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Trento Film Festival, Montagna e clima: visioni di futuro

Nel secondo giorno di festival Andrea Segrè, Ilaria Pertot e Gian Mario Villalta si interrogano sull’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta

Venerdì 28 agosto il Trento Film Festival dedica la sua seconda giornata alla difesa dell'ambiente, con attività e dibattiti su agricoltura biologica, qualità dell'acqua, consumo sostenibile.
La giornata è impreziosita dall’evento Visioni di Futuro, alle 19.00 al Teatro Capovolto di Trento, dove Andrea Segrè, Ilaria Pertot e Gian Mario Villalta riflettono sul futuro impatto dei cambiamenti climatici sul nostro pianeta, a cominciare dalla montagna.
 
Venerdì è anche una giornata di grandi protagonisti: Anna Torretta, pluri-campionessa di arrampicata su ghiaccio e alpinista è la guida di uno Story trekking con partenza alle 14.30 dalla Capanna delle Viote, mentre il velista Enrico Tettamanti, alle 18.30 alla Fraglia della Vela di Riva del Garda, racconta la sua esperienza di comandante del primo equipaggio italiano ad aver affrontato il Passaggio a Nord-Ovest sulla rotta numero 6.
Alle 17.00 la SAT conferisce il suo premio 2020 all'alpinista trentino che meglio incarna i valori della storica società, mentre a Palazzo Roccabruna si festeggiano i (quasi) cinquant'anni del Premio ITAS del Libro di Montagna.
 
 Programma cinema Trento – Rovereto – Val di Fiemme  
Le proiezioni della mattinata iniziano alle ore 11.00 al Supercinema Vittoria con due film in Concorso: Pratomagno (di Gianfranco Bonadies, Paolo Martino, Italia / 2019 / 29’) che racconta la speciale amicizia tra Alberto, un bambino nato tra i pascoli di Pratomagno, e Sulayman, un giovane pastore arrivato per mare dal Gambia, e Sicherheit 123 (di Florian Kofler, Julia Gutweniger, Italia, Austria / 2019 / 72’), un documentario che osserva i processi di lavoro e ricerca di scienziati, tecnici e corpi di soccorso in caso di catastrofe.
 
Alle 11.15 al Cinema Nuovo Roma doppio appuntamento con i documentari naturalistici dedicati all'ambiente e alla fauna dei territori di montagna di Muse.doc. Si comincia con l’anteprima mondiale di La vallata della pernice bianca (di Tomaso Baldassarra Italia / 2020 / 45') che celebra la bellezza degli ambienti alpini più estremi e la tenacia della fauna che li abita tra cui i galliformi alpini; a seguire Il ghepardo asiatico dell’Iran (di Fathollah Amiri, Iran / 2019 / 49'), già vincitore dell’ultimo Sondrio Festival - Mostra Internazionale dei Documentari sui Parchi, descrive le difficoltà che gli attivisti per la preservazione dei ghepardi asiatici stanno incontrando per mantenere in vita questo magnifico animale, simbolo nazionale, ormai estinto in tutto il continente asiatico al di fuori dell’Iran.
 
Alle 14.00 al Supercinema Vittoria, per la sezione Destinazione...Georgia, l’anteprima italiana di In the Land of Wolves (di Grace McKenzie Georgia, Australia / 2018 / 97'), che traccia un poetico ritratto di un tipico villaggio georgiano documentandone la vita attraverso le stagioni.
 
Il pomeriggio continua al Cinema Nuovo Roma alle 16.00 con due appuntamenti per Alp&ism: Anba - Au coeur d’Haiti (di Vladimir Cellier, Francia / 2018 / 24') che racconta l’esplorazione delle grotte di Haiti da parte dello speleologo Olivier Testa e il documentario Alé (di Marco Zingaretti, Italia / 2019 / 74'), un appassionato omaggio alla scena dell’arrampicata sportiva a Roma e in Centro Italia, tra campioni e praticanti di ogni livello, tra cui Erri De Luca, la cui testimonianza introduce e guida il documentario.
 
Alle 16.30 al Supercinema Vittoria per Terre alte è il turno di Vulnerabile bellezza (di Manuele Mandolesi Italia / 2019 / 75') che vede come protagonista una giovane famiglia di allevatori del centro Italia, mentre affronta le mille difficoltà causate dal sisma che ha colpito il centro Italia nel 2016 attraverso il forte legame familiare e il rapporto con la terra e gli animali.
 
Le storie e i protagonisti dal Trentino-Alto Adige di Orizzonti vicini vanno in scena alle 18.30 al Cinema Nuovo Roma. Il documentario Manufatti in pietra (di Michele Trentini, Italia / 2019 / 33') osserva e racconta l’arte dei muri a secco, inserita nel 2018 dall’ UNESCO nella lista dei beni immateriali Patrimonio dell'Umanità, durante il periodo invernale; A seguire l’anteprima mondiale di Oro rosso (di Katia Bernardi, Italia / 2020 / 52') invita alla scoperta del mondo e della società che ruotano intorno alle cave di porfido di Albiano, da cui la preziosa pietra inizia un viaggio verso le strade e piazze di tutto il mondo.
 
La programmazione continua alle 19.00 al Supercinema Vittoria con con due anteprime italiane per la sezione Concorso: la fiction Marée (di Manon Coubia, Belgio / 2019 / 31') dove il lavoro notturno dei battipista nelle piste da sci deserte viene interrotto da un evento inaspettato, e il documentario North (di Leslie Lagier, Francia / 2019 / 48' ), ispirato ritratto del leggendario Yukon canadese, tra il boom della corsa all’oro di un tempo, e le macerie sociali e ambientali lasciate dallo sfruttamento delle risorse oggi.

 
La serata continua al Cinema Nuovo Roma alle 21.00 la proiezione del cortometraggio Guy Proposes to His Girlfriend on a Mountain (di Bernhard Wenger, Austria / 2019 / 13') e The Last Mountain (di Dariusz Zaluski, Polonia / 2019 / 82'), il resoconto senza filtri della già leggendaria spedizione invernale polacca del 2018 al K2, con i fortissimi Wielicki, Bielecki e Urubko, culminata nell'operazione di salvataggio della francese Élisabeth Revol, isolata sul vicino Nanga Parbat insieme a Tomasz Mackiewicz.
 
Sono sei le proiezioni della serata per la sezione Alp&ism: alle 21.00 alle Terrazze del Mart di Rovereto va in scena l’anteprima mondiale del docufilm Ten (di Gabriele Donati, Claudio Migliorini, Mariana Zantedeschi, Italia / 2020 / 45') che racconta la storia dell'arrampicata in Val d'Adige attraverso i racconti dei suoi protagonisti ripercorrendo sia fisicamente che storicamente le imprese degli arrampicatori che negli anni '80 scoprirono le pareti di questa valle incuneata tra il monte Baldo ed i Lessini.
A seguire l’anteprima mondiale di Alaska, cercatori di avventure (di Gabriele Carletti, Italia / 2020 / 50') che vede come protagonisti i trentini Maurizio Belli e Fulvio Giovannini alle prese con una traversata invernale di 1.100 chilometri in Alaska dormendo in tenda per 55 giorni su un fiume ghiacciato, inseguendo sogni d’infanzia.  
 
Alle ore 21.00 tre appuntamenti al Teatro Comunale di Predazzo. The Imaginary Line (di Kylor Melton, Stati Uniti / 2019 / 11') documenta l’installazione di una highline sospesa sul confine tra Messico e Stati Uniti approfittando del blocco delle attività amministrative negli Stati Uniti d'America del 2019. My Friends Were Mountaineers (di Eric Becker (Stati Uniti / 2019 / 15'), la storia di Dee Molenaar, protagonista della spedizione americana al K2 nel 1953 e artista americano, a cui la famiglia organizza una festa per il suo 100esimo compleanno ricca di ricordi.
A seguire l’anteprima italiana di Superhombre (di Lucian Mircu, Mircea Gherase Romania / 2019 / 69'), il dietro le quinte della vita quotidiana del rumeno Horia Colibasanu, che si divide tra il lavoro come dentista, gli impegni familiari, la ricerca di sponsor e le spedizioni himalayane.
 
Nella cornice di Piazza Fiera a Trento alle 21.15 va in scena Die Grosse Zinne - 150 Jahre Alpingeschichte (di Reinhold Messner, Italia / 2019 / 52’) che ricostruisce con passione e precisione la storia dell’alpinismo dolomitico, a 150 anni dalla prima salita della Cima Grande, con attori-alpinisti in costume che ci fanno rivivere cinque scalate storiche.
 
La giornata di cinema si chiude alle 21.30 al Supercinema Vittoria con due appuntamenti: l’anteprima italiana del cortometraggio d’animazione Zlatan in the Slopes (di Monne Lindström, Svezia / 2019 / 14') in cui Zlatan Ibrahimovic, una delle più celebri star sportive al mondo, va in vacanza sulla neve venendo però coinvolto in una serie di eventi sconcertanti. A seguire La Cordillera de los Sueños (di Patricio Guzmán, Francia, Cile / 2019 / 85’) un'affascinante riflessione sul significato delle Ande per l’identità cilena, che racconta quelle montagne come imponente metafora storica.

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