutte le vallate trentine: da qui all’Epifania busseranno alle porte delle case per annunciare la nascita di Gesù.
«Per raccontare – li ha esortati monsignor Tisi nella sua riflessione – che Gesù risana il mondo con più amore, più bontà, gioia, festa, abbracci, sorrisi, carezze, tenerezza. Per questo servono meno cancelli, meno sbarre, non più muri.»
 
Introdotti da don Tiziano Telch e Beatrice Iob dell’Area Annuncio della Diocesi, i ragazzi (in numero decisamente crescente anche quest’anno), accompagnati da molti adulti, hanno preso posto non solo nella navata centrale ma (complici i lavori di restauro in Duomo) nei transetti laterali.
La formula del «mandato» è stata preceduta dalla narrazione a più voci del Vangelo di Luca che racconta l’incontro tra Gesù Bambino e i pastori, seguita da una inedita intervista a uno di questi ultimi, i primi a cui si è manifestato il Figlio di Dio.
«Ripenso spesso a quella notte e mi commuove – una delle frasi dell’intervista risuonata in cattedrale – pensare che i primi a sapere della nascita di Gesù siamo stati noi, dei poveri pastori. Persone umili, semplici, alle volte non veniamo presi molto in considerazione, ma Dio ha deciso che proprio noi dovevamo essere i primi ad incontrare Gesù.»
Nel loro cammino i Cantori della stella raccoglieranno anche fondi solidali a favore dell’infanzia missionaria.
 
Nel suo saluto di congedo, l’Arcivescovo ha voluto ricordare, non senza commuoversi, don Livio Sparapani, storico archivista diocesano e parroco di Valsorda dal 1980, scomparso questa mattina all’età di 84 anni.
«La sua – ha ricordato monsignor Tisi – è stata anche in punto di morte una testimonianza meravigliosa di serenità e di gioia.
«Mi ha confidato: dal paradiso pregherò per te e per tutta la Chiesa: vado a conoscere quel Gesù che nella vita mi ha donato il suo grande amore.»

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